di Giuseppe Gagliano – Nell’ambito di un impegno crescente verso l’Ucraina, l’Estonia ha dato vita al Meccanismo di Tallinn in dicembre, con l’obiettivo di sincronizzare a sostegno di Kyiv un’ampia gamma di iniziative tecnologiche e cyber. Questo meccanismo vede la partecipazione di numerosi Paesi, inclusi Estonia, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Svezia, Ucraina, Regno Unito e Stati Uniti.
Fino ad oggi, l’E-Governance Academy (eGA), sotto la guida di Hannes Astok, ha rappresentato il fulcro dell’impegno estone nella diplomazia digitale in Ucraina. Con il lancio del Meccanismo di Tallinn si prevede un’intensificazione dell’azione estone, che ha già mostrato un forte attivismo nelle questioni digitali ucraine, operando sia autonomamente sia in collaborazione con altri alleati occidentali. La concezione del Meccanismo di Tallinn è stata ispirata da un incontro cyber tenutosi discretamente a margine dell’ultima conferenza Cycon, tra il 30 maggio e il 2 giugno, ospitata a Tallinn dal Centro di Eccellenza per la Difesa Cibernetica Cooperativa (CCDCOE) della NATO, un ente specializzato nella protezione informatica.
Nonostante la sua recente introduzione, il Meccanismo di Tallinn ha già cercato di affermarsi come un punto di riferimento nel panorama cyber ucraino, in particolare durante il Forum Internazionale sulla Resilienza Informatica di Kyiv, tenutosi con il supporto della società francese di intelligence aziendale Forward Global. Il programma estone si inserisce in un contesto già ricco di iniziative analoghe. Ad esempio, il Regno Unito ha avviato il Programma Informatico Regno Unito-Ucraina, finanziato attraverso il Fondo per i conflitti, la stabilità e la sicurezza (CSSF), designando il finanziatore nel campo della sicurezza informatica Andre Pienaar per gestire un fondo dedicato alla resilienza digitale ucraina. Inoltre, gli Stati Uniti hanno annunciato tramite Nathaniel Fick, ambasciatore per il cyberspazio e la politica digitale, un incremento del sostegno a Kyiv attraverso varie iniziative gestite dall’USAID e dall’ambasciata americana in Ucraina. Parallelamente, l’Unione Europea ha promosso dal 2018 un progetto, realizzato da NRD Cyber Security della Lituania, volto a elaborare una strategia di sicurezza informatica nazionale per l’Ucraina, ampliando ulteriormente lo spettro di supporto tecnologico offerto al Paese.
L’iniziativa di Tallinn sottolinea l’importanza della cooperazione internazionale nel campo della sicurezza informatica, proponendosi come un catalizzatore per l’assistenza tecnologica all’Ucraina in un momento critico, arricchendo l’ecosistema di supporto esistente con un nuovo e ambizioso progetto di collaborazione multilaterale.
di Giuseppe Gagliano
Presidente del Centro studi strategici Carlo de Cristoforis (CESTUDEC)
Veramente straordinario questo spiegamento anti-russo di forze di qualsiasi tipo in favore (?) di un paese come l’Ucraina, che l’indice democratico dell’Economist definisce “regime ibrido” ponendolo al posto 91 della classifica, dove lo ha tirato su in un anno di una cinquantina di posizioni senza che si sappia bene il perché, visto che il governo Zelensky ha fatto fuori tutti i partiti d’opposizione e tutti i mezzi d’informazione tranne il suo. Si parla del rischio di un coinvolgimento della NATO come se la NATO, che si supponeva essere una alleanza difensiva, non fosse già pienamente coinvolta, il tutto per assicurarsi, stupidamente aiutata dall’Unione europea, il controllo di un paese ai confini della Russia. Gli scopi statunitensi sono così ovvii che non vale la pena elencarli (it’s the Empire, stupid!), ma è incredibile la dabbenaggine europea nel cacciarsi in una situazione dalla quale uscirà economicamente, politicamente e socialmente massacrata, e questo indipendentemente dall’esito della guerra.