Press "Enter" to skip to content

HEZBOLLAH E L’ARSENALE RIFORNITO DALL’IRAN

di Giuseppe Gagliano – Hezbollah si identifica come un movimento rivoluzionario impegnato nel contrasto a Israele, avendo come scopo dichiarato la distruzione dello Stato israeliano, una posizione ideologica condivisa con l’Iran. Quest’ultimo percepisce Israele come una minaccia diretta alla propria sicurezza e per questo sostiene gruppi come Hezbollah e Hamas. Inoltre, Hezbollah si autodefinisce difensore del territorio libanese, rispondendo attivamente ai conflitti territoriali e alle incursioni israeliane. Un altro obiettivo significativo per Hezbollah è la liberazione dei prigionieri detenuti in Israele. Nonostante l’intenzione dichiarata di combattere Israele, Hezbollah ha motivi per procedere con cautela, inclusa la necessità di mantenere e potenzialmente espandere il proprio sostegno in Libano, evitando azioni che potrebbero minare la sua base di supporto non sciita.

Capacità Militari di Hezbollah

Hezbollah dispone di circa 30.000 combattenti attivi e fino a 20.000 riservisti, specializzati in tattiche di guerriglia incentrate su mobilità e autonomia. Le unità sono addestrate per operare efficacemente anche sotto il fuoco pesante israeliano, utilizzando tattiche che permettono rapidi movimenti e azioni elusive.

Struttura Operativa e Innovazioni Tattiche

Hezbollah ha adottato un modello di comando flessibile che permette ai sottoposti di prendere decisioni autonome basate sugli obiettivi strategici. Questo approccio ha dimostrato la propria efficacia, come si è visto nel 2006, quando le unità di lancio razzi erano capaci di mobilitarsi, attaccare e ritirarsi in meno di 28 secondi. Dopo il 2006, Hezbollah ha continuato a perfezionare questa metodologia, decentralizzando ulteriormente il comando e migliorando la capacità dei suoi combattenti di sfruttare ambienti urbani complessi per massimizzare li effetti contro le forze israeliane.

Esperienza in Siria e capacità convenzionali

L’esperienza acquisita durante il conflitto siriano ha arricchito Hezbollah di nuove competenze, simili a quelle delle forze armate convenzionali. Ora il gruppo è capace di coordinare operazioni militari su larga scala, utilizzare l’artiglieria e gestire la logistica necessaria a supportare tali operazioni. Inoltre, l’accesso a carri armati come i T-72 e T-54/55 ha potenziato il suo arsenale, anche se l’effettivo impiego di tali mezzi pesanti nel contesto libanese rimane limitato a causa delle probabili intense reazioni israeliane.

Capacità operative e strategie difensive di Hezbollah

Utilizzo dei mezzi corazzati: la capacità del Hezbollah di impiegare efficacemente i mezzi corazzati all’interno del Libano rimane una questione incerta. I carri armati richiedono reti logistiche e supporto specializzato che potrebbero non essere disponibili nelle aree sotto il controllo di Hezbollah. Inoltre, tali assetti pesanti sarebbero un chiaro bersaglio per le forze israeliane, che potrebbero impegnarli con attacchi aerei, droni e artiglieria. Le esperienze di combattimento di Hezbollah in Siria, contro avversari irregolari, differiscono significativamente dalla sfida con un esercito moderno come quello israeliano. È probabile che l’impiego di forze corazzate significative porterebbe a perdite rapide a causa della superiore potenza di fuoco israeliana.

Vantaggi geografici e tattiche Difensive

Il territorio del Libano del Sud, caratterizzato da un paesaggio collinare e roccioso, offre numerosi vantaggi tattici che Hezbollah ha sfruttato in passato durante i conflitti con Israele. Gruppi mobili di combattenti hanno utilizzato la vegetazione, le grotte e le irregolarità del terreno per mascherare i loro movimenti e lanciare attacchi con razzi e missili contro le forze israeliane. Il movimento di truppe pesanti israeliane nella regione è ostacolato dal terreno accidentato, che le rende vulnerabili a tattiche di guerriglia come l’uso di missili anticarro e ordigni esplosivi improvvisati.

