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Posts tagged as “armamenti”

SHOIGU E L’ARMATA SEMPRE PIU’ (G)ROSSA

di Giuseppe Gagliano – In una conferenza governativa tenutasi martedì 9 gennaio, il ministro della Difesa della Russia, Sergei Shoigu, ha presentato alcuni aggiornamenti cruciali, come riportato dalla TASS, l’agenzia stampa statale russa. Shoigu ha evidenziato che, nel corso dell’anno passato, le forze armate ucraine hanno subito perdite significative. “Con un’azione sistematica e metodica, abbiamo diminuito la capacità militare dell’Ucraina. Le vittime tra i loro ranghi hanno raggiunto le 215.000 unità, con la distruzione di 28.000 pezzi di armamento,” ha dichiarato Shoigu. Ha inoltre aggiunto: “Rimane ferma la nostra presa strategica lungo la linea del fronte.” Il ministro ha poi sottolineato l’intenzione della Russia di potenziare la produzione di droni: “Stiamo programmando di aumentare l’offerta dei nostri modelli di droni più richiesti. Questo includerà lo sviluppo di una gamma completa, dai droni leggeri fino a quelli di maggiori dimensioni”.

PAKISTAN E CINA, UN’OCCASIONE PER LA RUSSIA

di Abbas Dzhuma      La stretta relazione tra Cina e Pakistan è di lunga data ed è ormai data per scontata. Diciamo Islamabad ma teniamo a mente Pechino e il suo ambizioso progetto della Nuova Via della Seta, oltre al Corridoio Economico Cina-Pakistan (CPEC) in esso incluso, stimato in ben 62 miliardi di dollari. Tuttavia, questo non esaurisce la collaborazione tra i due Paesi, che spesso si sostengono a vicenda su questioni particolarmente delicate. Che si tratti dell’atteggiamento nei confronti dei talebani in Afghanistan o dei territori contesi. Inoltre, Pechino e Islamabad conducono regolarmente esercitazioni militari congiunte e realizzano scambi su larga scala di armi e attrezzature militari. Così, all’inizio di quest’anno, diversi droni d’attacco cinesi sviluppati dal Chengdu Aircraft Industry Group of China (CAIG) sono entrati in servizio nell’aeronautica pakistana. Secondo alcuni rapporti, questi droni da combattimento sono solo una piccola parte di un più ampio accordo tra il Pakistan e il Celeste Impero. Tuttavia, di recente, sono emerse informazioni secondo cui è improbabile che i droni forniti dai cinesi siano in grado di spaventare molto gli stessi indiani (dopotutto, è contro di loro che Islamabad si sta armando). Ed ecco perché.

VIETNAM E RUSSIA, NON PIU’ SOLO ARMI

di Giuseppe Gagliano    Il 28 settembre il ministro degli Esteri vietnamita Bui Thanh Son ha concluso la sua recente visita a Mosca con una conferenza stampa tenuta insieme al suo omologo russo Sergey Lavrov. Nominato l’8 aprile di quest’anno dal primo ministro ed ex capo delle spie Pham Minh Chinh, Bui Thanh Son, membro del consiglio di sicurezza nazionale del Vietnam, ha parlato con calore dell’amicizia di Mosca e del sostegno “costante” ad Hanoi. Il discorso è stato il culmine di mesi di sforzi russi per rafforzare i legami con il Vietnam, il più fedele alleato nella regione. La recente alleanza Australia-Regno Unito-Usa è stata una brutta notizia per la Russia, che ha perso il suo accesso privilegiato a parti della regione dopo il crollo dell’Unione Sovietica.

ATLANTIC COUNCIL: BIDEN SVEGLIA, BASTA SANZIONI

di Emma Ashford e Matthew Burrows    Il 17 gennaio, appena tre giorni prima dell’insediamento del presidente Joe Biden, Aleksei Navalny è tornato a Mosca dalla Germania, dove stava ricevendo cure mediche a seguito di un fallito tentativo di omicidio da parte del Cremlino. Entro una settimana dal suo ritorno, il noto dissidente è stato arrestato, processato e mandato in prigione. L’amministrazione Biden ha promesso sia di sostenere i diritti umani sia di impegnarsi con gli avversari per promuovere gli interessi americani. Ha mantenuto la prima di queste promesse il 2 marzo, quando ha emesso nuove sanzioni contro società e individui russi legati all’avvelenamento di Navalny.

DALL’ARMENIA ALLA BIELORUSSIA, LA FINE DELL’URSS NON FINISCE MAI

di Fulvio Scaglione

La guerra tra Azerbaigian e Armenia per il controllo del Nagorno Karabakh gode di poca attenzione dalle nostre parti. Ed è un errore, perché dietro questo conflitto si nascondono temi che stiamo rimuovendo e che, al contrario, dovremmo affrontare. Chi volesse andare alle origini del conflitto dovrebbe risalire almeno al 1921, quando per volere del già potente Stalin la provincia, allora popolata al 98% da armeni, venne assegnata alla giurisdizione della Repubblica dell’Azerbaigian. Uno dei tanti assurdi compiuti in nome del “divide et impera” così caro al futuro dittatore.