Press "Enter" to skip to content

Posts tagged as “usa”

DAGLI USA: BIDEN, ATTENTO CON L’ UCRAINA

di Ted Galen Carpenter       L’amministrazione Biden sta facendo di tutto per assicurare al Governo ucraino che gli Stati Uniti e la NATO sono pronti a spallaggiare Kiev nel confronto crescente con i separatisti sostenuti dalla Russia e con la stessa Russia. Un comunicato stampa della Casa Bianca del 2 aprile ha confermato che nella sua telefonata al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Joe Biden “ha ribadito il fermo sostegno degli Stati Uniti alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina di fronte alla continua aggressione russa nel Donbas e in Crimea”. Altri esponenti di alto livello dell’Amministrazione, tra cui il segretario alla Difesa Lloyd Austin e il Segretario di Stato Antony Blinken, hanno fatto lo stesso.

FARøER, UN AVAMPOSTO NAVALE USA?

C’è una certa preoccupazione, a Mosca, per le mosse degli Stati Uniti che riguardano le Isole Farøer, il piccolo arcipelago di 18 isole e 52 mila abitanti che, con la Danimarca e l’Islanda, è uno degli elementi costitutivi del Regno di Danimarca. Le isole, che si trovano quasi esattamente a metà strada tra Scozia e Islanda, hanno una posizione strategica nel Nord Atlantico: non a caso nel 1940 furono occupate dagli inglesi, in risposta all’occupazione della Danimarca da parte degli eserciti della Germania nazista. Ora gli esperti della Difesa russi temono che gli Usa vogliano trasformarle in uno hub navale di contrasto della flotta sottomarina di Mosca.

SANZIONI, QUELLE DI BIDEN NON MORDONO

di Ivan Tkacëv    Il 18 marzo 2021 sono entrate in vigore nuove sanzioni americane a causa dell’avvelenamento del leader dell’opposizione Aleksey Navalny con l’uso, come credono i Governi occidentali, della sostanza militare Novichok, bandita a livello internazionale. Le sanzioni di varie agenzie, tra cui il Dipartimento di Stato e il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, sono state annunciate il 2 marzo per entrare in vigore dopo quindici giorni, come di norma. Il ministero degli Esteri russo ha definito le azioni degli Stati Uniti un tentativo di interferire negli affari interni, usando come pretesto “la deliberata provocazione di un presunto avvelenamento di Navalny con una sorta di stanza chimica militare”.

Isolamento, un culto pericoloso

di Fulvio Scaglione     Di nuovo il culto dell’isolamento? Nel giro di pochissimi giorni, fonti autorevoli (dallo stesso ministro Lavrov in giù) del ministero degli Esteri russo ci hanno fatto sapere che i rapporti con la Nato sono azzerati e quelli con l’Unione Europea anche, mentre le relazioni con il Regno Unito (ambasciatore Andrej Klin dixit) sono “politicamente morte”. Di quelle con gli Usa, ovviamente, non stiamo nemmeno a parlare. Mentre il ministro Sergey Lavrov, inaugurando la visita di tre giorni in Cina, ha recuperato il tema della dedollarizzazione che, con il nuovo Governo, nominato poco più di un anno fa, sembrava essere stato rimosso dall’agenda politica russa.

ATLANTIC COUNCIL: BIDEN SVEGLIA, BASTA SANZIONI

di Emma Ashford e Matthew Burrows    Il 17 gennaio, appena tre giorni prima dell’insediamento del presidente Joe Biden, Aleksei Navalny è tornato a Mosca dalla Germania, dove stava ricevendo cure mediche a seguito di un fallito tentativo di omicidio da parte del Cremlino. Entro una settimana dal suo ritorno, il noto dissidente è stato arrestato, processato e mandato in prigione. L’amministrazione Biden ha promesso sia di sostenere i diritti umani sia di impegnarsi con gli avversari per promuovere gli interessi americani. Ha mantenuto la prima di queste promesse il 2 marzo, quando ha emesso nuove sanzioni contro società e individui russi legati all’avvelenamento di Navalny.

Repressione. I casi di Mosca e Washington

Repressione. Anzi, feroce repressione. Questa l’espressione più usata dai media occidentali per raccontare le reazione delle forze dell’ordine russe di fonte ai manifestanti “pro Navalny” scesi in piazza il 23 e il 31 gennaio. Secondo i dati dell’Ong progressista e liberale russa Ovd-Info, nel primo caso sono state arrestate più di 4 mila persone, nel secondo 5.754. Prima ancora, altri arresti: quando Navalny era stato fermato in aeroporto al ritorno dalla Germania (69 persone) e quando il Tribunale aveva confermato l’arresto (73), avviando così la procedura giudiziaria che avrebbe portato Navalny alla condanna a due anni e otto mesi di carcere. Stiamo parlando, ovviamente, di dati relativi alla Russia intera (140 milioni di abitanti).

Il gas e la sovranità della Germania

di Fulvio Scaglione    Sono interessanti le dichiarazioni rilasciate da Niels Annen, ex ragazzo prodigio del Partito socialdemocratico, ex segretario del movimento giovanile del Partito e ora vice ministro degli Esteri della Germania. Annen si è detto più ottimista sulle prospettive di completamento del gasdotto Nord Stream 2 dopo il cambio di amministrazione negli Stati Uniti, da Donald Trump a Joe Biden. Ma ha anche esortato a rimanere “realistici” sul tema del gas.

USA, CHE COSA AVETE DA OFFRIRE ALLA RUSSIA?

di Vladimir Badmaev     Per molto tempo, l’egemonia mondiale della Gran Bretagna si è basata su una potente flotta e sul principio di “divide et impera” esercitato sui suoi avversari sul Continente. Ma, ovviamente, l’economia rimaneva la sua arma principale. Dopo che il Regno Unito si era trasformato nel laboratorio e nella bottega del mondo, per qualunque altro Paese litigare con Londra era diventato un affare costoso e dalle conseguenze assai sgradevoli. Nel Ventesimo secolo, gli Stati Uniti hanno assunto il ruolo di Paese egemone e di principale potenza economica del pianeta. E i metodi usati dagli Usa per preservare il dominio globale sono stati gli stessi un tempo usati dall’ex padrona dei mari: perché cambiare ciò che funziona? Ma il tempo passa e oggi, inaspettatamente, è la Cina la grande officina del mondo, anche se Washington continua a considerarsi la potenza egemone. Proprio nella fase in cui il mondo occidentale ha deciso di sbarazzarsi della propria industria per avviare la cosiddetta transizione verso una sorta di società dell’informazione postindustriale. Ma gli eventi degli ultimi anni hanno dimostrato che è impossibile mangiare informazioni e che le automobili non escono dai computer.

I SUPER DRONI USA CONTRO LA RUSSIA

di Kris Osborn   Il Pentagono sta mettendo sempre più “occhi” nei cieli dell’Europa orientale, in quello che può essere visto come un rapido progresso verso il rafforzamento della deterrenza contro la Russia in tutto il continente, una serie di iniziative che includono anche esercitazioni e addestramenti più multinazionali, sviluppo di missili da crociera e di risorse di sorveglianza in aree strategicamente vitali grazie a una serie di nuovi droni.