Hezbollah ha inoltre sviluppato una vasta rete di tunnel e bunker nelle colline del Sud-Libano, utilizzati per trasportare e proteggere truppe e materiali. Queste infrastrutture, unitamente agli edifici civili nei villaggi e città, sono stati essenziali durante la guerra del 2006, permettendo ai combattenti di nascondere i centri di comando e complicare gli sforzi israeliani di identificazione e attacco. In un eventuale nuovo conflitto, si prevede che Hezbollah utilizzi queste strutture per lanciare rapide offensive e ritirate, sfruttando la conoscenza del terreno e le fortificazioni esistenti.

La consapevolezza di queste tattiche porterebbe probabilmente Israele a concentrarsi sulla distruzione del network di tunnel di Hezbollah per eliminare questi vantaggi strategici. La capacità del gruppo di utilizzare l’ambiente a proprio favore e la risposta israeliana a queste tattiche rimangono componenti cruciali nella dinamica del conflitto israelo-libanese.

Geografia fluviale e impiego tattico nel Sud-Libano

Il Sud-Libano è caratterizzato da numerosi corsi d’acqua, incluso il fiume Litani, che scorre verso Sud dalle montagne libanesi fino al Mediterraneo. Il controllo di questi fiumi rappresenta un obiettivo strategico cruciale per Hezbollah, poiché influisce sul movimento di truppe, attrezzature e rifornimenti. Inoltre, questi corsi d’acqua fungono da barriere difensive naturali, sfruttabili per ottenere vantaggi tattici nei conflitti.

Missili e droni

Hezbollah dispone di un vasto assortimento di missili e razzi che costituiscono una doppia minaccia per Israele. Da una parte, il loro uso continuo ha un effetto coercitivo, capace di infliggere danni significativi sia a obiettivi militari sia a infrastrutture civili. Dall’altra, l’impiego tattico di tali armamenti mira a indebolire l’efficacia operativa delle forze israeliane. L’esperienza acquisita in Siria ha migliorato la capacità del gruppo di integrare l’uso di queste armi in operazioni terrestri combinate.

Potenziale Offensivo di Hezbollah

Hezbollah è considerato uno dei gruppi non statali più armati al mondo, con un arsenale che comprende tra i 120.000 e i 200.000 tra missili e droni. Grazie al sostegno iraniano, il rifornimento di queste armi è facilitato, specialmente con la recente espansione iraniana in Siria, che ha creato un corridoio logistico diretto per le armi dal territorio iracheno al Libano attraverso la Siria. Questo contrasta con la situazione di Hamas, che deve ricorrere a metodi clandestini per il trasporto di armi. Dal 2006, Hezbollah ha potenziato significativamente l’accesso ai missili a lungo raggio, posizionando gran parte del territorio israeliano sotto la minaccia diretta dei suoi attacchi. I missili di precisione, in particolare, rappresentano una seria minaccia per i centri vitali politici, militari ed economici di Israele, aumentando il rischio di danni strategici in caso di conflitto intensificato.

Sfide nel contrasto all’arsenale di Hezbollah

Neutralizzare la minaccia rappresentata dai razzi di Hezbollah si rivela un compito estremamente arduo. I razzi, lanciati da camion guadagnano mobilità e quindi una maggiore probabilità di sopravvivenza, oppure possono essere sparati da bunker sotterranei, come avvenuto frequentemente durante il conflitto del 2006. Identificare e distruggere le capacità missilistiche di Hezbollah richiederebbe un imponente sforzo di ricognizione e attacco, implicando l’uso di sofisticate tecniche di intelligence e capacità di precisione nel tiro, oltre al supporto di forze terrestri. L’arsenale di Hezbollah include anche missili a lunga portata, che verosimilmente verrebbero impiegati per colpire obiettivi sensibili e centri popolati, minando il sostegno della popolazione israeliana alla guerra. Nonostante le campagne aeree israeliane mirate alla distruzione di questi arsenali, Hezbollah ha continuato ad utilizzare efficacemente tali armamenti durante la guerra del 2006.

