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Le autorità di Germania e Polonia hanno accusato tre uomini di lavorare per conto dell’intelligence militare russa in piani di sabotaggio e assassinio sul suolo europeo. Uno dei complotti avrebbe coinvolto un tentativo di assassinare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Un altro mirava al sabotaggio delle strutture aeroportuali commerciali gestite dall’esercito degli Stati Uniti.
di Giuseppe Gagliano – Hezbollah si identifica come un movimento rivoluzionario impegnato nel contrasto a Israele, avendo come scopo dichiarato la distruzione dello Stato israeliano, una posizione ideologica condivisa con l’Iran. Quest’ultimo percepisce Israele come una minaccia diretta alla propria sicurezza e per questo sostiene gruppi come Hezbollah e Hamas. Inoltre, Hezbollah si autodefinisce difensore del territorio libanese, rispondendo attivamente ai conflitti territoriali e alle incursioni israeliane. Un altro obiettivo significativo per Hezbollah è la liberazione dei prigionieri detenuti in Israele. Nonostante l’intenzione dichiarata di combattere Israele, Hezbollah ha motivi per procedere con cautela, inclusa la necessità di mantenere e potenzialmente espandere il proprio sostegno in Libano, evitando azioni che potrebbero minare la sua base di supporto non sciita.
Dopo l’attacco missilistico e con droni da parte dell’Iran, Israele ha annunciato che risponderà. La natura specifica della risposta non è stata chiarita, ma il Generale israeliano Herzi Halevi ha confermato che ci sarà una reazione. Inoltre, c’è la preoccupazione che tale risposta possa potenzialmente far degenerare la crisi in una guerra regionale su vasta scala. Il gabinetto di guerra di Israele, guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, sta valutando come bilanciare l’escalation e la deterrenza, mentre gli Stati Uniti, tramite il portavoce della sicurezza nazionale John Kirby, hanno espresso il desiderio di evitare un’ulteriore escalation e una guerra diretta con l’Iran. Questa situazione si svolge in un contesto di tensioni crescenti e interventi internazionali, con un occhio attento anche alla sicurezza nucleare, evidenziata dalle preoccupazioni dell’AIEA riguardo la centrale di Zaporizhzhia in Ucraina, che ha subito diversi attacchi, e anche a proposito della corsa dell’Iran per ottenere una quantità di uranio arricchito sufficiente per costruire una bomba atomica.
di Giuseppe Gagliano – L’azione offensiva dell’Iran deve essere interpretata come puramente dimostrativa soprattutto perché l’attacco non ha provocato danni significativi in Israele. Nonostante l’uso di un gran numero di droni, missili da crociera e missili balistici, la maggior parte di questi è stata intercettata dalle difese aeree israeliane, procurando danni minimi. Questo suggerisce che l’attacco potrebbe essere stato progettato per mostrare la capacità militare dell’Iran o per rispondere a specifiche azioni israeliane ma senza voler causare un conflitto più esteso. La rappresentanza di Teheran presso le Nazioni Unite ha indicato infatti che l’azione era intesa come una risposta legittima e limitata all’aggressione di Israele, suggerendo che la Repubblica islamica non cercava un’escalation ma era pronta a reagire se provocata ulteriormente.
Il vice rappresentante permanente degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, Ned Price, ha confermato l’intensificarsi della cooperazione tra gli USA e la Moldavia in risposta alle crescenti tensioni con la Russia, in particolare dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. Le preoccupazioni riguardano la possibilità di un’estensione del conflitto in Moldavia, in particolare attraverso la Transnistria, dove truppe russe sono presenti dagli anni Novanta. Gli Usa hanno rafforzato il sostegno militare alla Moldavia, inclusa la modernizzazione delle forze armate e esercitazioni congiunte con la Romania, per prevenire interferenze russe e stabilizzare la regione.
La visita ufficiale in Cina del ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, segna un momento cruciale nelle relazioni sino-russe e sottolinea la loro crescente cooperazione in un contesto di tensioni geopolitiche. Atterrato a Pechino per una due giorni di incontri, Lavrov arriva con l’intento, come sottolineato dall’agenzia TASS, di discutere con il suo omologo cinese Wang Yi tematiche chiave come la situazione in Ucraina, la cooperazione bilaterale e la dinamica regionale dell’Asia-Pacifico.
Dmitri Pavlichenko, ex veterano delle forze speciali e figura influente in Bielorussia, gioca un ruolo cruciale nell’élite paramilitare del Paese, che rafforza il sostegno al regime di Lukashenko attraverso l’associazione veterani Chest e il reclutamento per il corpo di riserva delle forze speciali. La sua influenza si estende alla rivista Spetsnaz, che serve da piattaforma per figure chiave come quella di Nikolaj Karpenkov, vice ministro degli Interni e comandante delle truppe del Ministero.