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A VOLTE RITORNANO… IN RUSSIA

Nel settembre del 2022, l’epoca della mobilitazione riportò nelle file dell’esercito russo almeno 300 mila persone. Molto più numerosi furono coloro che, per dissenso politico oppure per non rischiare di andare al fronte, decisero di lasciare la Russia. e si trattava quasi sempre di un segmento giovane e professionalmente preparato della popolazione.Le valutazione sono state molte e diverse. Il Financial Times, per esempio, cita i dati raccolti dal sito di opposizione Re:Russia che, analizzando Paese per Paese i visti e i transiti, calcolò che gli emigrati erano da 820 a 920 mila. Altri, come Forbes, hanno avanzato la cifra di 700 mila. Il canale The Bell, sempre molto critico nei confronti delle politiche putiniane, ha parlato di 500 mila persone nel 2022. Altre fonti hanno spaziato da 500 mila a 1,1 milione di emigrati. Ora, però, è proprio il Financial Times a lanciare un altro “allarme”: circa il 15% di coloro che erano partiti, cioè circa 120mila persone, sono rientrati. Insomma: a volte ritornano. Anche nella Russia di Putin.

Il Financial Times si basa su un sondaggio dell’Istituto universitario europeo (IUE), realizzato da Emil Kamalov e Ivetta Sergeeva, entrambi grandi specialisti dei temi legati alle migrazioni, e condotto tra 5 mila migranti. Le condizioni di vita di molti di loro all’estero sono peggiorate (sia per le condizioni di lavoro meno favorevoli sia per la generale diffidenza, soprattutto in Europa, verso i russi), ci sono meno opportunità di crescita professionale e in più Armenia e Israele, che sembravano rifugi ospitali e sicuri, sono diventati Paesi a rischio. Quelli che ritornano, scrive il Financial Times, trovano un ambiente familiare e, almeno a Mosca, un mercato del lavoro con salari più alti. La politologa Maria Snegovaya dice di avere amici rimasti in Russia nonostante l’opposizione al regime. “Sfortunatamente, sembra che il momento di shock iniziale sia passato e ora stiamo assistendo a un adattamento”, dice. “Le persone stanno facendo scelte a lungo termine su dove vogliono vivere e se odiano davvero Putin abbastanza da soffrire per questo molte difficoltà personali”.

La stima del numero di coloro che rientrano dai sociologi che lavorano in Occidente è comunque inferiore a quella proposta dalle autorità russe: poco tempo fa, Vladimir Putin ha detto che “secondo le nostre stime prudenti, il 50% di coloro che se ne erano andati sono ora tornati in Russia“. Cifre incerte a parte, non tutti ma molti ritornano.

Lettera da Mosca

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