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KIRGHIZISTAN, L’AMICO DELLA RUSSIA IN ASIA CENTRALE

di Giuseppe Gagliano – Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha accolto il suo omologo kirghiso Jeenbek Kulubayev a Mosca per discutere l’agenda della presidenza del Kirghizistan dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO). Questo incontro non è soltanto un’occasione formale, ma rappresenta un momento cruciale per rafforzare la cooperazione bilaterale e definire il ruolo geopolitico dell’organizzazione in un contesto regionale e internazionale sempre più complesso.

La CSTO, composta da Russia, Kirghizistan, Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Tagikistan, è chiamata a rispondere a sfide di sicurezza che spaziano dal terrorismo alle instabilità regionali, passando per gli effetti delle sanzioni internazionali e i cambiamenti nei rapporti di forza globali. Il Kirghizistan, che detiene la presidenza di turno, punta a imprimere una nuova direzione al lavoro dell’organizzazione, con un focus particolare sulla stabilizzazione dell’Asia Centrale e la gestione della crescente instabilità in Afghanistan.

Una cooperazione bilaterale rafforzata

Uno degli aspetti centrali dell’incontro sarà la firma di un programma di cooperazione tra i ministeri degli Esteri di Russia e Kirghizistan per il periodo 2025-2027. Questo documento non è un mero esercizio diplomatico, ma il segnale tangibile di una strategia a lungo termine volta a consolidare l’alleanza tra i due Paesi. Il programma, come sottolineato dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, si estenderà dalla formazione diplomatica agli scambi culturali, passando per una più stretta collaborazione economica.

Dal punto di vista economico, l’integrazione attraverso l’Unione Economica Eurasiatica (EAEU) resta una priorità per entrambe le nazioni. La Russia e il Kirghizistan vedono nell’EAEU un’opportunità per rafforzare i legami commerciali e sviluppare reti di trasporto più integrate, cruciali per stimolare lo sviluppo economico regionale. Questa cooperazione economica non è solo una questione di pragmatismo, ma un pilastro della strategia geopolitica russa per mantenere la sua influenza nell’area post-sovietica.

Le sfide della sicurezza regionale

Sul fronte della sicurezza, il Kirghizistan affronta questioni delicate come le dispute di confine e la stabilità interna. In questo contesto, il supporto della CSTO potrebbe rivelarsi determinante. Lavrov e Kulubayev discuteranno probabilmente il rafforzamento delle capacità di difesa collettiva e misure specifiche per contrastare il terrorismo, un tema sempre più urgente alla luce della situazione in Afghanistan.

Il Kirghizistan si trova al crocevia di importanti interessi geopolitici, non solo per la Russia ma anche per attori come la Cina e gli Stati Uniti. La sua presidenza della CSTO offre a Bishkek l’opportunità di affermarsi come un attore chiave nella gestione delle tensioni in Asia Centrale, consolidando al contempo i legami con Mosca, il suo principale partner strategico.

Un alleato per la Russia nell’Asia Centrale

Per la Russia, il Kirghizistan rappresenta un alleato essenziale in una regione dove la competizione tra grandi potenze è sempre più evidente. Mosca, attraverso il rafforzamento delle relazioni bilaterali e il sostegno alla presidenza kirghisa della CSTO, mira a consolidare la sua posizione di garante della sicurezza regionale, contrastando al contempo l’influenza crescente della Cina e il tentativo degli Stati Uniti di riaffacciarsi nell’area. Questo incontro non è solo una tappa nella cooperazione tra due nazioni, ma un messaggio chiaro: la Russia e il Kirghizistan intendono rafforzare la loro partnership strategica per affrontare insieme le sfide di un mondo sempre più multipolare.

di Giuseppe Gagliano

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