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Posts published in “Difesa”

NUCLEARE MILITARE, I LIMITI DEL CREMLINO (2)

da SWP (Stiftung Wissenschaft und Politiik)di Lydia Wachs – Nella sua dottrina militare, Mosca da decenni non esclude l’uso anticipato dell’arma nucleare. Nonostante ciò, la strategia di deterrenza della Russia è cambiata nel tempo, con implicazioni per la sua soglia nucleare. La mutata percezione della minaccia da parte della Russia è probabilmente uno dei fattori che hanno influenzato tutto ciò, così come l’interazione tra capacità convenzionali e nucleari.

NUCLEARE MILITARE, L’ARSENALE RUSSO (1)

da SWP (Stiftung Wissenschaft und Politiik)di Lydia Wachs – In Occidente, la strategia di deterrenza nucleare della Russia è spesso descritta come una strategia di “escalation per la deescalation”. L’idea è che Mosca sia disposta a utilizzare le armi nucleari nella fase iniziale di un conflitto per “allentare” la tensione e porre rapidamente fine allo scontro a proprio favore. Tuttavia, la dottrina militare ufficiale della Russia, le esercitazioni nucleari dell’esercito russo e i dibattiti tra le élite politiche e militari hanno finora puntato in una direzione diversa. Con il concetto di “deterrenza strategica”, la Russia ha sviluppato una strategia di deterrenza olistica in cui le armi nucleari rimangono un elemento importante.

GRISHECHKIN E L’INTELLIGENCE DELLE BALENE

di Giuseppe Gagliano – Nel contesto della guerra tra Russia e Ucraina un ruolo di grande rilevanza è occupato da Vladimir Vladimirovich Grishechkin,  capo della Direzione della ricerca sulle acque profonde (GUGI), un’organizzazione che svolge un ruolo specifico nel campo delle attività clandestine e nell’intelligence marina. Il suo compito è quello di spiare le profondità oceaniche anche attraverso il sabotaggio dei cavi transoceanici e degli impianti energetici offshore.

L’UCRAINA CAMBIA LA SUA GUERRA, ECCO COME

di Pietro Pinter – Negli ultimi giorni, Kiev è stata investita da un vortice di delegazioni straniere di alto livello. All’inizio della scorsa settimana, si è tenuto un incontro tra le autorità ucraine ed esponenti delle maggiori industrie belliche dei Paesi NATO, soprattutto europei, con una presenza particolarmente importante di inglesi, francesi e cechi, con ministri della Difesa al seguito. Sull’agenda, il ruolo futuro del complesso militare-industriale europeo nella guerra per procura. L’orientamento che sembra essere emerso è quello di nuove linee di produzione nella stessa Ucraina, facenti capo a compagnie europee, finanziate dai Governi e dall’Unione Europea. Industrie come Reihnmetall, BAE Systems e Bayraktyar hanno espresso l’intenzione di (o stanno già lavorando per) aprire stabilimenti in Ucraina.

UCRAINA, LA GUERRA SI VINCE NELL’ARIA

di Pietro Pinter    Mentre la controffensiva ucraina ancora si limita a qualche avanzata nelle campagne occidentali della città di Bakhmut, dove gli uomini del Gruppo Wagner ad un ritmo glaciale sgomberano “l’ultimo chilometro quadrato rimasto” in mano alle forze armate ucraine, le azioni più eclatanti in Ucraina avvengono sul fronte della guerra aerea. Il 14 maggio, l’aviazione russa ha colpito un bersaglio nell’oblast di Khmelnitsky, in Ucraina occidentale, causando quella che da molti è stata definita la più grande esplosione dall’inizio della guerra. Il noti analisti militari russi di Rybar sostengono che sia stato colpito un deposito di munizioni, altri ritengono addirittura che siano saltate le famose munizioni
all’uranio impoverito fornite dal Regno Unito, osservando un aumento nella radiottività di fondo della zona, poi rilevato nei giorni successivi anche in Polonia. Secondo gli ucraini, si è trattato invece di un attacco contro un deposito di carburante. È solo uno di molti episodi analoghi delle ultime settimane, in cui i russi sono riusciti a colpire obiettivi di valore –
depositi di munizioni e/o carburante, a giudicare dalle esplosioni – nelle retrovie ucraine: accade anche a Pavlograd, a Nykolaev, a Odessa e a Ternopil.

