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MERCENARI DALLA SIRIA NEL NAGORNO, ECCO LE CIFRE

L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, la discussa agenzia di stampa che da molti anni ormai opera dal Regno Unito, ha diffuso una serie di dati relativi all’impiego come mercenari, da parte della Turchia, di jihadisti reclutati nelle zone di conflitto in Siria.

Secondo l’Osservatorio, dunque, la Turchia avrebbe portato in Azerbaigian, per farli combattere contro gli Armeni del Nagorno Karabakh, 2.580 mercenari jihadisti. Di questi, 293 sarebbero caduti al fronte. Dopo la firma dell’accordo tra Armenia e Azerbaigian, mediato dalla Russia, l’operazione sarebbe stata sospesa. Sempre secondo l’Osservatorio, centinaia di mercenari sarebbero già tornati in Siria attraverso la Turchia.

Una procedura analoga, ma con numeri molto più importanti, sarebbe stata seguita in Libia. Per sostenere il governo tripolino di Al Sarraj, la Turchia avrebbe portato nel Paese nordafricano fino a 18 mila jihadisti, dei quali almeno 2.500 originari della Tunisia. 789 di questi mercenari sarebbero caduti in battaglia, con centinaia di feriti e dispersi.

Sempre l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani aggiunge che una compagnia privata russa di sicurezza (che non viene nominata ma che, come molti hanno ipotizzaato, potrebbe essere il famoso Gruppo Wagner) avrebbe portato dalla Siria in Libia 4 mila combattenti assoldati tra i gruppi sostenitori del presidente Assad. In Libia, com’è noto, i russi appoggiano il generale Haftar.  Lettera da Mosca

 

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