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SICUREZZA, LA VIA UCRAINA

di Giuseppe Gagliano     Quali sono le principali novità che emergono da uno studio, da una disamina attenta dei servizi di sicurezza ucraini? In primo luogo la nascita dell’ufficio di sicurezza economica (BEB) che opera in modo indipendente rispetto agli altri servizi di sicurezza ucraini e che certo ha avuto un ruolo rilevante nell’attuale guerra. Questo servizio coopera con il servizio di intelligence doganale ucraina allo scopo di individuare tentativi di corruzione da parte di agenti russi infiltrati e segnali di collusione economica tra cittadini ucraini e cittadini russi.


La seconda novità, legata indubbiamente alla guerra con la Russia, è la lotta di potere all’interno del servizio di intelligence per eccellenza dell’Ucraina e cioè l’SBU. Il suo direttore Ivan Bakanov è stato licenziato, anche perché sopraffatto dagli eventi legati alla guerra. Sembra che nei primi mesi dell’invasione russa alcuni report non venissero inviati a lui ma direttamente all’ufficio del presidente Zelens’kyj, scavalcandolo a livello gerarchico. Non sorprende allora che molti politici ucraini si siano espressi a favore del suo licenziamento, anche se il Presidente in un primo momento aveva deciso di non firmare il provvedimento soprattutto per l’amicizia che lo lega a Bakanov fin dall’infanzia. Ma le pressioni, sia quelle interne da parte dei politici e di alti funzionari dell’intelligence, sia quelle esterne da parte degli Usa, lo hanno spinto a decidere il licenziamento e a sostituirlo con Vasil Malyuk che, una volta insediatosi, ha a sua volta silurato numerosi ufficiali che erano stati nominati dal suo predecessore. Una delle novità della nuova gestione è la ricerca costante, all’interno dell’agenzia, di tutti quegli ufficiali che possono mostrare simpatia nei confronti di Mosca.

La terza novità che emerge dall’attuale conflitto è la figura di Kyrylo Budanov che, con il grado di maggiore generale, coordina il ramo dell’intelligence del Ministero della Difesa, il Gur.
Nonostante abbia solo trent’anni, Budanov è stato in grado di gestire gli scambi di prigionieri con la Russia ed è entrato a far parte di un ristretto comitato sui servizi di sicurezza presieduto dallo stesso presidente Zelens’kyj. Budanov, un vero “falco”, ha stretti rapporti di collaborazione con il reggimento di volontari bielorussi di Kalinovsky e con gli avvocati britannici che preparano un’azione legale contro il gruppo russo Wagner. Infine, uno degli aspetti più interessanti sotto il profilo operativo è la collaborazione tra il suo servizio di sicurezza e le unità speciali dell’SBU come l’unità Alfa. Una collaborazione finalizzata a compiere missioni di sabotaggio e volta a smantellare cellule clandestine russe sul territorio ucraino.

di Giuseppe Gagliano

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