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Posts tagged as “Europa”

RUSSIA, GAS E STUPIDARIO OCCIDENTALE

di Mark Galeotti      Quel cattivone Vladimir Putin è tornato con i suoi trucchi. Questa volta non usa come arma gli hooligan del calcio o i vaccini contro il Covid ma a quanto pare il gas. Dal consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan al segretario alla Difesa britannico Ben Wallace, i politici fanno a gara per incolpare la Russia dell’attuale crisi globale del gas. Il guaio è che non solo questa è cattiva analisi ma è anche cattiva politica.

GAS, IL PREZZO CORRE. ECCO PERCHE’

di Andrey Fiodorov      Il prezzo del gas cresce a vista d’occhio. Il prezzo di mercoledì 15 settembre, per la prima volta nella storia, ha sfondato la soglia degli 880 dollari alla borsa ICE di Londra. Alla fine della scorsa settimana, il superamento della soglia dei 700 dollari sembrava qualcosa di straordinario, ma ora anche i 1000 dollari non sembrano più essere il limite. Se si guarda alla dinamica delle variazioni dei prezzi, rispetto a luglio 2021, la sua crescita è stata del 70% e rispetto a settembre 2020 addirittura del 370%. In precedenza, in seguito alla liberalizzazione del mercato europeo del gas, i contratti a lungo termine per il transito del gas sono stati sostituiti dalla prenotazione all’asta delle forniture, il che ha garantito ai fornitori di gas la flessibilità necessaria per eseguire il pompaggio in base a condizioni di mercato a breve termine. In particolare, Gazprom ha costantemente rifiutato di prenotare capacità di transito aggiuntive per le forniture attraverso l’Ucraina e dalla fine di agosto ha smesso di pompare gas negli impianti di stoccaggio sotterranei tedeschi Rehden e Katharina. Nello stesso tempo, l’aumento della domanda di gas naturale liquefatto in Asia, in particolare in Cina, ha portato a una diminuzione del 12% della fornitura di gas liquefatto agli impianti di stoccaggio dei terminali di ricezione in Europa a luglio rispetto a giugno e del 22% sull’intero anno. Di conseguenza, c’è stata una carenza di forniture di gas, che ha portato al 67% di occupazione degli impianti di stoccaggio del gas sotterranei in Europa, che è la più bassa negli ultimi cinque anni, quando il valore medio annuo era dell’80%.

Nord Stream 2, perché vincono tutti

E dunque il gasdotto Nord Stream 2 si farà. A determinate condizioni ma si farà. I politici e i giornali ucraini gridano al tradimento, Joe Biden e Angela Merkel da grandi amici diventano mentitori e vigliacchi. Musi lunghi anche nei Paesi Baltici, in Polonia, nella Repubblica Ceca. Verrebbe da dire: è la politica, bellezza! O davvero gli ucraini credevano che gli Usa avessero investito tanto, nel 2014, per suscitare e far trionfare Maidan solo perché innamorati della nazione ucraina e dei suoi ideali? Eppure era chiaro da tempo che il vento aveva almeno in parte cambiato direzione. Dall’incontro con il famoso “assassino” Putin, Biden ha silenziato la grancassa sugli hacker russi, ha dismesso le prospettive di un rapido ingresso dell’Ucraina nella Nato e, ora, ha dato luce verde al completamento del gasdotto. Nulla di strano: se vuole regolare i conti con la Cina ha più bisogno della Russia (che sia freddina, se non proprio neutrale) che dell’Ucraina. D’altra parte, come dicono molti osservatori russi: soddisfatta o no di Biden, dove volete che vada l’Ucraina? E perché far entrare l’Ucraina nella Nato se in ogni caso fa comunque tutto ciò che la Nato chiede?

