Press "Enter" to skip to content

Posts published in “Politica”

ISRAELE: LE ARMI DI HEZBOLLAH ALL’UCRAINA

di Giuseppe Gagliano – La proposta del viceministro degli Esteri di Israele Sharren Haskel di trasferire all’Ucraina armi di fabbricazione russa sequestrate a Hezbollah rappresenta un cambio di paradigma nella politica estera e di difesa di Tel Aviv. Israele, tradizionalmente neutrale rispetto al conflitto russo-ucraino, potrebbe ora allinearsi più apertamente al fronte occidentale, rompendo un equilibrio delicato che ha caratterizzato le sue relazioni con Mosca.

KIRGHIZISTAN, L’AMICO DELLA RUSSIA IN ASIA CENTRALE

di Giuseppe Gagliano – Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha accolto il suo omologo kirghiso Jeenbek Kulubayev a Mosca per discutere l’agenda della presidenza del Kirghizistan dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO). Questo incontro non è soltanto un’occasione formale, ma rappresenta un momento cruciale per rafforzare la cooperazione bilaterale e definire il ruolo geopolitico dell’organizzazione in un contesto regionale e internazionale sempre più complesso.

ZELENSKY VEDE LA REALTA’, NATO E UE LA NEGANO

di Giuseppe Gagliano – La narrativa ufficiale costruita da NATO e Unione Europea attorno al conflitto in Ucraina si scontra, oggi, con una realtà che nemmeno i suoi stessi protagonisti sembrano più poter ignorare. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante una videoconferenza con i lettori di Le Parisien, ha affermato che, “de facto, i territori del Donbass e della Crimea sono oggi controllati dai russi. Non abbiamo la forza di riconquistarli. Possiamo contare solo sulla pressione diplomatica”. Questa dichiarazione, lontana dalla retorica bellicista del passato, segna un importante cambiamento: una presa d’atto che mina anni di propaganda occidentale.

TOKAYEV, L’UOMO CHE SA DIRE NO A PUTIN

di Giuseppe Gagliano – Durante l’ultima riunione dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), Vladimir Putin ha usato toni minacciosi e ostentato forza. Il presidente russo ha annunciato l’avvio della produzione di massa del missile balistico intercontinentale Oreshnik, un’arma che ha già seminato preoccupazione in Europa. Ma mentre il Cremlino continua a stringere i pugni, il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev si distingue come una voce discordante all’interno dell’alleanza post-sovietica.

CAPIRE PUTIN, IL SOLITO PROBLEMA DELL’OCCIDENTE

di Giuseppe Gagliano – Nel 2022, molti analisti occidentali hanno sottovalutato gli avvertimenti di Vladimir Putin, non ritenendo plausibile un’invasione dell’Ucraina. Tale valutazione si basava su un ragionamento “occidentale”, dove la politica, l’economia e la logica militare avrebbero suggerito che una simile azione fosse controproducente. Tuttavia, l’errore di prospettiva è stato evidente: per Putin, l’economia e il consenso elettorale non erano prioritari rispetto agli obiettivi geopolitici. Ignorando i costi economici previsti, il presidente russo ha deciso di lanciare quella che ha definito un’”operazione speciale”.

PUTIN: QUEI MISSILI LI LANCERA’ LA NATO

È arrivata la notizia che Francia, Gran Bretagna e, ancor più importante, gli Usa tuttora presieduti da Joe Biden, hanno ritirato le limitazioni sull’uso dei missili a lunga gittata finora imposte all’Ucraina. Le forze armate di Kiev, quindi, potranno colpire “in profondità” il territorio russo. L’ipotesi era sul tavolo da diversi mesi e può quindi essere interessante recuperare la dichiarazione che Vladimr Putin, discutendo appunto la possibilità che gli ucraini ottenessero tale possibilità, aveva rilasciato il 12 settembre 2024.

ABKHAZIA, ARRIVA L’ULTIMATUM DELLA RUSSIA

Improvvisa crisi nei rapporti tra la Russia e l’autoproclamata Repubblica di Abkhazia, riconosciuta finora solo appunto dalla Russia (nel 2998, dopo la guerra con la Georgia), Nauru, Nicaragua, Siria e Venezuela. La Russia ha deciso di sospendere dal 1° settembre tutta una serie di finanziamenti diretti e indiretti che favorivano l’autonomia della piccola, povera e piuttosto turbolenta Repubblica caucasica.  “È ovvio che recentemente si è accumulato molto malcontento tra i nostri alleati”, ha laconicamente commentato il ministero degli Esteri abkhazo.

RUSSIA STRATEGICA PER KIM E LA COREA DEL NORD

di Giuseppe Gagliano – Alla vigilia del vertice tra Vladimir Putin e Kim Jong-un a Pyongyang, l’analisi delle motivazioni strategiche che guidano l’avvicinamento tra Russia e Corea del Nord assume una rilevanza cruciale per comprendere le dinamiche geopolitiche emergenti. La cooperazione militare tra i due Paesi è senza dubbio significativa, ma l’interesse di Pyongyang sembra andare oltre la semplice acquisizione di tecnologia militare avanzata in cambio delle proprie armi. La Corea del Nord potrebbe infatti perseguire obiettivi strategici a lungo termine che includono la creazione di un sistema economico alternativo, indipendente dall’influenza occidentale e centrato sulla partnership con Mosca.