PRIGOZHIN E LE AMBIZIONI DEL WAGNER

di Pietro Pinter       È passato un anno da quando constatavamo – dopo una parata del 9 maggio “tranquilla” a Mosca anche se per certi versi atipica – che la guerra sarebbe proseguita senza particolari scossoni o svolte, con le forze armate russe che lentamente espugnavano la “fortezza” di Azovstal, la roccaforte ucraina di Mariupol’, in uno degli ultimi successi militari che avrebbero avuto prima che la controffensiva ucraina, mesi dopo, riconquistasse quasi tutto l’oblast’ di Kharkov e metà di quello di Kherson, inclusa il capoluogo. Quest’anno però, oltre alle incognite sulla parata alimentate dal clamoroso attacco con droni al Cremlino, se ne aggiunge anche una potenzialmente più importante: come andrà a finire la faida tra il “capitano di ventura” Evgenyj Prigozhin, fondatore e comandante del Gruppo Wagner, e le alte sfere della ministero della Difesa russo?

“UOMINI E MUNIZIONI, I PROBLEMI DI KIEV”

Per quanto se ne parli e se ne scriva quasi ogni giorno, non è facilissimo sintetizzare in una sola cifra l’aiuto militare di Usa ed Europa all’Ucraina. Il Kiel Institute for the World Economy, che ne tiene traccia, ci dice che gli Usa, fino al 15 gennaio scorso, hanno offerto 73,1 miliardi di dollari di aiuti, e l’Unione Europea 54,9. Bisogna però distinguere ciò che è (o va in) armi, e non è aiuto finanziario o umanitario. Nel mese di dicembre 2022, per esempio, dei 40 miliardi di aiuti complessivamente stanziati, 23 erano per armamenti. Nei dodici mesi del 2022, solo in febbraio, maggio e novembre la somma degli aiuti finanziari e umanitari è stata superiore, per importo, agli aiuti militari. Mirko Mussetti, grande esperto di questioni dell’Europa dell’Est e attento osservatore delle questioni militari legate alla guerra in corso, ci aiuta a decrittare le sfumature strategiche e politiche del problema. E ci parla della “questione uomini”.

MOBILITAZIONE, CHE COSA FA L’UCRAINA

Tutti vediamo quali siano le difficoltà della Russia nell’organizzare e gestire la “mobilitazione parziale” dichiarata da Vladimir Putin. Le proteste nelle grandi città, le lunghissime code di uomini in fuga verso la Georgia, persino gli atti di terrorismo nei commissariati militari. Ma come si regola, quanto a mobilitazione, l’Ucraina? Qui, dalla fine di febbraio, la mobilitazione è andata avanti a ondate continue, che si susseguono. Quindi non è nemmeno chiaro quando un’onda si è conclusa e la successiva è cominciata. Secondo i documenti ufficiali, l’Ucraina si prepara ora alla “quarta ondata” di mobilitazione, ovvero alla coscrizione delle donne, che dal 1° ottobre dovranno mettersi a disposizione degli uffici di registrazione e arruolamento militare. Ma andiamo per ordine.

I GERSHENZON CERCANO SPAZIO A DUBAI

di Giuseppe Gagliano   Vladimir Gershenzon e Olga Gershenzon hanno fondato in Russia la maggiore azienda di intelligence geospaziale, e cioè la ScanEx. Questa azienda era riconosciuta a livello internazionale per la sua efficienza e per la sua professionalità, come dimostrano i numerosi contratti di collaborazione con analoghe società americane come per esempio Airbus Defence and Space, ma anche con quelle cinesi come la AT21.

I GERSHENZON, DALLO SPAZIO IMMAGINI PROIBITE

L’FSB e il Comitato investigativo hanno ispezionato le nuove ricerche del Servizio federale per la registrazione statale, il catasto e la cartografia (Rosreestr), nonché il suo partner e importante fornitore di mappe satellitari, l’Engineering Technology Center ScanEx di Vladimir e Olga Gershenzon. Gli agenti hanno sequestrato documenti che ora possono aprire nuovi episodi dello scandaloso procedimento penale di frode finanziaria da 23,9 miliardi di rubli, individuato dall’Ufficio della Corte dei Conti. Secondo gli inquirenti, durante l’esecuzione di un contratto per 1,3 miliardi di rubli per la preparazione di mappe per il catasto statale, ScanEx avrebbe fotografato quasi 300 mila chilometri quadrati di aree innevate. I funzionari Rosreestra hanno accettato il lavoro, che ora dovrà però essere rifatto al costo di quasi 10 milioni di rubli.