Nell’ordinario impazzimento quotidiano, può anche succedere questo: che un altissimo esponente del Governo Usa vada in un Paese in guerra, che ha preso l’America come primo degli alleati e modello, a cantare quanto possa essere brutta l’America. È successo a Kiev, dove il segretario di Stato Antony Blinken, in jeans di prammatica, ha suonato con la band ucraina 19.19 il pezzo di Neil Young “Rocking in the free world”.
La canzone fu scritta da Neil Young nel 1989 quando gli arrivò la notizia che un tour in Unione Sovietica era stato annullato. Uno della sua band disse, come battuta, che avrebbero dovuto continuare a suonare nel mondo libero. E da lì il musicista trasse lo spunto per la nuova canzone, oggi considerata una delle migliori del suo pur vastissimo repertorio e una delle più significative in assoluto nella storia della musica rock.
Nulla di male, ovviamente, nel fatto che Blinken o qualunque altro uomo politico si cimenti con la chitarra quando ne ha voglia o possibilità. Ma è un paradosso che Blinken, proprio a Kiev, abbia deciso di suonare un brano così. Sembra che il segretario di Stato non conosca il significato delle parole scritte da Neil Young, a partire dal titolo che può voler dire (ed è l’interpretazione più comune) “suonare il rock nel mondo libero” ma anche “sbattersi nel mondo libero”, “cercare di stare a galla” o, secondo tesi un po’ più radicali, “farsi il culo nel mondo libero”.
Le storie poi dicono: ”
1.
Ci sono colori per la strada
Rosso, bianco e blu
Gente che trascina i piedi
Gente che dorme nelle proprie scarpe
Ma c’è un segnale d’allarme più avanti sulla strada
C’è molta gente che dice che staremmo meglio da morti
Non mi sento come Satana ma per loro lo sono (riferimento agli iraniani che definiscono gli Usa “il grande Satana”, n.d.r.)
Perciò provo a dimenticarlo in ogni modo possibile
2.
Vedo una donna nella notte
Con un bambino in braccio
Sotto un vecchio lampione
Vicino a un cassonetto
Sta gettando via il bambino per andare a farsi un tiro
Odia la sua vita e quello che ne ha fatto
C’è un altro bambino che non andrà mai a scuola
Che non si innamorerà mai, non sarà mai fico
3.
Abbiamo mille punti luce (riferimento a una frase del discorso di insediamento alla presidenza di George W. Bush, n.d.r.)
Per i senzatetto
Abbiamo una mitragliatrice più carina e gentile
Abbiamo centri commerciali e carta igienica
Abbiamo scatole di polistirolo per lo strato di ozono
Abbiamo un uomo del popolo che dice di tenere viva la speranza
Abbiamo benzina da bruciare, abbiamo strade da percorrere.
Un Neil Young abbastanza classico, impegnato a raccontare soprattutto il lato oscuro dell’America, con le sue ambiguità ed esclusioni. Non è un caso, infatti, se la canzone è stata “usata” anche da Donald Trump e Bernie Sanders durante la campagna per le presidenziali del 2016. Entrambi impegnati, uno da destra e l’altro da sinistra, a criticare lo status quo (era presidente Obama) e lo stato delle cose in America. Quindi o Blinken ha suonato a Kiev per spiegare che gli Usa non sono poi quel paradiso che magari gli ucraini credono, oppure oppure non ha capito bene le parole di Neil Young. Boh!
Fulvio Scaglione
Be First to Comment