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Posts tagged as “india”

CARO OCCIDENTE, IL MONDO SI SVEGLIA

di Sergey Naryshkin – Le turbolenze mondiali attuali, originate dalla lotta tra l’Occidente, che cerca di mantenere la sua supremazia, e i nuovi centri di potere che rivendicano il diritto a uno sviluppo indipendente, sono destinate ad aumentare. Assistiamo a una ristrutturazione globale e a un risveglio geopolitico di nazioni, popoli e interi continenti, che si sforzano di liberarsi dal cosiddetto “stupore” liberal-totalitario. Il conflitto fondamentale tra l’antico e il nuovo mondo, latente dal termine della Guerra Fredda, si è intensificato con l’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina.

SACHS: LA PACE VERRA’ DAI NEUTRALI

di Jeffrey Sachs       È probabile che né la Russia né l’Ucraina ottengano una vittoria militare decisiva nella guerra in corso: entrambe le parti hanno un ampio spazio per un’escalation mortale. L’Ucraina e i suoi alleati occidentali hanno poche possibilità di cacciare la Russia dalla Crimea e dalla regione del Donbass, mentre la Russia ha poche possibilità di costringere l’Ucraina alla resa. Come ha osservato Joe Biden in ottobre, la spirale dell’escalation segna la prima minaccia diretta di “Armageddon nucleare” dalla crisi dei missili cubani 60 anni fa. Anche il resto del mondo soffre, anche se non sul campo di battaglia. L’Europa è probabilmente in recessione. Le economie in via di sviluppo lottano con l’aumento della fame e della povertà. I produttori di armi americani e le grandi compagnie petrolifere raccolgono guadagni inaspettati, anche se l’economia americana nel suo complesso peggiora. Il mondo deve sopportare una maggiore incertezza, catene di approvvigionamento interrotte e terribili rischi di escalation nucleare. Ciascuna parte potrebbe optare per una guerra continua nella convinzione di ottenere un vantaggio militare decisivo sul nemico. Almeno una delle parti si sbaglierebbe in una tale visione, e probabilmente entrambe. Una guerra di logoramento devasterà entrambe le parti.

RUSSIA COME INDIA, UCRAINA COME PAKISTAN

di Pietro Pinter     È ricorrente tra gli analisti e i giornalisti descrivere l’Ucraina come “un Vietnam” della Russia, una lunga guerra di logoramento da cui Mosca uscirà sconfitta e a pezzi. Quello con il Vietnam non è però, secondo noi, il paragone più appropriato. Per la Russia, l’Ucraina è, e sarà sempre di più, quello che il Pakistan rappresenta per l’India. E non solo perché in Ucraina si combatte una guerra quasi del tutto regolare, dove l’elemento insurrezionale è poco importanteLa risposta sta nella radice stessa del conflitto.

ASIA MERIDIONALE, GLI AMICI DELLA RUSSIA

Dopo l’invasione dell’Ucraina, i rapporti tra Russia e Paesi NATO hanno raggiunto di gran lunga il punto più basso dalla fine della Guerra Fredda. Anche Paesi tradizionalmente “dialoganti” come Germania, Francia e Italia faticano a mantenere i loro legami economici con la Russia, sotto la pressione degli alleati dell’Europa centrale, dell’anglosfera e della potenza di riferimento americana. Salvo le notevoli e non irrilevanti eccezioni del gas naturale e di altre materie prime strategiche come uranio e palladio, si può dire che i Paesi NATO stiano attuando la massima pressione possibile nei confronti della Russia, salvo il conflitto armato diretto. Ci sono però regioni del mondo che hanno risposto in modo molto diverso alla “operazione militare speciale” lanciata da Vladimir Putin. Quella che più si distingue dalle altre, arrivando quasi a supportare, oltreché a tollerare, le azioni russe, è l’Asia Meridionale. 

