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STATI BALTICI, NUOVO FRONTE TRA RUSSIA E NATO

di Giuseppe Gagliano – L’espansione militare della Russia vicino ai confini degli Stati baltici ha suscitato preoccupazione in Occidente, che sta intensificando i propri sforzi di intelligence per monitorare la situazione. Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha informato i suoi comandi dell’imminente dispiegamento di una nuova divisione in questa regione critica. La notizia è stata resa pubblica il 29 marzo 2024. I servizi di intelligence militare francesi, attraverso i loro satelliti CSO, hanno osservato movimenti di truppe russe in Bielorussia nelle ultime settimane. Anche gli Stati Uniti hanno alzato il livello della sorveglianza nell’area, utilizzando aerei gestiti dall’Ufficio Nazionale di Riconoscimento (NRO) per monitorare le attività vicino al campo di addestramento di Hozhski, al confine con Lituania e Polonia.

Le osservazioni satellitari condivise con gli alleati della NATO hanno mostrato il trasferimento di unità meccanizzate russe, facendo così crescere i timori di una possibile aggressione. Queste movimentazioni sono concentrate intorno a città militari bielorusse come Baranavichy e Gomel. Fonti vicine alla leadership militare russa hanno rivelato piani per potenziare la presenza militare della Russia nella regione settentrionale, in particolare con la creazione di un nuovo corpo d’armata nel distretto militare di Leningrado, volto a rafforzare le capacità offensive verso gli Stati baltici. Durante una discussione il 20 marzo, il maggiore generale Sukhrab Akhmedov ha interrogato Shoigu sui piani di risposta russi in caso di intervento statunitense o NATO, suggerendo che l’obiettivo del dispiegamento potrebbe essere più deterrente che offensivo. Shoigu ha minimizzato la possibilità di un’azione americana negli Stati baltici, indicando che gli USA sono probabilmente più concentrati su questioni relative a Taiwan.

Questo sviluppo solleva questioni importanti sulla sicurezza regionale e sull’equilibrio delle forze nelle vicinanze degli Stati baltici, con l’Occidente attivamente impegnato nella raccolta di informazioni per comprendere meglio le intenzioni russe.

di Giuseppe Gagliano

Presidente del Centro Studi Strategici Carlo De Cristoforis (CESTUDEC)

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