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ARMENIA, LA GUERRA DEI CARTELLONI

Nel cuore di Erevan, la capitale dell’Armenia, recenti manifesti hanno sollevato polemiche criticando la Francia, invitata ad andarsene dal Paese, e l’ambasciatore francese, Olivier Decottignies, accusato di corruzione. Questi poster, apparsi lungo la vivace Northern Avenue, hanno stimolato discussioni sull’influenza esterna e le campagne di disinformazione che si stanno diffondendo ben oltre i confini nazionali. Attivisti che appoggiano l’Occidente ritengono che dietro queste azioni ci sia la mano della Russia, intenta a minare i tentativi di Erevan di avvicinarsi all’Occidente, un processo che la Francia cerca di facilitare fornendo supporto militare, in previsione di nuove tensioni con l’Azerbaigian.

In questo scenario, non solo l’ambasciatore francese ma anche altre figure francesi presenti in Armenia, come i dirigenti del gruppo Veolia, attivo nel settore della gestione dei rifiuti e dell’acqua, hanno subito campagne di disinformazione. Un episodio rilevante ha visto la diffusione di un video manipolato con tecniche deepfake per infangare l’immagine di Decottignies.
L’Armenia assiste a una lotta per l’influenza che coinvolge sia Mosca sia Baku, entrambe critiche nei confronti del crescente riavvicinamento franco-armeno. Tuttavia, il rapporto tra l’Armenia e la Russia ha subito tensioni, specialmente dopo i conflitti del Nagorno Karabakh, durante i quali il Cremlino non ha fornito l’assistenza attesa, nonostante l’Armenia faccia parte dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva guidata dalla Russia stessa.
In questa dinamica, a Erevan si osserva un aumento dell’attivismo che promuove un riavvicinamento dell’Armenia all’Occidente. L’Alleanza Nazionale Democratica, guidata da Jirayr Sefilian, si posiziona come voce critica contro l’influenza russa, sostenendo una maggiore apertura verso gli Stati Uniti e la Francia. Questo gruppo si è impegnato anche a livello internazionale, cercando sostegno attraverso il lobbista The Livingston Group negli Stati Uniti, e ha ricevuto attenzioni da parte di alcuni membri del Congresso americano sensibili alle sue posizioni. In un contesto di crescente tensione e lotta informativa, l’Armenia si trova al centro di un complicato gioco geopolitico che coinvolge potenze regionali e globali, in un momento cruciale per definire le sue alleanze e la sua posizione sullo scacchiere internazionale.
di Giuseppe Gagliano
presidente del Centro Studi Strategici Carlo De Crisoforis (CESTUDEC)

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