Press "Enter" to skip to content

IRAN, LE ALTRE ARMI PER COLPIRE ISRAELE

di Giuseppe Gagliano – L’azione offensiva dell’Iran deve essere interpretata come puramente dimostrativa soprattutto perché l’attacco non ha provocato danni significativi in Israele. Nonostante l’uso di un gran numero di droni, missili da crociera e missili balistici, la maggior parte di questi è stata intercettata dalle difese aeree israeliane, procurando danni minimi. Questo suggerisce che l’attacco potrebbe essere stato progettato per mostrare la capacità militare dell’Iran o per rispondere a specifiche azioni israeliane ma senza voler causare un conflitto più esteso. La rappresentanza di Teheran presso le Nazioni Unite ha indicato infatti che l’azione era intesa come una risposta legittima e limitata all’aggressione di Israele, suggerendo che la Repubblica islamica non cercava un’escalation ma era pronta a reagire se provocata ulteriormente.

Non sorprende allora che l’Iran abbia sottolineato che una reazione più dura potrebbe essere lanciata se Israele commettesse ulteriori azioni da Teheran considerate provocatorie, il che implica che l’Iran abbia la capacità di escogitare risposte più severe in caso di ulteriori tensioni. A livello di ipotesi, quali potrebbero essere le reazioni dell’Iran? Ecco alcuni scenari possibili.

In primo luogo, operazioni militari dirette e indirette in Medio Oriente. L’Iran potrebbe intensificare gli attacchi tramite gruppi alleati come Hezbollah in Libano, le milizie sciite in Iraq, e gli Houthi in Yemen. Questi attacchi potrebbero mirare a interessi israeliani o di alleati degli USA nella regione. In secondo luogo, potrebbe lanciare ulteriori missili o droni contro obiettivi israeliani, cercando di superare le difese aeree dello Stato ebraico. In terzo luogo, porrà in essere azione diplomatiche e legale esercitando una certa pressione attraverso le organizzazioni internazionali. In concreto, l’Iran potrebbe cercare di raccogliere un certo supporto internazionale contro Israele alle Nazioni Unite o in altre piattaforme internazionali, presentando le sue azioni come difensive e legittime dal punto di vista del diritto internazionale. In quarto luogo potrebbe certamente incrementare le attività di cyberguerra. L’Iran ha capacità significative nel settore della cybersicurezza e potrebbe lanciare attacchi contro infrastrutture israeliane, come sistemi di comunicazione, reti di energia, o sistemi finanziari, per provocare disordine o estrarre informazioni.


L’Iran, inoltre, potrebbe adottare tattiche di natura economica come la manipolazione del mercato del petrolio. Data la sua influenza sui mercati energetici, l’Iran potrebbe utilizzare la sua produzione di petrolio come leva, influenzando i prezzi globali attraverso l’OPEC, o azioni unilaterali per mettere pressione sugli alleati di Israele. In quinto luogo,  vista l’estensione di questa guerra, l’Iran potrebbe cercare di di rafforzare le alleanze militari con altre nazioni contrarie alla politica statunitense e israeliana, come la Russia o la Siria, per creare un fronte più unito.

Infine è difficile negare che una delle scelte obbligate per l’Iran sarà da un lato incrementare la guerra psicologica attraverso i suoi canali statali e affiliati mediatici, per presentare la propria narrativa degli eventi, cercando di guadagnare simpatia e supporto internazionale, e dall’altro organizzare azioni terroristiche.

di Giuseppe Gagliano

Presidente del Centro Studi Strategici Carlo De Cristoforis (CESTUDEC)

Fondatore dell’Osservatorio di politica internazionale e geopolitica (OPIG)

Tutte le notizie e l’attualità sul nostro canale Telegram

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.