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Posts tagged as “zaluzhny”

SICUREZZA, LUKASHENKO ALL’ERTA

di Giuseppe Gagliano       Il capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny è in stretto contatto con un gruppo di oppositori del regime del presidente bielorusso Alexandr Lukashenko. Lo scopo è quello di dare attuazione concreta a una unità speciale denominata “seconda legione internazionale”, in riferimento alla legione internazionale per la difesa territoriale dell’Ucraina. Composta da 500 soldati bielorussi, la seconda legione è comandata dall’ucraino Ruslan Miroshnitshenko. Un altro uomo chiave è l’ex paracadutista delle forze di sicurezza Valery Sakhashik, il ministro della Difesa ombra nel governo alternativo in esilio formato nel 2022 dalla politica bielorussa Svetlana Tikhanovskaya. Già nel 2022 Zaluzhny aveva cercato di creare un suo battaglione di volontari, il Reggimento Pagonia, ma l’iniziativa fallì anche a causa della mancanza di mezzi. Tuttavia allo stato attuale esistono altre legioni attive ed efficienti, come per esempio il reggimento Kalinovsky o il reggimento della Legione Bianca. In ultima analisi l’obiettivo dell’Ucraina e della seconda legione è quello di rovesciare l’attuale leader politico bielorusso e cioè Lukashenko.

IL RAPPORTO AMNESTY E I TRE PORCELLINI

Il rapporto di Amnesty International che ha fatto tanto infuriare i trinariciuti nostrani alla fin fine è un quasi banale esercizio di giornalismo, quel giornalismo che così tanto manca alla narrazione della guerra nata dall’invasione russa dell’Ucraina. A differenza di quanto sostiene il presidente Zelensky, nel Rapporto non c’è alcun tentativo di “spostare le responsabilità” né di mettere sullo stesso piano in contendenti. Nel Rapporto, per esempio, si parla esplicitamente dell’uso di bombe a grappolo (vietate dal diritto internazionale) da parte della Russia, ed è solo un esempio.

UCRAINA: I VOLONTARI, L’EROE E IL MAGNATE

La Russia è l’aggressore e l’Ucraina l’aggredito. L’Europa si sente minacciata, se non altro dalle conseguenze delle azioni del Cremlino. La Russia stessa si sta avvitando in una spirale di azione e reazione che recide una serie di legami con l’Occidente (economici, politici, culturali) in un trauma di portata storica. E stiamo parlando di una Russia che, pur essendo un Paese dalla natura duale (europea e asiatica insieme), ospita il 60% della popolazione nella parte non a caso detta “Russia europea”. Tante altre cose si potrebbero dire ma su queste credo sia possibile ipotizzare un’ampia convergenza.