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CELLULARI SENZA SEGRETI SE PASSA LA LEGGE

Il ministero dello Sviluppo Informatico,  diretto dal ministro Maksut Shadaev, ha proposto di rendere possibile la registrazione di informazioni relative alle chiamate da e per i cellulari, il loro costo e la loro durata, nonché sulla posizione dei telefoni cellulari stessi, superando le norme sulla segretezza delle comunicazioni. Il Ministero sta discutendo un apposito progetto di legge con gli operatori del settore e con gli altri dicasteri interessati. Secondo tale progetto,  il ministero dell’Interno, l’FSB e l’UST potrebbero chiedere agli operatori telefonici e ottenere tali informazioni anche senza l’autorizzazione del giudice. Ma se l’idea del Ministero fosse accolta, i dati in tal modo ottenuti non potrebbero essere contestati né espunti dai procedimenti giudiziari. Nel frattempo, lo stesso ministero dello Sviluppo Informatico ha preparato gli emendamenti alla Legge sulle Comunicazioni che, appunto, consentirebbero al ministero degli Affari Interni, all’FSB e all’UST di ottenere i dati sulle telefonate anche senza una decisione del tribunale.

L’autenticità del progetto è stata confermata a Kommersant da una fonte governativa. Secondo l’interlocutore di Kommersant, il progetto è stato già inviato per le prime verifiche all’FSB e al ministero dell’Economia. Per ottenere le informazioni di cui sopra, si legge nella nota esplicative del progetto di legge, sarebbe sufficiente una richiesta all’operatore telefonico da parte degli organi investigativi. Il nuovo regime, spiega ancora la nota, “avrà un effetto positivo sui servizi di comunicazione e darà loro maggiore trasparenza rispetto alle forze dell’ordine”. Gli operatori MTS e VimpelCom non hanno voluto commentare il progetto di legge con Kommersant. Tele2 ha risposto che sta partecipando alla discussione del documento. MegaFon ha rifiutato qualunque commento.

Fino a oggi, l’intercettazione delle conversazioni telefoniche o l’ottenimento di informazioni sulle conversazioni stesse è possibile solo dopo una decisione del tribunale, che deve ricevere una richiesta motivata da parte delle forze dell’ordine, spiega Dmitry Lipin, membro della Commissione per il supporto legale dell’economia digitale della filiale di Mosca dell’Ordine degli avvocati. Lipin aggiunge che il disegno di legge non riguarda la divulgazione del contenuto delle chiamate dei cellulari o dei dati personali degli abbonati, ma solo il trasferimento di informazioni tecniche sull’orario delle chiamate, la loro durata e la posizione del telefono cellulare. Gli agenti delle forze dell’ordine possono anche ora chiedere tali dati senza una decisione del tribunale, ma dal punto di vista legale la questione era in una zona grigia, aperta all’interpretazione dei diversi casi. Il ministero dello Sviluppo Informatico, secondo Lipin, vuole colmare tale “buco” normativo.

La questione, comunque, ha suscitato forti polemiche anche in passato. Nel febbraio del 2019, gli operatori  MTS, VimpelCom e MegaFon sono stati multati per essersi rifiutati di fornire dati sugli orari e sulla durata di chiamate rivolte a numeri di cellulari specifici. Tutte le aziende hanno presentato ricorso ma hanno perso. Il Tribunale di Mosca, infatti, ha ritenuto che tali informazioni non potessero essere utilizzate per identificare l’abbonato e quindi non godessero della tutela della segretezza delle conversazioni telefoniche, garantita dalla Costituzione.

Gi esperti, però, non sottovalutano la portata dell’iniziativa del ministero dello Sviluppo Informatico. Se il progetto diventa legge, dice Mikhail Klimarev, direttore della Internet Protection Society, il concetto di segretezza delle comunicazioni in Russia sarà del tutto annullato. Sulla base delle informazioni sulla posizione degli abbonati, a suo avviso, le forze di polizia possono facilmente calcolare i movimenti di una determinata persona. E incrociando le informazioni sulla geolocalizzazione dei dispositivi mobili con altri dati, ad esempio quelli delle telecamere a circuito chiuso, è davvero possibile stabilire l’identità di questo o quell’abbonato, conferma Eldar Murtazin di Mobile Research.

di Julia Tishina e Nikita Korolev

Pubblicato in Kommersant

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