Impiego di Missili Guidati

I missili guidati di Hezbollah, sebbene in numero limitato, rappresentano una seria minaccia per le difese aeree israeliane data la loro precisione, che rende ogni attacco particolarmente devastante. Questi missili permettono a Hezbollah di colpire infrastrutture critiche e centri di importanza vitale per l’economia e la sicurezza di Israele. Nonostante che in passato Hezbollah abbia impiegato i suoi razzi e missili più per infliggere danni psicologici e materiali che non come supporto a operazioni terrestri combinate, resta incerto come il gruppo possa integrare tali capacità in futuri scenari di guerra contro le forze di difesa israeliane. Hezbollah potrebbe aspirare a occupare territori nel Nord di Israele o sulle alture del Golan, operando raid o attacchi coordinati che richiederebbero manovre terrestri supportate da fuoco d’artiglieria o piattaforme aeree, una tattica già vista in Siria. Tuttavia, l’efficacia di tali strategie è limitata dalla distribuzione non omogenea delle competenze militari all’interno di Hezbollah e dalla superiore potenza aerea delle forze israeliane, che limiterebbe significativamente l’uso di razzi e missili in tali contesti.

Ampliamento dell’arsenale di droni di Hezbollah

Oltre ai suoi vasti depositi di razzi e missili, Hezbollah dispone di un significativo arsenale di Sistemi Aerei Senza Pilota (UAS), che include quadricotteri commerciali, droni kamikaze, munizioni vaganti e piattaforme avanzate con capacità di sorveglianza e attacco. Questi droni, forniti quasi interamente dall’Iran, sono utilizzati per monitorare e colpire obiettivi in Israele. Il 25 gennaio 2024, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno colpito una pista di atterraggio di 1200 metri nel sud del Libano, costruita da Hezbollah con il supporto iraniano e utilizzata per il lancio di grandi UAS. La base, inclusa la pista, testimonia l’evoluzione delle capacità di Hezbollah, che ora dispone di sistemi più grandi e sofisticati. La struttura include anche una pista per elicotteri e diverse installazioni per il supporto logistico e la manutenzione dei droni, danneggiate dagli attacchi aerei israeliani come evidenziato dai crateri visibili nell’area. Dal 7 ottobre del 2023, , Hezbollah ha condotto almeno 40 attacchi con UAS contro Israele, riuscendo in diverse occasioni a superare le difese aeree israeliane, causando vittime tra i soldati e danneggiando infrastrutture militari con attacchi di precisione.

Diversità e Potenzialità degli UAS di Hezbollah

L’inventario dei droni di Hezbollah è estremamente vario, comprendendo numerosi modelli che vanno oltre quelli già documentati, inclusi droni iraniani o di produzione locale non specificati. Il gruppo dispone anche di quadricotteri commerciali, come i modelli DJI, che possono essere impiegati per operazioni di sorveglianza o modificati per trasportare carichi esplosivi. In caso di conflitto con Israele, è probabile che Hezbollah riceva ulteriori forniture di droni dall’Iran, sfruttando i corridoi logistici già stabiliti che attraversano Iraq e Siria. La strategia d’impiego degli UAS di Hezbollah in un possibile conflitto con Israele è complessa e variegata. Gli operatori di droni di Hezbollah sono stati addestrati dalla Forza Quds iraniana e hanno acquisito esperienza attraverso esercitazioni militari e osservando conflitti come quello in Ucraina, dove sono emerse nuove tattiche e utilizzi per i droni sul campo di battaglia. Questo background fornisce a Hezbollah la capacità di integrare gli UAS in manovre complesse e operazioni combinate, potenzialmente includendo attacchi coordinati sia aerei che terrestri.

Difesa aerea

Dal conflitto del 2006, Hezbollah ha posto enfasi sullo sviluppo e sull’espansione delle proprie capacità di difesa aerea, con l’obiettivo di ridurre la superiorità israeliana. Le difese aeree di Hezbollah includono una varietà di sistemi prodotti in Iran e Russia, tra cui cannoni antiaerei, sistemi di difesa aerea portatili (MANPADS) e sistemi missilistici terra-aria (SAM) a corto e medio raggio.Questi sistemi vengono spesso introdotti in Libano attraverso canali clandestini dalla Siria, e negli ultimi anni sono stati usati da Hezbollah per attaccare droni israeliani sopra il Sud-Libano. Nel novembre 2023, i servizi di intelligence americani ritenevano che il gruppo russo Wagner avesse intenzione di trasferire un altro sistema SA-22 a Hezbollah dalla Siria. Recentemente si è anche sostenuto che le milizie in Siria stiano attivamente addestrando l’uso del sistema di difesa aerea più avanzato dell’Iran, il Khordad-15.

