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Posts published in “Religione”

NEVSKIJ E GLI ALTRI, LA GUERRA DEI SANTI

da Asia Newsdi Stefano Caprio – Il Sinodo della Chiesa ortodossa autocefala ucraina Pzu (Pravoslavnaja Zerkov Ukrainy) ha deciso di escludere dal calendario liturgico la memoria del santo principe russo Aleksandr Nevskij, vincitore delle battaglie contro gli occidentali e fautore del compromesso con l’Orda dei tatari nel XIII secolo. Non si tratta di una de-canonizzazione o di un “anatema contro un santo”, come viene descritto sulla stampa russa che denuncia l’ennesima mossa dello “scisma ucraino”, in quanto ogni Chiesa ortodossa locale (ce ne sono 15, compresa quella ucraina non riconosciuta dai russi) sistema le celebrazioni dei santi secondo propri criteri, ma alla luce del conflitto tra Russia e Ucraina, la decisione appare una specie di “missile nucleare spirituale” lanciato da Kiev contro Mosca, come osserva Aleksandr Soldatov su Novaja Gazeta.

ISLAM, CRIMEA E STRATEGIE DEL CREMLINO

da AsiaNewsdi Vladimir Rozanskij –  Durante la conferenza stampa di fine anno, la rappresentante del presidente dell’Ucraina per la Crimea, Tamila Taševa, ha denunciato l’attivismo dei russi nel mondo islamico, per sostenere una narrativa sulla “Crimea russa” che riesca a superare le visioni tradizionali dei tatari di Crimea, sottoposti a persecuzioni e deportazioni in quanto non assimilabili all’ideologia del regime di Mosca. La Russia sfrutta la sua partecipazione all’Organizzazione della Cooperazione Islamica (Oci), a cui aderisce come osservatore dal 2005, che garantisce a Mosca un approccio condiscendente da parte della galassia dell’Islam, come uno degli alleati nel confronto con l’Occidente. Le élite arabe cercano punti di riferimento per evitare i pericoli di destabilizzazione e la guerra russa sostenuta dai musulmani diventa oggi un elemento di grande rilievo nel gioco delle parti, a partire proprio dalla ri-definizione della Crimea annessa nel 2014.

DOPO LA CATTEDRALE, LA RIVOLTA

di Vladimir Rozanskij (AsiaNews) – Kiev – Un gruppo di oltre 300 sacerdoti della Chiesa ortodossa ucraina (Upz), ancora formalmente legata al patriarcato di Mosca, ha inviato una lettera al metropolita Onufryj (Berezovskyj) di Kiev, capo della giurisdizione ucraina, esprimendo la propria costernazione dopo la distruzione della cattedrale della Trasfigurazione di Odessa, una delle maggiori chiese Upz di tutto il Paese. “Non vogliamo soffrire né per la Russia, né per Putin e neppure per Kirill”, si legge nell’appello, in cui si chiede di troncare immediatamente e in via definitiva le relazioni con la Chiesa moscovita.

KIEV, IL MONASTERO DELLA DISCORDIA

di Stefano Caprio Asia News          Dal 29 marzo, secondo le disposizioni del ministero della Cultura di Kiev, sono in corso le operazioni di sgombero della Lavra delle Grotte di Kiev, il monastero originario di tutta la spiritualità della Rus’ di Kiev e della Chiesa ortodossa sua erede. Alcuni monaci hanno già lasciato gli edifici, soprattutto quelli occupati da attività commerciali, con tanto di macchinari e strumenti di ogni genere, ma la dirigenza della comunità insiste a voler rimanere. Per la Lavra si sono mobilitati tutti i capi dell’Ortodossia russa e non solo, a partire dal patriarca di Mosca Kirill, e anche molti gerarchi di altre Chiese ortodosse sparse per il mondo. In Ucraina si verifica una grande concentrazione di metropoliti, arcivescovi, archimandriti e igumeni, sia della giurisdizione moscovita sia di quella autocefala e greco-cattolica, tutti intenzionati ad affermare il proprio diritto a rappresentare i fedeli che si accalcano davanti alle porte del monastero, della chiesa principale e delle varie cappelle.

KIRILL E LA LEZIONE DI RATZINGER

di Stefano Caprio      I solenni funerali del papa emerito Benedetto XVI si sono tenuti la vigilia dell’Epifania, e due giorni prima del Natale ortodosso, per il quale perfino il primate della Chiesa militante, il patriarca di Mosca Kirill, ha chiesto un armistizio per permettere a tutti la celebrazione dei divini misteri, supportato dal presidente Putin, facendo eco alle suppliche di pace di papa Francesco. La nascita al cielo di Joseph Ratzinger ha attirato molte attenzioni, e richiamato tutti a uno sguardo diverso anche sul Natale. Benedetto aveva incontrato Kirill nel 2006, dieci anni prima dello storico incontro con Francesco all’Avana,  quando era ancora metropolita per gli Affari Esteri della Chiesa russa, e già predicava la riconquista del mondo alla vera fede. In quell’occasione Kirill era venuto a consacrare la chiesa russa di Roma, dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, che svetta al di sopra del cupolone di San Pietro dal parco della Villa Abamelek sul Gianicolo, residenza dell’ambasciatore della Federazione Russa.

