Press "Enter" to skip to content

Posts tagged as “usa”

TACI, IL CITTADINO TI ASCOLTA!

Serenamente ignorata dalla “stampa di qualità”, arriva dagli Usa la notizia che 62 membri democratici della Camera dei rappresentanti insieme con 207 repubblicani hanno votato un emendamento (che dovrà poi passare all’esame del Senato) alla legge sui finanziamenti per il Dipartimento di Stato che vieta allo stesso Dipartimento di fare qualunque riferimento alle statistiche sui morti di Gaza trasmesse dal ministero della Sanità del governo della Striscia. Il voto è avvenuto sulla base di una mozione bipartisan presentata da due democratici e due repubblicani. E se le posizioni repubblican-trumpiane sulla guerra in Medio Oriente sono ben note, quelle dei democratici si muovono sulla solita ambiguità: infatti la direzione del partito non ha dato alcuna indicazione di voto, lasciando ai deputati la libera scelta. Taci, il cittadino potrebbero sentirti!

RUSSIA E CINA INSIEME PER RIDISEGNARE IL MONDO

di Fulvio Scaglione – Bastava osservare la composizione della delegazione russa per capire quanta importanza il Cremlino abbia dato a questa ennesima visita di Vladimir Putin in Cina. Diversi vice premier e molti ministri ma su tutte quattro figure di spicco, due new entry e due veterani. Il neo primo vice premier Manturov, già ministro dell’Industria e del Commercio, e il neo ministro della Difesa, l’economista Belousov da un lato; dall’altro l’inossidabile ministro degli Esteri Lavrov, in quel posto da vent’anni, e l’indispensabile Elvira Nabiullina, dal 2013 governatrice della Banca centrale di Russia. Basta questo dato a far capire due cose. Putin sta superando la fase in cui l’imperativo fondamentale era resistere alle sanzioni e finanziare la guerra e cerca di attrezzarsi per muoversi al meglio in quel mondo nuovo che lui stesso, con l’invasione dell’Ucraina, ha contribuito a definire. E in questo mondo, la relazione tra Russia e Cina e delle due con l’Asia sta diventando essenziale.

BLINKEN CANTA A KIEV IL LATO OSCURO DELL’AMERICA

Nell’ordinario impazzimento quotidiano, può anche succedere questo: che un altissimo esponente del Governo Usa vada in un Paese in guerra, che ha preso l’America come primo degli alleati e modello, a cantare quanto possa essere brutta l’America. È successo a Kiev, dove il segretario di Stato Antony Blinken, in jeans di prammatica, ha suonato con la band ucraina 19.19 il pezzo di Neil Young  “Rocking in the free world”.

PUTIN DI NUOVO IN CINA MA NON SOLO PER L’ECONOMIA

di Fulvio Scaglione – Proprio mentre il segretario di Stato Usa Antony Blinken visitava Kiev, per mostrare solidarietà all’Ucraina e per dare a Zelensky notizie (buone?) sulle sospirate forniture di armamenti, il Cremlino annunciava la visita di Vladimir Putin in Cina per il 16 e 17 maggio. Una coincidenza? Chissà. Resta il fatto che, rieletto per la quinta volta alla presidenza, Putin corre a far visita al collega Xi Jinping che a sua volta, un anno fa, era volato a Mosca per la prima visita all’estero dopo aver ottenuto il suo secondo mandato. Sono particolari ma confermano la relazione speciale tra i due Paesi. Relazione che, dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, consente alla Russia da un lato di condurre la guerra d’invasione e dall’altro di reggere alle sanzioni economiche dell’Occidente.

PRELIN, IL PROF DI PUTIN: “L’UCRAINA HA GiA’ PERSO MA LA PROSSIMA GUERRA SAREBBE L’ULTIMA”

Il colonnello Igor Nicolaevich Prelin ha servito per tutta la carriera (1962-1991) nel KGB, dove ha ricoperto successivamente ruoli nel servizio di controspionaggio, nel servizio di intelligence (Guinea, Senegal, Angola), presso la Scuola superiore di intelligence (dove ha avuto tra gli allievi anche Vladimir Putin – e come ufficiale stampa dell’ultimo presidente del KGB, il generale Vladimir Kryuchkov. Dal 1995 al 1998, Prelin è stato esperto presso il Comitato di Sicurezza e Difesa del Consiglio della Federazione Russa (Mosca). Da allora, dedica il suo tempo alla scrittura di saggi, romanzi e sceneggiature, mentre in parallelo prosegue una “carriera” di schermidore. Igor Prelin è membro del collegio dei consiglieri internazionali del Centro Francese di Ricerca sull’intelligence (CF2R), per cui ha già pubblicato numerosi rapporti e analisi, tra cui questa che segue.

