Circola un po’ di stupore per la tenacia con cui la Germania difende il progetto del gasdotto Nord Stream 2. Riuscendo, in quel modo, a fare due dispetti nello stesso tempo. Uno alla Russia, che dalla Merkel viene di continuo attaccata sull’Ucraina e sui diritti civili (vedi alla voce Navalny, curato in quella Germania che è stata molto decisa nel denunciare l’avvelenamento da Noviciok). E l’altro agli Usa, che da Trump a Biden non cessano di manifestare il proprio scontento per l’avanzamento del gasdotto, ormai pronto al 90%.
A noi, invece, pare incredibile che ci si stupisca. Proviamo a parlare di Nord Stream 2 nei termini più semplici possibili. Se voi foste, com’è la Germania, una grande potenza industriale (la quarta al mondo dopo Usa, Cina e Giappone) che ha rinunciato all’energia atomica e vuole rinunciare anche al carbone, perdereste l’occasione di diventare lo hub energetico dell’intera Europa? E ai molti che vi facessero, a proposito del Nord Stream 2, la solita predica su “sicurezza e diversificazione delle fonti”, non fareste notare che abbandonare un fornitore sicuro e affidabile (e bisognoso di vendere, perché gas e petrolio sono sempre la spina dorsale dell sua economia) com’è la Russia per mettere il motore della propria potenza industriale nelle mani di una nazione rivale dal punto di vista economico come gli Usa (che vorrebbero fornire gas liquido) o di uno dei suoi vassalli, per esempio la Polonia, sarebbe, quello sì, un vero azzardo?
Se qualcuno andare a compulsare i dati (per esempio quelli del World Factbook della Cia), non farebbe fatica a notare che, dal punto di vista economico, il rapporto con gli Usa non è decisivo per la Germania. L’America “vale” l’8,8% delle esportazioni tedesche (un po’ più della Francia; ma la piccola Italia da sola conta per il 5,1%) ma è indietrissimo quanto a esportazione in Germania. Occupa appena l’ottavo posto con un 4,5%, dopo Olanda, Cina, Francia, Belgio, Italia, Polonia e Repubblica Ceca, appena prima dell’Austria.
Insomma, può succedere di tutto. La geopolitica ci ha abituati a ben altro. Difendendo Nord Stream 2, però, la Germania di Angela Merkel fa solo la cosa più logica. Dal punto di vista della convenienza economica come da quello della sicurezza.
Lettera da Mosca
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