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CHE COSA CERCA MACRON IN UCRAINA?

di Giuseppe Gagliano – Il 5 marzo, l’Aeronautica Militare francese ha condotto una missione di sorveglianza aerea sopra il Mar Nero, avvicinandosi allo spazio aereo russo, con l’impiego di un aereo AWACS E-3F e due caccia Rafale. Sebbene operazioni simili da parte della Nato siano frequenti e monitorabili tramite siti come FlightRadar24, il volo francese del 5 marzo non è stato rilevato, indicando che volava con il transponder ADS-B disattivato, una mossa inusuale che nel contesto attuale, segnato anche dall’attivismo del predicente Macron, può essere vista come una forma di provocazione. Solitamente, i voli di ricognizione mantengono attivi i transponder per segnalare la loro presenza e prevenire incidenti, a eccezione dei droni Global Hawk che, operando ad altitudini elevate, talvolta disattivano i transponder senza rappresentare un rischio per il traffico aereo.

Questa azione della Francia ha suscitato preoccupazioni, specialmente dopo che il ministero della Difesa russo ha riferito di aver schierato un caccia Su-27 in risposta all’avvicinamento degli aerei francesi verso la frontiera russa, che hanno poi evitato di entrare nello spazio aereo sopra il Mar Nero. Questo evento è stato oggetto di critiche, in particolare negli Stati Uniti, dove è stato percepito come un’inutile escalation delle tensioni, specialmente considerando il contesto politico sensibile dovuto alle primarie del Super Tuesday.

L’incidente riflette una tendenza recente da parte del presidente francese Emmanuel Macron a sostenere una politica estera più assertiva nei confronti della Russia, nel contesto del conflitto in Ucraina. Macron ha sottoscritto accordi di difesa significativi con l’Ucraina e ha persino suggerito la possibilità di inviare truppe in Ucraina, provocando una vasta gamma di reazioni negative sia in Europa sia a livello internazionale. Queste mosse sono state percepite come contrarie agli sforzi di de-escalation e hanno portato a un marcato disaccordo tra la Francia e i suoi alleati, molti dei quali hanno espresso preoccupazione per le potenziali implicazioni di un’escalation militare.

Le azioni di Macron sono state interpretate in vari modi: come un tentativo di assumere un ruolo di leadership in Europa, una strategia per distogliere l’attenzione dai problemi interni della Francia, o persino come un modo per sostenere la sua posizione politica interna. A prescindere dalle intenzioni, le decisioni di Macron hanno suscitato dubbi sull’unità europea e sulla coerenza della politica estera dell’UE, mettendo in evidenza la sfida di bilanciare il sostegno all’Ucraina con la necessità di mantenere la stabilità e prevenire un’ulteriore escalation del conflitto.

di Giuseppe Gagliano

presidente del Centro Studi Strategici Carlo De Cristoforis (CESTUDEC)

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One Comment

  1. Franco Franco 10 Marzo 2024

    I tre modi proposti concorrono nell’azione di Macron, presidente assai discusso e lontanissimo dallo spirito della gente. Non si dimentichi che la sua vittoria elettorale arrivò solo grazie al fatto che l’antagonista era l’estrema destra della Le Pen, e ciononostante Macron ottenne solo il 58 per cento dei voti con una astensione del 28 per cento e l’8,5 per cento di voti bianchi e nulli.

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