Fattori umani e tattiche del Hezbollah

La competenza tattica di Hezbollah e la determinazione dei suoi combattenti rendono questa organizzazione una minaccia significativamente più pericolosa rispetto ad altre entità regionali come Hamas. L’esperienza acquisita in Siria ha arricchito Hezbollah di conoscenze belliche poco comuni tra le armate regionali, istruendo le sue truppe a tecniche e procedure militari avanzate, comprese quelle dell’esercito russo. I combattenti di Hezbollah hanno dimostrato ripetutamente la disponibilità a impegnarsi fino all’ultimo uomo, una determinazione rafforzata dal desiderio di difendere il proprio territorio da un’offensiva israeliana. In un possibile scenario di escalation, Hezbollah si presenterà come un avversario ancora più capace rispetto al 2006, beneficiando di una maggiore esperienza e di nuovi armamenti, capace di sostenere campagne di guerriglia e limitare la superiorità aerea israeliana. Nonostante ciò, Hezbollah rimane tecnologicamente inferiore rispetto alle Forze di Difesa Israeliane, che hanno continuato a prepararsi per un conflitto di ampia scala, avendo già acquisito esperienza dalla guerra in corso con Hamas.

Quali scelte potrebbe avere allora Israele di fronte a una situazione di tale natura? Quali strategie in altri termini potrebbe attuare?

Primo livello
Israele potrebbe ritornare a un approccio basato sulla dissuasione, sfruttando la minaccia di azioni punitive e la distruzione di infrastrutture per impedire attacchi da parte di Hezbollah. Questa strategia mira a preservare elementi cruciali per Hezbollah, come i suoi leader e il suo potere nel Libano. Tuttavia, il rischio di fraintendimenti e la possibilità di una reazione eccessiva in caso di attacchi accidentali potrebbero rendere questa opzione vulnerabile.
Secondo livello
Se la dissuasione fallisse, Israele potrebbe considerare una guerra totale come soluzione inevitabile. Questa guerra mirerebbe a colpire le capacità militari di Hezbollah, spingendo i combattenti oltre il fiume Litani e utilizzando attacchi aerei massicci. Nonostante una possibile vittoria tattica di Israele, Hezbollah rimarrebbe una forza significativa nel Libano, data la sua radicata presenza e il sostegno dell’Iran.
Terzo livello
Questa opzione prevede un conflitto continuo ma controllato, con frequenti attacchi aerei israeliani contro Hezbollah e viceversa, senza arrivare a una guerra totale. Tale approccio mira a mantenere il controllo senza i costi di una guerra su larga scala, ma potrebbe non risolvere la tensione di fondo e lasciare la regione in uno stato di instabilità cronica.
Quarto livello
Gli Stati Uniti potrebbero usare una combinazione di pressione militare e negoziazioni diplomatiche per costringere Hezbollah a rispettare la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Questa strategia includerebbe pressioni su Hezbollah per ritirarsi e su Israele per fare concessioni, come il ritiro dalle zone contese. Tuttavia, il successo di questa opzione dipende dalla volontà di tutte le parti di negoziare e dalla capacità degli Stati Uniti di influenzare gli eventi.

di Giuseppe Gagliano

Presidente del Centro Studi Strategici Carlo De Cristoforis (CESTUDEC)

Fondatore dell’Osservatorio di politica internazionale e geopolitica (OPIG)

Tutte le notizie e l’attualità sul nostro canale Telegram

One Comment

  1. carlo geneletti carlo geneletti 28 Aprile 2024

    non è vero che l’Iran voglia la distruzione di Israele. Semmai la distruzione del regime sionista — desidero al quale si associano milioni di persone, me compreso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.