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Posts tagged as “guerra”

ARMENIA, LA GUERRA DEI CARTELLONI

Nel cuore di Erevan, la capitale dell’Armenia, recenti manifesti hanno sollevato polemiche criticando la Francia, invitata ad andarsene dal Paese, e l’ambasciatore francese, Olivier Decottignies, accusato di corruzione. Questi poster, apparsi lungo la vivace Northern Avenue, hanno stimolato discussioni sull’influenza esterna e le campagne di disinformazione che si stanno diffondendo ben oltre i confini nazionali. Attivisti che appoggiano l’Occidente ritengono che dietro queste azioni ci sia la mano della Russia, intenta a minare i tentativi di Erevan di avvicinarsi all’Occidente, un processo che la Francia cerca di facilitare fornendo supporto militare, in previsione di nuove tensioni con l’Azerbaigian.

LA NATO IN UCRAINA, IL SEGRETO DI PULCINELLA

di Pietro Pinter – Le “clamorose rivelazioni” del cancelliere tedesco Olaf Scholz, sul fatto che inglesi e francesi, ovvero soldati di Paesi Nato, partecipino all’acquisizione obiettivi dei missili Storm Shadow/SCALP impiegati dall’Ucraina hanno sollevato il proverbiale vespaio. Queste rivelazioni sono state fatte da uno Scholz con le spalle al muro, accusato dal francese Macron – dall’alto dei suoi 600 milioni di aiuti militari all’Ucraina dall’inizio del conflitto, contro i 17.7 miliardi tedeschi – di non contribuire con sufficiente convinzione allo sforzo bellico, a causa della riluttanza a fornire a Kiev i missili Taurus. Nel suo slancio creativo,  parte di uno scontro tra Germania e Francia per guadagnare una posizione di preminenza nell’Europa centro-orientale durante quello che sembra un disimpegno americano,  Macron ha persino suggerito che la Francia “potrebbe” inviare forze speciali in Ucraina, per creare un “dilemma strategico” per la Russia.

CYBER DI MEZZO MONDO UNITEVI, PER L’UCRAINA

di Giuseppe Gagliano – Nell’ambito di un impegno crescente verso l’Ucraina, l’Estonia ha dato vita al Meccanismo di Tallinn in dicembre, con l’obiettivo di sincronizzare a sostegno di Kyiv un’ampia gamma di iniziative tecnologiche e cyber. Questo meccanismo vede la partecipazione di numerosi Paesi, inclusi Estonia, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Svezia, Ucraina, Regno Unito e Stati Uniti.

SHAMAN, LA GUERRA UCRAINA NELL’OMBRA

di Giuseppe Gagliano – Il battaglione ucraino d’élite Shaman è impegnato in una guerra nascosta contro Mosca, puntando le sue campagne contro le infrastrutture industriali russe. Questo gruppo segreto dell’intelligence militare ucraina (GUR) guidata da Kyrylo Budanov, sta eseguendo operazioni di guerra non convenzionale in territorio russo, inclusi attacchi mirati, sabotaggi e azioni di ricognizione. Recentemente, l’11 febbraio, ha colpito un importante impianto petrolifero vicino al Volga, nell’oblast’ di Volgograd, nell’ambito degli sforzi di Kiev di minare l’industria e l’economia della Russia.

NEVSKIJ E GLI ALTRI, LA GUERRA DEI SANTI

da Asia Newsdi Stefano Caprio – Il Sinodo della Chiesa ortodossa autocefala ucraina Pzu (Pravoslavnaja Zerkov Ukrainy) ha deciso di escludere dal calendario liturgico la memoria del santo principe russo Aleksandr Nevskij, vincitore delle battaglie contro gli occidentali e fautore del compromesso con l’Orda dei tatari nel XIII secolo. Non si tratta di una de-canonizzazione o di un “anatema contro un santo”, come viene descritto sulla stampa russa che denuncia l’ennesima mossa dello “scisma ucraino”, in quanto ogni Chiesa ortodossa locale (ce ne sono 15, compresa quella ucraina non riconosciuta dai russi) sistema le celebrazioni dei santi secondo propri criteri, ma alla luce del conflitto tra Russia e Ucraina, la decisione appare una specie di “missile nucleare spirituale” lanciato da Kiev contro Mosca, come osserva Aleksandr Soldatov su Novaja Gazeta.

