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LA BRIGATA UCRAINA DEI DISERTORI COSTATA 950 MILIONI A MACRON

Il Kyiv Post ha dato la notizia che l’ex comandante della 155a Brigata, nota per essere stata addestrata ed equipaggiata interamente dalla Francia, è stato arrestato dall’Ufficio investigativo statale ucraino (DBR) con l’accusa di incompetenza e negligenza, soprattutto a causa del fatto che centinaia di uomini della sua Brigata sono riusciti a disertare. L’arrestato è il colonnello Dmytro Ryumshyn, fermato appena arrivato nel suo ufficio.

Ryumshyn, peraltro, è un comandante veterano dall’ottimo curriculum, noto negli ambienti militari ucraini per aver preso il comando, nel 2023, di una brigata in difficoltà e averla trasformata in un’efficace unità di combattimento, tanto da essere poi appunto assegnato come ufficiale superiore alla 155a Brigata meccanizzata “Anna di Kiev”. In virtù di questi risultati Ryumshin era stato scelto per dirigere il primo dispiegamento sperimentale di soldati e ufficiali ucraini in un Paese straniero (la Francia, appunto), dove questi sarebbero stati formati, equipaggiati e addestrati per il combattimento.

Tale formazione, destinata a 3.000 soldati ucraini, era durata due mesi, da fine settembre e fine novembre 2024,  e si era svolta nelle aree di addestramento dell’esercito francese nella Francia orientale. Il presidente Emmanuel Macron aveva pubblicizzato la preparazione della brigata come un importante passo avanti nel supporto europeo all’esercito ucraino. La rivista britannica The Economist, citando fonti dell’esercito francese, ha stimato il costo dell’operazione per la Francia in 955 milioni di dollari.

Poi lo scandalo. Secondo le dichiarazioni della DBR, il colonnello Ryumshin ha nascosto alla sua catena di comando la massiccia diserzione dei suoi soldati, sia in Francia sia altrove, e non ha preso alcuna iniziativa per impedire le fughe. In seguito, il colonnello non ha risposto agli investigatori dell’esercito che esaminavano i rapporti sulle “perdite” di personale che stavano indebolendo l’unità e ha ignorato i rapporti di numerosi subordinati che gli dicevano che gli uomini abbandonavano la brigata o non si presentavano.

Lettera da Mosca

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