FOCUS: al cinquantesimo giorno di guerra è tempo di un primo bilancio. Ci troviamo a commentare non uno, ma due conflitti, entrambi inattesi. Prima, un…
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FOCUS: Durante la notte l’ammiraglia della Flotta Russa del Mar Nero, l’incrociatore “Moskva”, ha subito gravi danni per (versione russa) un incendio sviluppatosi a bordo,…
FOCUS: L’evento principale della giornata è stato il discorso di Putin al cosmodromo di Vostochnj, che il Presidente russo ha visitato in compagnia del collega bielorusso…
FOCUS – I militari del battaglione Azov, asserragliati nella fabbrica Azovstal di Mariupol hanno accusato la Russia di avere utilizzato armi chimiche lanciate con un…
di Giuseppe Gagliano Come va la controffensiva cyber dell’Ucraina alla Russia? Secondo le informazioni di Odessa Journal. le forze cibernetiche dell’Ucraina hanno incominciato a porre in essere un’offensiva efficace nei confronti degli invasori russi e anche nei confronti della Bielorussia. Andiamo nel dettaglio. L’Ucraina ha messo in campo l’esercito IT per attacchi informatici contro siti russi e, in modo particolare, contro le banche e le società petrolifere (Gazprom, Lukoil). In primo luogo non va dimenticato che a dicembre, attraverso il Fondo europeo per la pace, il Consiglio europeo aveva concesso ben 30 milioni di euro di aiuti proprio alla difesa Ucraina anche nel settore cibernetico. In secondo luogo, soprattutto grazie al contributo indispensabile americano, la sicurezza informatica ucraina è strettamente legata alla società americana nota come Dai Global. In terzo luogo, l’istituzione ucraina che si occupa di portare in essere questi attacchi cibernetici è la Cyber Unit Technologies (Cut), che ha una dimensione sia difensiva sia offensiva e che ha sede in Estonia, dove – guarda caso – ha sede anche il Centro di difesa informatica della Nato.
di Giuseppe Gagliano L’ 8 febbraio la Commissione per la sicurezza nazionale, la difesa e l’intelligence del Parlamento ucraino ha completato l’esame di numerosi emendamenti alla Legge sui fondamenti della resistenza nazionale. La legge proposta dal presidente Volodymyr Zelensky era stata adottata dal Parlamento nel luglio dello scorso anno ed era entrata in vigore il 1° gennaio di quest’anno. La Commissione è stato informata a lungo sulla situazione militare nell’Est del Paese dal servizio di intelligence esterno dell’Ucraina, la SZRU ; dall’intelligence militare, il GUR; dalla la guardia di frontiera, il DPSU ; e dal servizio di intelligence interno, la SBU, il 2 febbraio. Ivan Bakanov, dall’agosto 2019 direttore dell’SBU, ha partecipato di persona ai lavori, aggiornando i parlamentari sulla riforma della SBU attualmente in corso, una delle maggiori sfide della presidenza di Zelensky.
di Roberto Favazzo In linea con la volontà di proteggere le industrie sovrane, all’inizio di gennaio il Cremlino ha dato una classificazione generale “top secret” agli appalti pubblici con il ministero della Difesa, l’FSB, l’SVR (il servizio di intelligence estera) e altre entità di intelligence e sicurezza. L’amministrazione russa è anche desiderosa di garantire che questi settori gelosamente custoditi siano solidamente finanziati, per rinvigorire l’industria della Difesa e attirare investitori privati, strategia delineata per la prima volta nel 2016. Piotr Fradkov, capo della Promsvyazbank (PSB) recentemente nazionalizzata, è stato individuato da Vladimir Putin come la persona più adatta per guidare questo progetto che ora rientra tra le priorità della politica nazionale. I due, in dicembre, avevano avuto una lunga riunione per rivedere lo stato dell’industria e identificare i principali progetti di difesa che richiedono finanziamenti.
di Roberto Favazzo La collaborazione tra Iran e Russia si concretizza anche nel settore della guerra cyber come dimostra il fatto che all’inizio di quest’anno, i ministri degli Esteri dei due Paesi, Mohammad Javad Zarif e Sergei Lavrov, si sono incontrati a Mosca per firmare un accordo di cooperazione sulla sicurezza informatica, che consiste in una migliore condivisione dell’intelligence.
di Giuseppe Gagliano L’ordinanza di Alexander Bortnikov che dettaglia un elenco di informazioni che, se divulgate o trasmesse a un’organizzazione straniera, uno stato o un individuo costituirebbero una violazione della sicurezza nazionale russa, ha di fatto avvolto nel segreto le attività militari-industriali della Russia. L’ordine di Bortnikov, capo dell’FSB, è entrato in vigore l’11 ottobre e riguarda non solo l’FSB, ma anche le attività dell’SVR, del GUSP e di Rosgvardia e il complesso militare-industriale. L’ordine rende impossibile condividere o commentare queste informazioni in quanto ciò comporta il rischio di essere classificati come “agente estero” e conferma quanto indicato quest’estate. In particolare, l’ordine protegge il programma spaziale Roscomos dagli occhi di osservatori curiosi. Il programma, che fa parte di un settore strategico che attualmente sta vivendo un forte rallentamento sempre più difficile da nascondere, è uno dei segreti più gelosamente custoditi di Mosca.
di Kyle Mizokami La seconda e la terza più grande potenza militare del mondo, Russia e Cina, si stanno gradualmente avvicinando agli Stati Uniti, ma hanno ancora molta strada da fare sul piano della difesa. Almeno, questa è il pensiero della Rand Corporation, il cui rapporto sulla cooperazione militare Russia-Cina è uscito la scorsa settimana. Anche se si prevede che gli Stati Uniti rimarranno al vertice, la prospettiva che Mosca e Pechino lavorino insieme “complica le strategie militari degli Stati Uniti e dovrebbe imporre una rivalutazione dei piani di emergenza”. Il rapporto, esaminato in anteprima da Military Times, esamina lo stato attuale della cooperazione militare russa e cinese. I due Paesi vicini erano alleati all’inizio della Guerra Fredda, poiché l’Unione Sovietica e la Repubblica Popolare Cinese condividevano la stessa ideologia comunista. A metà degli anni Sessanta, tuttavia, il blocco cino-sovietico si era diviso e nel 1969 Urss e Cina si erano anche scontrate brevemente in una guerra di confine.