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SE ISRAELE RISPONDE… SEI POSSIBILI SCENARI

Dopo l’attacco missilistico e con droni da parte dell’Iran, Israele ha annunciato che risponderà. La natura specifica della risposta non è stata chiarita, ma il Generale israeliano Herzi Halevi ha confermato che ci sarà una reazione. Inoltre, c’è la preoccupazione che tale risposta possa potenzialmente far degenerare la crisi in una guerra regionale su vasta scala. Il gabinetto di guerra di Israele, guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, sta valutando come bilanciare l’escalation e la deterrenza, mentre gli Stati Uniti, tramite il portavoce della sicurezza nazionale John Kirby, hanno espresso il desiderio di evitare un’ulteriore escalation e una guerra diretta con l’Iran. Questa situazione si svolge in un contesto di tensioni crescenti e interventi internazionali, con un occhio attento anche alla sicurezza nucleare, evidenziata dalle preoccupazioni dell’AIEA riguardo la centrale di Zaporizhzhia in Ucraina, che ha subito diversi attacchi, e anche a proposito della corsa dell’Iran per ottenere una quantità di uranio arricchito sufficiente per costruire una bomba atomica.


In primo luogo, la risposta di Israele potrebbe innescare un’ondata di tensioni e violenze nella regione, influenzando direttamente i rapporti tra Iran, Israele e i Paesi vicini. Una reazione militare israeliana potrebbe portare a ritorsioni ulteriori da parte dell’Iran, creando un ciclo di violenza difficile da controllare. In secondo luogo, la natura della risposta israeliana avrà un impatto significativo sulle relazioni con gli alleati chiave, in particolare gli Stati Uniti, che hanno espresso il desiderio di limitare l’escalation. Questo potrebbe mettere alla prova l’equilibrio tra il supporto militare e strategico americano a Israele e il desiderio di Washington di evitare un conflitto aperto con l’Iran. In terzo luogo, una risposta militare potente da parte di Israele potrebbe complicare gli sforzi diplomatici in corso, inclusi i tentativi di rinnovare o rinegoziare accordi nucleari con l’Iran o altri trattati di pace nella regione. In quarto luogo, i Paesi vicini, come la Siria, il Libano (in particolare attraverso Hezbollah), e altri Stati del Golfo, potrebbero essere direttamente influenzati o coinvolti come risultato di una guerra tra Israele e Iran. Questo potrebbe portare a instabilità regionale, con ripercussioni sulla sicurezza e sull’economia.

In quinto luogo, la risposta israeliana influenzerà anche l’opinione pubblica interna e il sostegno al Governo attuale. Le decisioni prese possono avere ripercussioni sui futuri contesti elettorali e sulla stabilità politica di Israele. In sesto luogo, le tensioni militari potrebbero avere effetti negativi sugli investimenti, sul commercio e sul turismo nella regione, aggravando le sfide economiche già presenti a causa di instabilità e incertezza.In conclusione, la risposta di Israele agli attacchi dell’Iran è un punto critico che potrebbe definire non solo la futura stabilità regionale del Medio Oriente, ma anche le dinamiche delle relazioni internazionali in un contesto globale più ampio.

https://tg24.sky.it/mondo/2024/04/15/iran-israele-attacco-15-aprile-diretta.
https://www.msn.com/it-it/notizie/other/difesa-israeliana-l-attacco-iraniano-avrà-una-risposta/ar-BB1lFAke.
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/04/06/nyt-forze-iran-in-massima-allerta-per-attacco-a-israele-_428ce85d-6882-45d5-9de0-bd96b1ac1393.html.

di Giuseppe Gagliano

Presidente del Centro Studi Strategici Carlo De Cristoforis (CESTUDEC)

Fondatore dell’Osservatorio di politica internazionale e geopolitica (OPIG)

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