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Posts published in “Difesa”

SHOIGU E L’ARMATA SEMPRE PIU’ (G)ROSSA

di Giuseppe Gagliano – In una conferenza governativa tenutasi martedì 9 gennaio, il ministro della Difesa della Russia, Sergei Shoigu, ha presentato alcuni aggiornamenti cruciali, come riportato dalla TASS, l’agenzia stampa statale russa. Shoigu ha evidenziato che, nel corso dell’anno passato, le forze armate ucraine hanno subito perdite significative. “Con un’azione sistematica e metodica, abbiamo diminuito la capacità militare dell’Ucraina. Le vittime tra i loro ranghi hanno raggiunto le 215.000 unità, con la distruzione di 28.000 pezzi di armamento,” ha dichiarato Shoigu. Ha inoltre aggiunto: “Rimane ferma la nostra presa strategica lungo la linea del fronte.” Il ministro ha poi sottolineato l’intenzione della Russia di potenziare la produzione di droni: “Stiamo programmando di aumentare l’offerta dei nostri modelli di droni più richiesti. Questo includerà lo sviluppo di una gamma completa, dai droni leggeri fino a quelli di maggiori dimensioni”.

USA E RUSSIA, SCONTRO NEI CIELI DI KIEV

di Giuseppe Gagliano – Gli Usa stanno rafforzando in modo discreto le difese antiaeree di Kiev, utilizzando una tecnologia avanzata per la fusione dei dati al fine di migliorare le capacità di intercettazione. Al contempo, l’intelligence ucraina sta monitorando attentamente varie fonti per proteggere la posizione delle installazioni sensibili. Nonostante l’intensificarsi degli attacchi russi nelle ultime settimane, Kiev è riuscita a mantenere un alto tasso di intercettazione dei missili da crociera e ipersonici del nemico. Questo successo è in parte attribuito a uno strumento di fusione dei dati fornito in modo discreto da Washington.Questo strumento, noto come Integrated Battle Command System (IBCS), sviluppato dal gruppo di difesa Usa Northrop Grumman, non appare in alcuna lista di consegna ufficiale del Dipartimento di Stato americano e il suo utilizzo è tenuto segreto per ragioni operative nelle difese antiaeree.

POUPARD E GLI INCONTRI TRA RUSSI E FRANCESI

di Giuseppe GaglianoGuillaume Poupard, che è stato a capo dell’ANSSI (l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei sistemi informativi) dal 2014 fino alla fine del 2022, ha confermato l’esistenza di colloqui tra la Francia e la Russia per ridurre gli attacchi informatici. Ora vice capo di Docaposte, filiale specializzata nella sicurezza digitale all’interno del servizio postale francese, Poupard ha parlato di questi colloqui in una lunga intervista pubblicata nella rivista francese Études Françaises de Renseignement et de Cyber. Secondo Poupard, questi dialoghi hanno portato all’implementazione di meccanismi di de-escalation da parte di entrambi i Paesi, anche se le loro visioni politiche rimanevano molto differenti. Questa “diplomazia informatica” ha avuto luogo prima dell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, evento che ha poi interrotto gli sforzi diplomatici.

MALYUK, IL SIGNORE DELLE SPIE DI KIEV

di Giuseppe Gagliano – Vasyl Malyuk, capo del servizio di sicurezza interno dell’Ucraina (SBU), sta sempre più di propagandando le operazioni compiute dai suoi commando, come riferito alla CNN in agosto, inclusa quella contro Ponte di Crimea nel Mar Nero usando i droni Sea Baby sviluppati dal suo servizio. Questo desiderio di attenzione mediatica riflette quello della Direzione Principale di Intelligence Militare (GUR) del ministero della Difesa, che dall’inizio della guerra pubblicizza le proprie operazioni. Malyuk vuole aumentare il numero delle forze speciali SBU Alpha per compiere operazioni “colpisci e fuggi” contro le forze russe lungo il fronte, in coordinamento con il GUR sotto il Comando delle Forze Speciali Ucraine, il SSO.

ALEKSEYEV, TRA WAGNER E IL CREMLINO

di Giuseppe Gagliano – Nel mondo ombroso dell’intelligence russa, poche figure sono tanto enigmatiche quanto il generale Vladimir Alekseyev, primo vicedirettore della GU, l’agenzia di intelligence militare russa precedentemente nota come GRU. La sua figura emerge in un momento cruciale, dove il gioco di potere e l’influenza sul campo di battaglia in Ucraina delineano nuovi orizzonti per la Russia. La carriera di Alekseyev nell’intelligence russa è lunga e variegata. A partire dal 1984 si è distinto nelle forze speciali del GRU, noto anche come Spetsnaz, dove ha guidato operazioni significative di sabotaggio, ricognizione e antiterrorismo. La sua ascesa all’interno della GU è stata costante e impressionante, portandolo al ruolo di primo vicedirettore.