LA RUSSIA È ISOLATA. SI’, MA QUANTO?

di Pietro Pinter     Dopo un lungo e perseverante lavoro della diplomazia britannica alla fine il risultato è stato raggiunto: le banche russe sotto sanzioni sono state disconnesse dallo SWIFT. USA, UK e  UE, i primi responsabili di questa iniziativa visto che SWIFT è incorporato nel diritto belga e sottostà ai regolamenti UE, dichiarano che questa iniziativa di fatto bloccherà le importazioni e le esportazioni della Russia. Ma quanto è vero? Sicuramente interferirà pesantemente con i rapporti commerciali tra la Russia e il resto dei Paesi europei, impattando non solo sul comparto energetico (che è escluso dalle sanzioni UE, ma in mancanza di un sistema alternativo di pagamento sarà comunque coinvolto) ma anche sul commercio di materie prime, di
fertilizzanti, sull’export verso la Russia e soprattutto sul debito russo in pancia alle banche italiane, austriache, tedesche e francesi.

PAKISTAN E CINA, UN’OCCASIONE PER LA RUSSIA

di Abbas Dzhuma      La stretta relazione tra Cina e Pakistan è di lunga data ed è ormai data per scontata. Diciamo Islamabad ma teniamo a mente Pechino e il suo ambizioso progetto della Nuova Via della Seta, oltre al Corridoio Economico Cina-Pakistan (CPEC) in esso incluso, stimato in ben 62 miliardi di dollari. Tuttavia, questo non esaurisce la collaborazione tra i due Paesi, che spesso si sostengono a vicenda su questioni particolarmente delicate. Che si tratti dell’atteggiamento nei confronti dei talebani in Afghanistan o dei territori contesi. Inoltre, Pechino e Islamabad conducono regolarmente esercitazioni militari congiunte e realizzano scambi su larga scala di armi e attrezzature militari. Così, all’inizio di quest’anno, diversi droni d’attacco cinesi sviluppati dal Chengdu Aircraft Industry Group of China (CAIG) sono entrati in servizio nell’aeronautica pakistana. Secondo alcuni rapporti, questi droni da combattimento sono solo una piccola parte di un più ampio accordo tra il Pakistan e il Celeste Impero. Tuttavia, di recente, sono emerse informazioni secondo cui è improbabile che i droni forniti dai cinesi siano in grado di spaventare molto gli stessi indiani (dopotutto, è contro di loro che Islamabad si sta armando). Ed ecco perché.

RUSSIA E INDIA, TRAIETTORIE DIVERGENTI

di Giuseppe Gagliano   Oggi la Russia commercia con l’India circa dieci volte meno di quanto fa con la Cina. La cooperazione tecnica militare tra Mosca e Nuova Delhi sperimenta molte complicazioni e persino battute d’arresto a causa della crescente presenza occidentale nel mercato della difesa indiano e della la strategia industriale “Make in India” dell’attuale Primo Ministro Modi. Esistono significative aree di disaccordo tra i due Paesi su molte questioni internazionali, tra cui il QUAD (il forum strategico tra Usa, Giappone, Australia e India, n.d.R.), l’Afghanistan, la Belt and Road Initiative proposta dalla Cina e altri ancora. Nel 2020, per la prima volta in vent’anni, Mosca e Nuova Delhi non hanno tenuto il loro regolare incontro annuale al vertice.

SCUOLA ONLINE, GLI “OLIGARCHI” INVESTONO IN EDUCAZIONE

di Maksim Spiridonov   EdTech (il mercato delle tecnologie educative) è entrato nel 2020 con il massimo grado di entusiasmo. I clamorosi successi commerciali dei leader del settore, i grandi investimenti e lo shopping di aziende EdTech da parte delle grandi corporation  – tutto questo aveva stimolato i manager delle startup e gli investitori. Il Barometro dell’Educazione Online mostrava che nel 2019 sono apparse sul mercato russo tante nuove scuole online quante ne erano nate nei dieci anni precedenti. Mai prima, a mia memoria, l’educazione e l’istruzione avevano avuto un così forte profumo di denaro.

BASTA MOTORI DALL’UCRAINA

Sei anni di lavoro e 2 miliardi di rubli (circa 25 milioni di euro). È solo uno dei tanti esempi di quanto sia costata alla Russia (e, come vedremo, anche all’Ucraina) la crisi di Maidan del 2014. Tanto infatti è occorso affinché l’azienda leningradese Klimov potesse completamente sostituire l’ucraina Motor Sic nel fornire all’esercito russo i motori per gli elicotteri.