Aleksandr Bastrykin è il procuratore generale della Federazione Russa e guida lo Sledkom, il Comitato Investigativo federale. Insomma, è il primo e più potente poliziotto del Paese. Ed è tra l’altro considerato uno dei “fedelissimi” di Vladimir Putin, uno dei baluardi del suo potere. I due si sono incontri per un aggiornamento sul tema della corruzione e Batryskin ha informato il Presidente che negli ultimi dieci anni sono finiti sotto processo, con quell’accusa, 5.700 funzionari pubblici di ogni genere e rango, da ministri a burocrati locali.
Sono tanti? Sono pochi? È un calcolo quasi impossibile da fare. Le persone occupate in Russia sono, all’ottobre 2020, 70,3 milioni. Di queste, circa il 20% ha un impiego pubblico. Ma quante sono, realmente, quelle che sono in una posizione da cui possono pretendere bustarelle, rubacchiare soldi pubblici, truffare lo Stato-datore di lavoro o il cittadino?
Resta il fatto che il problema della corruzione si ripresenta ogni giorno, come se liberare la Russia dai corrotti equivalesse a svuotare il mare con un secchio. L’ultimo episodio è clamoroso, e sta all’incrocio tra un’avventura di 007 e la farsa dei soliti ignoti. Riguarda l’aeroplano denominato “Giorno del giudizio” di cui in Russia, come negli Usa, esistono solo quattro esemplari. Due in servizio e due di riserva.
Di che cosa si tratta? Ecco la spiegazione, estratta da un sito specializzato in temi della Difesa. “Gli aerei del giorno del giudizio sono pensati per proteggere l’Autorità nazionale in situazioni critiche con attacco nucleare ostile che, nel first strike, sarebbe indirizzato alla decapitazione dell’intera catena di comando e comunicazione. Tali piattaforme aeree sono in grado di coordinare l’intero inventario strategico, comunicare con tutte le forze armate e sono progettate specificatamente per resistere agli effetti degli impulsi elettromagnetici (EMP) e termici da esplosione nucleare”. Questi aerei, peraltro, sono sempre in allerta, ogni ora di ogni giorno dell’anno, perché sono quelli che, in caso di conflitto nucleare, dovrebbero prendere a bordo il Presidente, il Governo e i vertici militari della Russia affinché il Paese non resti senza guida. Riusciamo a immaginare una cosa che dovrebbe essere al riparo dalla corruzione più di questa?
E invece no. Uno di questi aerei, un Ilyushin-80, ovvero la nuova versione dell’aereo del giorno del giudizio, appena entrato in servizio per sostituire il vecchio Il-96, era arrivato all’aeroporto di Taganrog per una serie di verifiche e di lavori di manutenzione. La mattina del 4 dicembre la polizia locale ha visto arrivare il capo della sicurezza dell’azienda che si occupava dei lavori, il quale ha presentato denuncia contro gli ignoti che avevano svaligiato l’aereo. Trentanove apparati radio e una lunga serie di altre attrezzature elettroniche, il cuore del sistema operativo del “giorno del giudizio”, erano stati asportati nottetempo. Il 26 novembre, dopo l’ultimo controllo, tutto era a posto. Il 4 dicembre, al momento della denuncia, le serrature del portellone di carico erano state forzate e le consolle svuotate delle apparecchiature più interessanti e costose.
È stata ovviamente aperta un’inchiesta. I primi a essere sospettati sono stati, ovviamente, i tecnici che avevano partecipato ai lavori di manutenzione. Vedremo a quali conclusioni arriveranno gli inquirenti. Ma è impossibile che un simile colpo, in un sito ultraprotetto e su un obiettivo strategico, possa essere stato realizzato senza un appoggio interno. Ovvero, senza l’ennesimo caso di corruzione. Lettera da Mosca
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