I “REGALI” DELLA COREA DEL NORD

Secondo un preoccupato rapporto del ministero della Difesa della Corea del Sud, la Russia potrebbe essere vicina a una svolta nella guerra in Ucraina, grazie a un progresso negli armamenti.  Oltre al missile balistico tattico KN-25, Mosca starebbe per ricevere dalla Corea del Nord diversi nuovi sistemi missilistici. Gli analisti militari sudcoreani ritengono che alla Russia siano stati consegnati due tipi di sistemi tattici operativi. Il KN-23, che è un analogo del russo Iskander, un missile capace di portare una testata da 500 chilogrammi a una distanza massima di 450 km. Raggiunge un’altezza massima di 50 km e vola lungo una traiettoria quasi balistica (cioè può manovrare), motivo per cui è un obiettivo difficile per tutti i sistemi di difesa aerea. La portata può essere aumentata a 690 km riducendo la massa della testata.  E il KN-24, un analogo dei missili americani MGM-140 ATACMS. Copia il design di un missile americano e, a quanto pare, svolge un ruolo simile: supportare le truppe sul campo di battaglia distruggendo comandi nemici, magazzini, aeroporti dell’aviazione militare e complessi di difesa aerea. E l’autonomia di questo sistema è maggiore: 410 km contro i 300 km dell’americano.

INTELLIGENCE, I SEI “BUCHI” DI ISRAELE

da Il sussidiario.netdi Giuseppe Gagliano – È da circa due settimane che i principali analisti internazionali si chiedono cosa non abbia funzionato nell’ambito dell’intelligence israeliana. Ebbene, possiamo arrivare ad alcune conclusioni ampiamente dimostrabili almeno fino a questo momento. In primo luogo l’intelligence israeliana era certamente in possesso di indicatori di avvertimento relativi all’attacco e questi indicatori sono stati valutati in modo errato. Nello specifico la divisione di intelligence delle Forze di difesa israeliane (IDF), nota come intelligence militare israeliana (IMI), e l’Agenzia per la sicurezza israeliana (ISA), monitorano Hamas da anni. Sappiamo che queste due agenzie hanno condotto una valutazione della situazione circa due settimane prima dell’attacco del 7 ottobre. La valutazione formulava una conclusione molto chiara e cioè che Hamas non aveva alcun interesse ad attaccare Israele a breve termine. Questa previsione è stata comunicata al primo ministro israeliano e al ministro della Difesa.

AVDEEVKA E DNIPRO, LA GUERRA DELLE OFFENSIVE

di Pietro Pinter – Nel Sud dell’Ucraina sta iniziando la stagione delle piogge, presto la rasputitsa – la trasformazione del terreno in fango tipica della regione – renderà impraticabili manovre su larga scala nel paesaggio prevalentemente agricolo che caratterizza le zone dello Zhaporozhye, dove la fallita offensiva estiva ucraina ha concentrato le sue forze. Sarà ancora possibile ottenere successi tattici, ma gli obiettivi strategici andranno posticipati all’inverno o alla tarda primavera. Questo non significa, però, che nel resto dell’Ucraina si smetterà di combattere durante l’autunno. Con la deintensificazione dell’offensiva ucraina, la Russia ha lanciato una sua controffensiva dagli obiettivi piuttosto modesti: migliorare marginalmente le posizioni dalla giuntura tra Donetsk e Zhaporozhye al confine russo con l’oblast’ di Kharkov e assediare Avdeevka.

HAMAS E I SUOI SEGRETI MILITARI

da Il Sussidiario.netdi Giuseppe Gagliano – L’operazione di Hamas al-Aqsa Flood, iniziata il 7 ottobre, ha segnato il primo conflitto su larga scala all’interno dei confini di Israele dalla guerra arabo-israeliana del 1948. Tuttavia, a differenza della coalizione di eserciti arabi che affrontò 75 anni fa, Israele ora ha di fronte un’alleanza di gruppi sub-statali. Guidata dall’ala militare di Hamas, le Brigate al-Qassam, questa alleanza comprende la Jihad islamica palestinese, sostenuta dalla Siria e dall’Iran, e una serie di gruppi laici, come le Brigate dei Martiri al-Aqsa allineate al Fatah, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PFLP) e il Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (DFLP).