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VIETNAM E RUSSIA, NON PIU’ SOLO ARMI

di Giuseppe Gagliano    Il 28 settembre il ministro degli Esteri vietnamita Bui Thanh Son ha concluso la sua recente visita a Mosca con una conferenza stampa tenuta insieme al suo omologo russo Sergey Lavrov. Nominato l’8 aprile di quest’anno dal primo ministro ed ex capo delle spie Pham Minh Chinh, Bui Thanh Son, membro del consiglio di sicurezza nazionale del Vietnam, ha parlato con calore dell’amicizia di Mosca e del sostegno “costante” ad Hanoi. Il discorso è stato il culmine di mesi di sforzi russi per rafforzare i legami con il Vietnam, il più fedele alleato nella regione. La recente alleanza Australia-Regno Unito-Usa è stata una brutta notizia per la Russia, che ha perso il suo accesso privilegiato a parti della regione dopo il crollo dell’Unione Sovietica.

La visita ufficiale è stata facilitata da Gennady Bezdetko, l’indaffarato ambasciatore russo ad Hanoi che presta servizio nel Paese dal 2007 a parte un periodo nel Dipartimento asiatico del ministero degli Esteri. Dopo la sua nomina il 25 marzo, Bezdetko è diventato operativo, ottenendo incontri con gli alti funzionari del Vietnam. Ha visto il 4 agosto il ministro della Difesa recentemente nominato Phan Van Giang, il ministro della Pubblica sicurezza Tô Lâm il 18 agosto e Dinh Tiên Dung, segretario del Comitato del partito di Hanoi, il 23 settembre. I colloqui con questi funzionari hanno portato a progressi a diversi livelli per avere una più ampia partnership strategica tra i due Paesi, che fino a oggi si sono concentrati principalmente sulla cooperazione in materia di difesa. È stata discussa la cooperazione tra i servizi di sicurezza e di intelligence della Russia e del Vietnam.

La Russia è considerata dal Vietnam un partner strategico “integrale”, insieme a India e Cina, dal 2012, quando si è rafforzata un’alleanza nata nel 2001 tra i due Paesi. Nonostante la concorrenza di Europa e Israele, l’alleanza strategica ha portato la Russia ad aggiudicarsi una serie di contratti militari per la vendita di aerei Su-30 MK e MK2, elicotteri Mi 171/172, il sistema radar NEBO-UE, la nave di scorta Gepard e sei sottomarini Kilo 636, rendendo il Vietnam il destinatario dell’8% delle esportazioni militari della Russia. La Russia ora spera di vendere il suo nuovo aereo Su-75 “Checkmate”, che entrerà in servizio nel 2026. In cambio Hanoi è interessata ai missili BrahMos indiano-russi, che sono stati venduti alle Filippine nel 2019, ma Mosca è reticente a causa alle preoccupazioni per le eventuali reazioni che potrebbe avere la Cina.

Infatti, la Russia deve giocare con attenzione. Da un lato, vuole avvicinarsi ad Hanoi ma deve anche mantenere i suoi cordiali rapporti con Pechino. Mentre il Vietnam ha preso parte agli Army Games ad agosto, un evento annuale organizzato dalla Russia e dai suoi partner militari, Mosca si occupa anche di organizzare esercitazioni regolari con la Cina, come Zapad/Interaction 2021 ad agosto, per garantire l’equilibrio nei suoi rapporti regionali. Osservatori cinesi e vietnamiti hanno entrambi partecipato alle manovre di Zapad 2021 a settembre.

La delicata questione della base navale strategica di Cam Ranh è stata nuovamente sul tavolo, più di vent’anni anni dopo che la Russia ha restituito le chiavi al Vietnam. Il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu ha sollevato la questione con il suo omologo Phan Van Giang in un incontro tra i due l’11 giugno, discutendo la possibile creazione di un sito di manutenzione del materiale russo presso la base. Una tale struttura consentirebbe alle navi russe di attraccare sulla costa del Mar Cinese Meridionale del Vietnam, il che invierebbe un messaggio forte in un momento in cui le compagnie petrolifere russe Rosneft e Zarubezhneft si sono stabilite saldamente nell’area, in parte grazie alla joint venture russo-vietnamita Vietsovpetro.

Durante la sua visita in Russia, il ministro degli Esteri vietnamita ha visitato le strutture vietnamite nel Paese e ha incontrato l’addetto alla difesa presso l’ambasciata a Mosca, nonché alcune persone chiave nell’apparato politico russo. Ha avuto un lungo incontro con il vicepresidente del Senato russo, Konstantin Kosachev, ex diplomatico che era a capo dell’agenzia di soft power Rossotrudnichestvo ed è stato consigliere di Evgenyj Primakov, ex ministro degli Esteri ed ex capo della SVR.

Il ministro degli Esteri vietnamita ha anche rivolto un appello all’Associazione Vietnamita in Russia, che è stata particolarmente attiva nella raccolta di fondi per la lotta al Covid-19 in Vietnam attraverso la Fondazione Tradizioni e Amicizia. Il Fondo russo per gli investimenti diretti guidato da Kirill Dmitriev è stato pronto a rispondere alla causa, accettando di trasferire la produzione del suo vaccino Sputnik V alla società farmaceutica vietnamita Vabiotech.

La visita vietnamita è arrivata dopo che Vladimir Putin e il leader vietnamita Nguyen Xuan Phuc si sono scambiati gli inviti il 16 settembre al fine di rafforzare le relazioni tra i rispettivi partiti di governo, Russia Unita e il politburo del Partito comunista vietnamita. Inoltre – e questo è certamente un particolare significativo nel contesto di relazioni bilateraliNikolay Patrushev, Segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo ed ex capo dell’FSB ha visitato Hanoi a marzo.

di Giuseppe Gagliano

Pubblicato da Il Sussidiario

 

 

 

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