di Giuseppe Gagliano Contrariamente all’opinione corrente, non esiste un consenso unanime a Washington sul sostegno militare all’Ucraina in relazione all’invio di sistemi di lanciarazzi come quelli che sono in grado di raggiungere i 300 chilometri in territorio russo. Da un lato vi sono coloro che sostengono l’assoluta necessità di questa esportazione di armamenti altamente sofisticati, come il presidente Biden, l’attuale segretario di Stato Anthony Blinken oltre naturalmente al segretario della Difesa Lloyd Austin. D’altra parte abbiamo invece il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jack Sullivan, che ha un atteggiamento di prudenza e di cautela poiché teme – in modo legittimo – che potrebbe esserci un’escalation da parte della Russia. Superfluo ci sembra sottolineare che invece l’Ucraina è assolutamente a favore di questo sostegno di natura militare, che cerca di promuovere con una efficacissima lobby.
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di Stefano Orsi Negli otto anni che hanno preceduto la “operazione militare speciale” della Russia in Ucraina, le potenze occidentali, soprattutto USA e Regno Unito per il tramite di Polonia e Repubbliche Baltiche, hanno finanziato la ricostruzione dell’esercito ucraino, che aveva dato pessima prova di sé nella guerra con le Repubbliche di Donetsk e Lugansk. Il processo di formazione del nerbo di un esercito e la preparazione di sottufficiali e ufficiali è stato guidato da gruppi della NATO nell’Ovest del Paese, presso le basi della regione di Leopoli, dove facevano presenza fissa formatori e addestratori occidentali. I fondi necessari per la ricostruzione dell’apparato militare sono stati trovati tramite la UE, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e con erogazioni dirette da parte degli USA. Per ammissione del segretario di Stato Usa, Anthony Blinken, le forniture militari erano iniziate ben prima dell’escalation militare di fine febbraio.
di Giuseppe Gagliano È consueto e prevedibile che durante le guerre vi sia un progressivo e graduale accentramento del potere. Nel caso…
di Pietro Pinter Tra tutte le “storie secondarie” della guerra tra Russia e Ucraina, una delle più interessanti è quella che riguarda lo stabilimento Azovstal di Mariupol’, ormai diventato quasi un luogo leggendario. Lo stabilimento siderurgico, costruito nel 1930 a Mariupol’, per l’appunto sulla costa del mare di Azov, è diventato centrale per la sorte dell’operazione militare russa, ma anche per le speculazioni che si fanno riguardo la sua planimetria e quello che al suo interno si cela.
MILITARE: I russi avanzano, se pur lentamente, da quattro direzioni verso la roccaforte ucraina di Slovyansk – Kramatorsk: da Nord-Ovest (Iziym), da Nord (Borova), da…
POLITICA UCRAINA: Zelensky ha detto che Mosca cercando di prendersi le regioni ucraine di Kherson e Zaporodze. In effetti si succedono i segnali che i…
FOCUS: al cinquantesimo giorno di guerra è tempo di un primo bilancio. Ci troviamo a commentare non uno, ma due conflitti, entrambi inattesi. Prima, un…
FOCUS: Durante la notte l’ammiraglia della Flotta Russa del Mar Nero, l’incrociatore “Moskva”, ha subito gravi danni per (versione russa) un incendio sviluppatosi a bordo,…
FOCUS: L’evento principale della giornata è stato il discorso di Putin al cosmodromo di Vostochnj, che il Presidente russo ha visitato in compagnia del collega bielorusso…