Biden e Putin, tutto torna al suo posto. Anche la Cina

Alla fin fine, la grande politica internazionale è una cosa semplice. È complicata nelle tattiche, nelle manovre, nei trucchi. Lo è molto meno nelle strategie. Alla vigilia del summit tra Joe Biden e Vladimir Putin questa realtà si è affermata con lampante chiarezza. La strategia degli Stati Uniti è quella tipica di tutti gli imperi: divide et impera. La nuova amministrazione prima ha molto lavorato per dividere l’Europa dalla Russia, tentando fino all’ultimo di minare anche il ridotto della Germania e della sua ostinazione nel mantenere con Mosca l’accordo sul gasdotto Nord Stream 2. Poi, dopo aver dichiarato in ogni dove che la Russia era come sempre l’impero del male assoluto (Possiamo dire che Putin è un assassino? Sì sì), è passata a cercare di dividerla della Cina, che è il vero avversario strategico degli Usa, dicendo quanto sarebbe bello avere un buon rapporto con Putin (“Un avversario degno”) e i suoi hacker-sicari-torturatori. Non a caso Biden si presenta a Ginevra con un dono ben augurale: la dichiarazione che l’Ucraina non è pronta a entrare nella Nato. Il che, detto di passaggio, dimostra (se ve ne fosse stato bisogno) che nella strategia americana Kiev è una pedina da giocare secondo necessità. Molto più di quanto lo sia la Bielorussia per la Russia. Il che rende plasticamente  la differenza di potere reale tra i due Paesi.

DIROTTAMENTI: IL MIO È PIU’ BELLO DEL TUO

di Maurizio Vezzosi    L’arresto di Roman Protasevich compiuto dalla Bielorussia è certamente un atto di forza, ma non dissimile da operazioni analoghe – anche più clamorose – tentate o compiute da altri Paesi nel passato recente. Se parliamo di dirottamenti, nel 2016 l’Ucraina compì un atto molto simile con un aereo di linea bielorusso (Belavia) a bordo del quale viaggiava l’oppositore di origine armena Armen Martyrosian. Altri dirottamenti nel 2014 e nel 2017 Polonia, Moldavia, Romania e Bulgaria misero in atto due operazioni simili per costringere all’atterraggio l’aereo su cui volava il direttore di Roscosmos Dmitry Rogozin (figura sanzionata dagli Stati Uniti), di fatto con le stesse modalità.

EUROPA ALLA CANNA DEL GAS… RUSSO

di Giuseppe Gagliano     L’Agenzia di stampa russa Tass ha sottolineato alcuni dati di grande rilievo relativi alle importazioni europee di gas russo e, in particolar modo, relativi alla multinazionale russa Gazprom. In primo luogo, nel primo trimestre del 2021 l’Europa ha importato 65 miliardi di metri cubi di gas, un dato questo altissimo rispetto al passato, dovuto all’abbassamento delle temperature di gran parte dei Paesi europei. Infatti, proprio a seguito del fenomeno meteorologico, la multinazionale russa ha implementato le forniture di gas al 32% per la Germania, al 77% per la Francia e per il nostro Paese fino al 100% a dimostrazione di quanto sia rilevante per l’Italia il legame con la Russia in un settore così delicato e strategico qual è quello energetico.

PRESTITI A LUKASHENKO, MOSCA SI FA FREGARE?

Dopo i colloqui di settembre tra Vladimir Putin e Alexander Lukashenko, la leadership russa ha intrapreso una serie di misure per salvare l’economia dell’altra parte dell’ipotetico Stato unitario di Russia e Bielorussia. In particolare, è stato deciso di fornire al Governo bielorusso prestiti per 1,5 miliardi di dollari, di cui 0,5 miliardi sono già stati stanziati tramite il Fondo eurasiatico per la stabilizzazione e lo sviluppo come “denaro lungo”, sull’arco di cinque anni. Il restante miliardo di dollari verrà fornito come prestito tra Stati, e un provvedimento in merito è stato firmato dal primo ministro Mikhail Mishustin. L’assistenza finanziaria arriverà in due rate: 500 milioni di dollari nel 2020 e altrettanti nel 2021. Allo stesso tempo, il debito sarà calcolato in rubli, il che è doppiamente vantaggioso per Minsk data la svalutazione della valuta russa.