di Fulvio Scaglione Sono interessanti le dichiarazioni rilasciate da Niels Annen, ex ragazzo prodigio del Partito socialdemocratico, ex segretario del movimento giovanile del Partito e ora vice ministro degli Esteri della Germania. Annen si è detto più ottimista sulle prospettive di completamento del gasdotto Nord Stream 2 dopo il cambio di amministrazione negli Stati Uniti, da Donald Trump a Joe Biden. Ma ha anche esortato a rimanere “realistici” sul tema del gas.
Per “giustificare” la sua fiducia, comunque, Annen ha fatto notare che in Europa il mercato dell’energia è cambiato, è diventato più trasparente e sono apparsi nuovi mezzi tecnici, tutte cose che aiutano a placare le preoccupazioni di altri Paesi. In particolare, in relazione alle molte critiche che vengono diretta alla Germania per l’intenzione di completare l’impianto e rifornirsi di gas dalla Russia, Annen ha osservato che “non c’è un solo Paese che faccia per l’Ucraina quanto fa la Germania, non solo per la questione energetica, ma in relazione a qualunque forma di sostegno alla democrazia ucraina”. Annen ha anche ricordato l’appoggio della Germania all’Ucraina nei negoziati sul transito del gas russo e ha chiuso osservando che la questione energetica è “politicizzata”, ma che è anche una questione di sovranità tedesca, quindi “minacciare un Paese amico con le sanzioni è inaccettabile. Spero che lo capiscano”. E il riferimento era, ovviamente, agli Usa.
Sovranità. È questo il termine-chiave della presa di posizione di Annen. Conferma una realtà peraltro da tempo evidente della natura della Ue. E cioè, che si sta insieme quando conviene e tutto va bene. Mentre quando spuntano i problemi o le convenienze, la parola comunità viene presto sostituita, appunto, da sovranità. La Francia, che ora invita la Germania a mollare il Nord Stream 2, quando si è trattato della Libia o del Mediterraneo orientale, si è ben guardata dal difendere gli interessi Ue. Ha pensato alla propria sovranità. E così sta facendo la Germania con il gas e con la partnership con la Russia. Non è difficile da capire: Russia e Germania non sono rivali sui mercati, fanno cose diverse. Usa e Germania invece lo sono, a partire dall’automotive. Perché la Germania dovrebbe consegnare agli Usa le “chiavi”, ovvero i rifornimenti energetici, del proprio sistema industriale? Sovranità.
di Fulvio Scaglione
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