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INVASIONE RUSSA, SLEEPY JOE HA UN’IDEA

In un mondo ideale, dopo quanto ha scritto qui Marco Bordoni, sulla presunta invasione russa dell’Ucraina non bisognerebbe spendere nemmeno un’altra parola. E invece tocca farlo, perché nel rumore generale resti almeno la piccola traccia di un possibile ragionamento. La domanda fondamentale è: perché la Russia dovrebbe invadere l’Ucraina, un Paese di 45 milioni di persone, vasto due volte l’Italia, sempre più animato da giusto orgoglio nazionale e mediocre fanatismo nazionalista, ormai pure bene armato visto che tutti fanno a gara a coprirlo di aiuti (ultimo il Regno Unito, che ha appena destinato un altro miliardo di sterline agli aiuti a Kiev)?

Una tale invasione richiederebbe tantissimi uomini (gli esperti dicono almeno 250 mila per cominciare, altro che i 90 mila che stanno ora a 300 chilometri dal confine), costerebbe tantissimo anche in termini di vite, attirerebbe sulla Russia i fulmini del mondo intero, accelererebbe il vero incubo della Russia: avere le basi missilistiche Nato a pochi chilometri dalla frontiera e a pochi minuti di volo dalle grandi città, in altre parole senza alcuna possibilità di intercettarli o di replicare in tempo utile. E questo, in caso di invasione dell’Ucraina, avverrebbe di sicuro: Polonia, Baltici e altri a quel punto farebbero a gara per avere i missili americani in casa e mettersi tranquilli.

Ma poi c’è un’altra ragione, più profonda. In Ucraina, la Russia una certa “invasione” l’ha già fatta, ha raggiunto i suoi obiettivi e non ha convenienza a cercarsi altre grane. Si è ripresa la Crimea, sempre in omaggio all’incubo Nato: al Cremlino già vedevano le cannoniere Usa attraccate a Sebastopoli. Poi ha fomentato la secessione del Donbass che, nel caso qualcuno l’avesse dimenticato, prima della guerra valeva il 20% del Più ucraino e il 25% delle esportazioni del Paese. In altre parole: se l’Ucraina vorrà smettere di vivere di aiuti internazionali e di avere un Più annuo pro capite che è circa la metà di quello della Bielorussia, dovrà mettersi d’accordo con Mosca.

Quindi: che strazio questa menata dell’invasione, che pena sentir ripetere questa sciocchezza anche da quelli bravi. Glielo leggi negli occhi che capiscono, che sanno, ma che vuoi, dell’invasione parlano tutti, c’è sempre un superesperto americano che ribadisce, vuoi mica nuotare di qua se la corrente va di là?

Il punto vero della questione è un altro. Gli Usa, l’Europa, la Nato sono a un bivio, che la questione ucraina e i discorsi sull’invasione hanno reso finalmente evidente. La Russia ha delle preoccupazioni di sicurezza nazionale che noi possiamo giudicare giustificate o folli ma che tuttavia esistono, agiscono, sono e fanno politica. Finora le abbiamo dismesse con un cenno della mano. Ma si può trattare la Russia come pretendeva di fare quel buonuomo di John McCain, come “un distributore di benzina travestito da Stato”? Si può ignorare quel che si agita nella mente e nella pancia di un Paese allargato su 11 fusi orari, che nella sua storia ha subito tre invasioni da Ovest e che è corteggiato da una Cina che fa la gatta morta ma in realtà è smaniosa di stringere un’alleanza anche militare? La lezione del 2008 non ci è servita? Quella di allora, cioè la questione tra Russia e Georgia, fu una piccola ucraina. Ossetia del Sud separatista e fomentata da Mosca. La Georgia di Saakashvili montata a panna da Washington e convinta di avere le spalle coperte. Coonclusione: provocazioni della Georgia, reazione di Mosca che arriva coi carri armati a 12 chilometri da Tbilisi, Stati Uniti immobili.

Tutto questo, ovviamente, non vuol dire che la Russia abbia sempre ragione o che il Cremlino debba sempre essere assecondato. Cosa che, altrettanto ovviamente, vale per qualunque Paese. Gli Usa hanno avuto sempre ragione, anche in Iraq? La Cina ha sempre ragione? Alla fine, però, forse qualcosa si muove. La cosa migliore dei due summit tra Biden e Putin è l’annuncio che la Casa Bianca vuole convocare in tempi stretti un summit con i quattro principali alleati Nato e la Russia, per discutere delle preoccupazioni russe. Magari finisce a botte ma è l’idea migliore degli ultimi anni.

Fulvio Scaglione

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One Comment

  1. Daniele C. Daniele C. 9 Dicembre 2021

    Grazie, veramente un ottimo sito : analisi approfondite, oggettive e illuminanti. Una sana boccata d’aria! Grazie.
    Cordiali saluti.

    Daniele C.

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