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Posts tagged as “russia”

USA E RUSSIA, SCONTRO NEI CIELI DI KIEV

di Giuseppe Gagliano – Gli Usa stanno rafforzando in modo discreto le difese antiaeree di Kiev, utilizzando una tecnologia avanzata per la fusione dei dati al fine di migliorare le capacità di intercettazione. Al contempo, l’intelligence ucraina sta monitorando attentamente varie fonti per proteggere la posizione delle installazioni sensibili. Nonostante l’intensificarsi degli attacchi russi nelle ultime settimane, Kiev è riuscita a mantenere un alto tasso di intercettazione dei missili da crociera e ipersonici del nemico. Questo successo è in parte attribuito a uno strumento di fusione dei dati fornito in modo discreto da Washington.Questo strumento, noto come Integrated Battle Command System (IBCS), sviluppato dal gruppo di difesa Usa Northrop Grumman, non appare in alcuna lista di consegna ufficiale del Dipartimento di Stato americano e il suo utilizzo è tenuto segreto per ragioni operative nelle difese antiaeree.

FRANCIA: I GRAND COMMIS CHE LAVORANO A MOSCA

di Giuseppe Gagliano – In Francia, un gruppo ristretto di consulenti aziendali di alto profilo sta mantenendo le attività a Mosca nonostante le tensioni geopolitiche. Questi consulenti, tra cui spiccano figure che hanno facilitato i viaggi dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy tra Parigi e Mosca, mantengono stretti legami con società francesi che operano in Russia. Tra i più noti figura Jean-Pierre Thomas, ex tesoriere del Partito Repubblicano francese e consigliere speciale per le relazioni economiche tra Francia e Russia durante il mandato di Sarkozy. Thomas gestisce Thomas Vendôme Investment, una società di consulenza strategica con sede a Parigi, che fornisce assistenza a società francesi in Russia. Collaboratori di spicco di questa società includono Christian Jacob, ex ministro della Pubblica amministrazione, il banchiere Paul Le Bihan e Jean-Pierre Quatrhomme, esperto in gestione patrimoniale.

CARO OCCIDENTE, IL MONDO SI SVEGLIA

di Sergey Naryshkin – Le turbolenze mondiali attuali, originate dalla lotta tra l’Occidente, che cerca di mantenere la sua supremazia, e i nuovi centri di potere che rivendicano il diritto a uno sviluppo indipendente, sono destinate ad aumentare. Assistiamo a una ristrutturazione globale e a un risveglio geopolitico di nazioni, popoli e interi continenti, che si sforzano di liberarsi dal cosiddetto “stupore” liberal-totalitario. Il conflitto fondamentale tra l’antico e il nuovo mondo, latente dal termine della Guerra Fredda, si è intensificato con l’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina.

PONOMAREV, IL MILIARDARIO ANTI-PUTIN

di Giuseppe GaglianoAleksey Sobchenko, storico e commentatore politico nonché ex interprete diplomatico, rappresenta da ottobre il Congresso dei deputati del popolo a Washington. Questo gruppo, con base a Varsavia e guidato dall’ex deputato russo, uomo d’affari e attivista Ilya Ponomarev, si sta impegnando per convincere i legislatori statunitensi e la Casa Bianca a considerare l’idea, finora rimasta tabù, di un cambio di regime a Mosca. Questa posizione è allineata con i principi promossi dall’apparato comunicativo di Kiev, quali la de-imperializzazione, la smilitarizzazione e il decentramento della Russia, e la ferma posizione di non negoziare con il regime di Vladimir Putin.

MALYUK, IL SIGNORE DELLE SPIE DI KIEV

di Giuseppe Gagliano – Vasyl Malyuk, capo del servizio di sicurezza interno dell’Ucraina (SBU), sta sempre più di propagandando le operazioni compiute dai suoi commando, come riferito alla CNN in agosto, inclusa quella contro Ponte di Crimea nel Mar Nero usando i droni Sea Baby sviluppati dal suo servizio. Questo desiderio di attenzione mediatica riflette quello della Direzione Principale di Intelligence Militare (GUR) del ministero della Difesa, che dall’inizio della guerra pubblicizza le proprie operazioni. Malyuk vuole aumentare il numero delle forze speciali SBU Alpha per compiere operazioni “colpisci e fuggi” contro le forze russe lungo il fronte, in coordinamento con il GUR sotto il Comando delle Forze Speciali Ucraine, il SSO.