IL FATTORE ISLAM TRA RUSSIA E UCRAINA

Agisce un «fattore islam» nella guerra tra Russia e Ucraina? La risposta è sì. Perché la Russia è un Paese multietnico e multiconfessionale, e lo è dai tempi in cui Ivan il Terribile allargò i confini della Moscovia sottomettendo i khanati tatari di fede islamica. Perché l’islam, dal punto di vista della cultura religiosa, è la seconda componente più diffusa nel Paese dopo l’ortodossia cristiana. Perché l’islam, nel bene e nel male, è sempre stato un fattore importante sul versante Sud della Federazione, sia all’interno (i popoli che abitano da secoli il Caucaso) sia all’esterno (il confronto, anch’esso vecchio di secoli, con la presenza turca o turcofona). E bisogna rispondere di nuovo sì perché la proiezione verso i Paesi islamici, in particolare quelli del Medio Oriente, è stata una caratteristica costante dei lunghi anni di potere di Vladimir Putin. Il suo predecessore, Boris Eltsin, non ne aveva mai visitato uno. Putin, in pratica, li ha visitati tutti. E ha impegnato il proprio Paese nella guerra tuttora in corso in Siria.

LA VITA SEGRETA DEGLI ESORCISTI RUSSI (2)

di Anastasia Lotareva  (2 fine)   Tra i segni specifici della possessione demoniaca, viene menzionato solo il “timore delle cose sante”, cioè una reazione dolorosa al contatto fisico con la croce, l’acqua santa, le reliquie e così via. Gli autori del documento parlano anche di “inammissibilità della partecipazione al rito di esorcismo di persone con idee distorte sulla vita spirituale, che raffigurano una falsa possessione demoniaca”. Tuttavia non chiariscono in base a quali segni gli esorcisti possano distinguere la falsa possessione demoniaca da quella reale . Il teologo Andrei Shishkov, che ha lavorato dal 2015 al 2020 come segretario della Commissione per la Teologia e l’Educazione teologica, afferma che la ragione della comparsa di questo documento è “una tendenza a regolare tutto” tipica dello stile del patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia. “L’episcopato vuole controllare tutte queste pratiche”, spiega Shishkov. “Da molti anni operano in Russia molti confessori carismatici che diventano spesso incontrollabili come, per esempio, lo scomunicato Sergyj (Romanov), che continuò a fare esorcismi, alla luce del sole, anche dopo la diocesi gli aveva vietato la pratica del sacerdozio.  Intorno a questi confessori si sta formando una potente comunità fortemente ideologizzata”.

LA VITA SEGRETA DEGLI ESORCISTI RUSSI (1)

di Anastasia Lotareva       La Chiesa ortodossa russa ha annunciato un documento per regolare l’attività degli esorcisti. Ne abbiamo parlato con un teologo che è anche esorcista. Quali sono le pratiche degli esorcismi nella presso gli ortodossi? Che cosa cambierà con le nuove regole? Perché regolamentare il “rapporto”, ovvero l’esorcismo, è così importante per la Chiesa ortodossa russa?

CORANO E ISLAM NEL CARCERE DI NAVALNY

Qualche tempo fa, Aleksey Navalny si era lamentato del fatto che le autorità del carcere avevano bloccato una serie di libri che lui voleva portare con sé in cella. Tra gli altri volumi, anche un Corano perché, diceva Navalny, “ho capito che per crescere come cristiano devo leggere anche il Corano”. Si è scoperto, poi, che la colonia penale n°2 di Pokrov dove l’agitatore politico è detenuto, ha una piccola ma consistente storia di relazioni con l’islam. Nella colonia, infatti, c’è una sala di preghiera con copie del Corano a disposizione dei detenuti. La decisione di organizzare un luogo per la preghiera dei musulmani e di dotarlo di libri a carattere religioso fu presa nel 2014 perché tra i detenuti c’erano molti migranti arrivati in Russia dall’Asia Centrale in cerca di lavoro. Per un certo periodo ebbero anche un loro imam, un carcerato che si era formato dal punto di vista religioso ad Abu Dhabi.

KURAEV, IL PRETE-BLOGGER CHE DENUNCIAVA LA LOBBY GAY

Kirill, patriarca di Mosca e di tutta la Russia ha approvato la riduzione allo stato laicale del protodiacono Andrey Kuraev, ma ha imposto una moratoria sull’emissione del relativo decreto per dare a Kuraev il tempo e il modo di rivedere le sue opinioni. “Approvo la decisione con cui il Tribunale diocesano ha bandito il protodiacono Andrei Kuraev dal servizio sacerdotale, con riserva di espulsione dal sacerdozio. Questa decisione entrerà in vigore dopo l’emissione del decreto di riduzione allo stato laicale del protodiacono Andrei Kuraev. Gli si offre questo tipo perché possa ripensare alla sua posizione e tornare sulla retta via della Chiesa che a suo tempo aveva scelto”, dice la risoluzione patriarcale pubblicata domenica sul sito della diocesi della città di Mosca.