UK E USA, PRIMA DELLA PACE CONTENERE LA RUSSIA

di Giuseppe Gagliano – Non è certo un caso che la stampa italiana e i media abbiano trascurato -almeno nella maggior parte dei casi – la notizia apparsa sulla rivista americana Foreign Affairs.
Che cosa rivela, in breve? Nel marzo del 2022 si era aperta una finestra di opportunità tra Russia e Ucraina per porre fine al conflitto armato grazie alla mediazione della Turchia. Sembrava che le parti fossero vicine a raggiungere un accordo che avrebbe potuto fermare le ostilità iniziate un mese prima. Tuttavia, nonostante i progressi iniziali, le speranza di una trattativa si sono rapidamente dissolte. Uno dei punti salienti di questa trattativa riguarda il fatto che l’Ucraina avrebbe rinunciato a qualsiasi aspirazioni di aderire ad alleanze militari e di ospitare infrastrutture militari sul proprio territorio in cambio di una garanzia di sicurezza esterna data dai cinque membri permanenti del consiglio di sicurezza, Uk e Usa compresi, insieme ad altri Paesi come Canada, Germania e Israele. Questa bozza di accordo prevedeva anche che l’Ucraina mantenesse uno stato di neutralità senza avere sul suo territorio armi nucleari.

SE ISRAELE RISPONDE… SEI POSSIBILI SCENARI

Dopo l’attacco missilistico e con droni da parte dell’Iran, Israele ha annunciato che risponderà. La natura specifica della risposta non è stata chiarita, ma il Generale israeliano Herzi Halevi ha confermato che ci sarà una reazione. Inoltre, c’è la preoccupazione che tale risposta possa potenzialmente far degenerare la crisi in una guerra regionale su vasta scala. Il gabinetto di guerra di Israele, guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, sta valutando come bilanciare l’escalation e la deterrenza, mentre gli Stati Uniti, tramite il portavoce della sicurezza nazionale John Kirby, hanno espresso il desiderio di evitare un’ulteriore escalation e una guerra diretta con l’Iran. Questa situazione si svolge in un contesto di tensioni crescenti e interventi internazionali, con un occhio attento anche alla sicurezza nucleare, evidenziata dalle preoccupazioni dell’AIEA riguardo la centrale di Zaporizhzhia in Ucraina, che ha subito diversi attacchi, e anche a proposito della corsa dell’Iran per ottenere una quantità di uranio arricchito sufficiente per costruire una bomba atomica.

USA E MOLDAVIA, UN ABBRACCIO CONTRO LA RUSSIA

Il vice rappresentante permanente degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, Ned Price, ha confermato l’intensificarsi della cooperazione tra gli USA e la Moldavia in risposta alle crescenti tensioni con la Russia, in particolare dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. Le preoccupazioni riguardano la possibilità di un’estensione del conflitto in Moldavia, in particolare attraverso la Transnistria, dove truppe russe sono presenti dagli anni Novanta. Gli Usa hanno rafforzato il sostegno militare alla Moldavia, inclusa la modernizzazione delle forze armate e esercitazioni congiunte con la Romania, per prevenire interferenze russe e stabilizzare la regione.

STATI BALTICI, NUOVO FRONTE TRA RUSSIA E NATO

di Giuseppe Gagliano – L’espansione militare della Russia vicino ai confini degli Stati baltici ha suscitato preoccupazione in Occidente, che sta intensificando i propri sforzi di intelligence per monitorare la situazione. Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha informato i suoi comandi dell’imminente dispiegamento di una nuova divisione in questa regione critica. La notizia è stata resa pubblica il 29 marzo 2024. I servizi di intelligence militare francesi, attraverso i loro satelliti CSO, hanno osservato movimenti di truppe russe in Bielorussia nelle ultime settimane. Anche gli Stati Uniti hanno alzato il livello della sorveglianza nell’area, utilizzando aerei gestiti dall’Ufficio Nazionale di Riconoscimento (NRO) per monitorare le attività vicino al campo di addestramento di Hozhski, al confine con Lituania e Polonia.

ARMENIA, LA GUERRA DEI CARTELLONI

Nel cuore di Erevan, la capitale dell’Armenia, recenti manifesti hanno sollevato polemiche criticando la Francia, invitata ad andarsene dal Paese, e l’ambasciatore francese, Olivier Decottignies, accusato di corruzione. Questi poster, apparsi lungo la vivace Northern Avenue, hanno stimolato discussioni sull’influenza esterna e le campagne di disinformazione che si stanno diffondendo ben oltre i confini nazionali. Attivisti che appoggiano l’Occidente ritengono che dietro queste azioni ci sia la mano della Russia, intenta a minare i tentativi di Erevan di avvicinarsi all’Occidente, un processo che la Francia cerca di facilitare fornendo supporto militare, in previsione di nuove tensioni con l’Azerbaigian.