ALEKSEYEV, TRA WAGNER E IL CREMLINO

di Giuseppe Gagliano – Nel mondo ombroso dell’intelligence russa, poche figure sono tanto enigmatiche quanto il generale Vladimir Alekseyev, primo vicedirettore della GU, l’agenzia di intelligence militare russa precedentemente nota come GRU. La sua figura emerge in un momento cruciale, dove il gioco di potere e l’influenza sul campo di battaglia in Ucraina delineano nuovi orizzonti per la Russia. La carriera di Alekseyev nell’intelligence russa è lunga e variegata. A partire dal 1984 si è distinto nelle forze speciali del GRU, noto anche come Spetsnaz, dove ha guidato operazioni significative di sabotaggio, ricognizione e antiterrorismo. La sua ascesa all’interno della GU è stata costante e impressionante, portandolo al ruolo di primo vicedirettore.

IL GENERALE: LA RUSSIA SERVE A ISRAELE”

dal Jerusalem Postdi Nick Kolyohin – Israele non dovrebbe danneggiare le proprie relazioni con la Russia, vista la lunga storia di cooperazione e il ruolo di Mosca in Medio Oriente. In mezzo a tutte le tensioni sulla scena internazionale e alle difficoltà che sia la Russia sia Israele si trovano ad affrontar e oggi nelle loro relazioni, Mosca gioca ancora un ruolo importante in Medio Oriente. Quindi Israele dovrebbe mantenere buone relazioni sia con gli Stati Uniti (come partner essenziale) sia con la Russia (che ha un certo livello di influenza su Siria e Iran). Israel “Relik” Shafir, generale di brigata (in riserva), fu uno degli otto piloti selezionati per la missione di bombardamento del reattore nucleare di Osirak, in Iraq, il 7 giugno 1981. Ha trascorso 31 anni come pilota e comandante nell’aeronautica israeliana, compresi periodi come comandante della scuola di pilotaggio della base aerea di Hatzor e della base aerea di Tel Nof.

ARMENIA, PERDERE LA GUERRA E VINCERE IN ECONOMIA

da Asia Newsdi Vladimir Rosanskij – All’Assemblea nazionale, il Parlamento di Erevan, è cominciata la discussione sulla prossima legge finanziaria, e il primo ministro Nikol Pashinyan ha cercato di trasmettere sensazioni di ottimismo nella sua relazione iniziale. Il Governo dell’Armenia prevede per il 2023 di raggiungere una crescita del Pil di almeno il 7%, con un tasso di inflazione mediamente stabile. Sarebbe il risultato della fine dei conflitti con l’Azerbaigian e l’apertura alle relazioni commerciali verso la Turchia, l’Iran e l’Europa, mantenendo comunque rapporti stabili con il partner storico della Russia, con la quale ultimamente non mancano le tensioni. Come ha sottolineato il premier, “uno dei nostri maggiori risultati è la nostra stabilità macroeconomica, in un contesto molto pieno di minacce e sfide alla sicurezza, ma che siamo riusciti a mantenere anche di fronte ai conflitti e all’instabilità politica interna del Paese, per non parlare degli anni della pandemia”. L’Armenia conferma per il secondo anno consecutivo il trend di crescita economica, e si spera in ulteriori progressi. Nei primi 9 mesi dell’anno l’inflazione è rimasta sempre sotto il 3%.

I “REGALI” DELLA COREA DEL NORD

Secondo un preoccupato rapporto del ministero della Difesa della Corea del Sud, la Russia potrebbe essere vicina a una svolta nella guerra in Ucraina, grazie a un progresso negli armamenti.  Oltre al missile balistico tattico KN-25, Mosca starebbe per ricevere dalla Corea del Nord diversi nuovi sistemi missilistici. Gli analisti militari sudcoreani ritengono che alla Russia siano stati consegnati due tipi di sistemi tattici operativi. Il KN-23, che è un analogo del russo Iskander, un missile capace di portare una testata da 500 chilogrammi a una distanza massima di 450 km. Raggiunge un’altezza massima di 50 km e vola lungo una traiettoria quasi balistica (cioè può manovrare), motivo per cui è un obiettivo difficile per tutti i sistemi di difesa aerea. La portata può essere aumentata a 690 km riducendo la massa della testata.  E il KN-24, un analogo dei missili americani MGM-140 ATACMS. Copia il design di un missile americano e, a quanto pare, svolge un ruolo simile: supportare le truppe sul campo di battaglia distruggendo comandi nemici, magazzini, aeroporti dell’aviazione militare e complessi di difesa aerea. E l’autonomia di questo sistema è maggiore: 410 km contro i 300 km dell’americano.