SATELLITI, IL PUNTO DEBOLE DELLA RUSSIA

di Giuseppe Gagliano – La Russia tiene celate le proprie capacità di monitoraggio terrestre. Tuttavia, il recente dispiegamento di tre satelliti di sorveglianza militare rivela che Mosca sta cercando di migliorare le proprie lacune in questo ambito e diminuire la dipendenza dalle immagini satellitari fornite dalla Cina. Vladimir Putin e Juri Borisov, capo dell’agenzia spaziale Roskosmos, hanno partecipato a un evento presso la società Rocket and Space Corp Energia a Korolyov il 26 ottobre 2023, segnando un momento significativo nella strategia spaziale russa. Con il lancio di sei satelliti di sorveglianza militare nell’ultimo anno, i media statali russi hanno annunciato il raddoppio della capacità di osservazione spaziale del Paese, anche se in realtà le capacità effettive rimangono limitate.

UE, COM’È DIFFICILE DARE 50 MILIARDI A KIEV

di Pietro Pinter – A inizio febbraio, il Consiglio Europeo si riunirà nuovamente per trovare un accordo sulla Ukraine Facility Regulation, il quadro legale proposto dalla Commissione Europea a giugno 2023 – e approvato dal Parlamento Europeo ad ottobre – per fornire 50 miliardi di aiuti finanziari all’Ucraina per 5 anni, sul modello del Recovery Fund: ogni tranche di aiuti dovrà essere preceduta da diverse “riforme” da parte dell’Ucraina, concordate in un apposito piano. Se il sostegno della Commissione Europea, ultra-atlantista e autrice di molte fughe in avanti sull’Ucraina (si ricordi ad esempio, la folle proposta di una no fly zone sul Paese) è sicuro, lo stesso non si può dire per il Consiglio Europeo (gli Stati membri) che deve approvare all’unanimità il disegno, trattandosi di una decisione UE in tema di politica estera.

ALEKSEYEV, TRA WAGNER E IL CREMLINO

di Giuseppe Gagliano – Nel mondo ombroso dell’intelligence russa, poche figure sono tanto enigmatiche quanto il generale Vladimir Alekseyev, primo vicedirettore della GU, l’agenzia di intelligence militare russa precedentemente nota come GRU. La sua figura emerge in un momento cruciale, dove il gioco di potere e l’influenza sul campo di battaglia in Ucraina delineano nuovi orizzonti per la Russia. La carriera di Alekseyev nell’intelligence russa è lunga e variegata. A partire dal 1984 si è distinto nelle forze speciali del GRU, noto anche come Spetsnaz, dove ha guidato operazioni significative di sabotaggio, ricognizione e antiterrorismo. La sua ascesa all’interno della GU è stata costante e impressionante, portandolo al ruolo di primo vicedirettore.

LA GUERRA, DI COLPO, NON CI PIACE PIU’

L’infilata è stata notevole. Prima Time Magazine, con un reportage spietato da Kiev, protagonista un presidente Zelens’kyj che, nelle confidenze dei suoi stessi collaboratori, sembra aver perso il senso della realtà. Poi The Guardian, impegnato a raccontare la disillusione e il pessimismo degli ucraini mentre la guerra si prolunga.  Quindi il Wall Street Journal, che invita a rimettere i piedi per terra quanto a sconfitta della Russia. Per chiudere Gazeta Wiborcza, il più importante quotidiano polacco, che titola “Mosca trionfa, l’Occidente esita”, e parla di “vergognoso fallimento” (nostro) nella guerra in Ucraina. Questo ammosciamento generale mi fa poca impressione: è assolutamente speculare al ridicolo entusiasmo che su queste stesse testate dilagava un anno fa, quando Zelens’kyj e i suoi parlavano addirittura di marcia su Mosca. Ho scritto sempre che questa guerra non avrà vincitori ma solo sconfitti e resto del mio parere. Anche per quanto riguarda la Russia che, al di là delle pesanti conseguenze militari, politiche ed economiche, spostandosi verso l’Asia rinnega la sua anima più vera e profonda.

QUANDO PUTIN PARLA DI NEGOZIATO…

Dall’Eco di Bergamodi Fulvio Scaglione – A dispetto dei modi glaciali, Vladimir Putin non è mai stato privo di un certo senso del teatro. Non stupisce, quindi, che abbia atteso questa riunione del G20 (virtuale, orfano di Joe Biden e Xi Jinping ma pur sempre un G20) per fare una mossa sull’Ucraina. «Nei loro discorsi, i leader hanno detto di essere scioccati dalla continua aggressione della Russia all’Ucraina», ha detto il presidente russo: «Certo: l’azione militare è sempre una tragedia per gli individui, per le famiglie, per i Paesi. E certo, dobbiamo pensare a come fermare questa tragedia. Tra l’altro, la Russia non ha mai rifiutato il dialogo per la pace con l’Ucraina. Non è stata la Russia ma l’Ucraina ad annunciare pubblicamente di avere lasciato il tavolo negoziale».