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ALEKSEYEV, TRA WAGNER E IL CREMLINO

di Giuseppe Gagliano – Nel mondo ombroso dell’intelligence russa, poche figure sono tanto enigmatiche quanto il generale Vladimir Alekseyev, primo vicedirettore della GU, l’agenzia di intelligence militare russa precedentemente nota come GRU. La sua figura emerge in un momento cruciale, dove il gioco di potere e l’influenza sul campo di battaglia in Ucraina delineano nuovi orizzonti per la Russia. La carriera di Alekseyev nell’intelligence russa è lunga e variegata. A partire dal 1984 si è distinto nelle forze speciali del GRU, noto anche come Spetsnaz, dove ha guidato operazioni significative di sabotaggio, ricognizione e antiterrorismo. La sua ascesa all’interno della GU è stata costante e impressionante, portandolo al ruolo di primo vicedirettore.

Alekseyev ha giocato un ruolo chiave nella riorganizzazione delle forze paramilitari russe in Ucraina. La sua influenza si estende a vari gruppi, tra cui Wagner, Redut e i Lupi dello Zar. In particolare, il suo coinvolgimento con i Lupi dello Zar, guidati da Dmitri Rogozin, ex capo di Roscosmos, evidenzia il suo interesse per l’impiego delle tecnologie avanzate, come i droni, per raccogliere informazioni cruciali.

Un aspetto fondamentale della carriera di Alekseyev è la sua capacità di navigare tra le complesse dinamiche di potere nel Cremlino. Mantiene legami stretti con figure come Valery Gerasimov e Sergey Shoigu, rispettivamente capo di stato maggiore e ministro della Difesa, ma deve anche gestire la rivalità con l’FSB, guidata da Aleksandr Bortnikov, specialmente in relazione all’Ucraina. Il controllo e la riorganizzazione dei gruppi paramilitari hanno rappresentato una sfida significativa per Alekseyev. La ribellione del Gruppo Wagner, ad esempio, ha messo in evidenza le tensioni interne e la necessità di realizzare un forte coordinamento. Il suo lavoro con gruppi come Redut e i Lupi dello Zar rivela un approccio strategico mirato a massimizzare l’efficacia militare in regioni chiave
Sotto la guida di Alekseyev, la GU si sta adattando ai mutamenti del panorama geopolitico e tecnologico. L’uso di metodi innovativi e la collaborazione con gruppi paramilitari mostrano un tentativo dei russi di modernizzare le operazioni di intelligence. In questo contesto, Alekseyev si posiziona come un attore-chiave, capace di influenzare non solo le operazioni di intelligence ma anche il corso degli eventi sul campo di battaglia.
In conclusione, il ruolo di Vladimir Alekseyev nell’architettura dell’intelligence russa e nel conflitto in Ucraina rappresenta una tessera cruciale nel complicato mosaico della politica e della strategia militare russa. La sua abilità nel gestire le tensioni interne, l’esperienza nelle operazioni sul campo e la sua visione strategica lo rendono una figura di spicco nei servizi segreti militari russi, il cui impatto continuerà a essere sentito nei prossimi anni.
di Giuseppe Gagliano

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