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RUSSIA E UCRAINA, LE CRISI PARALLELE (2)

(2. continua)

La nomina di Mikhail Mishustin a primo ministro è un esempio perfetto. Ingegnere informatico, Mishustin ha cominciato la propria carriera a Mosca, nei primi anni Novanta, nel Club Internazionale del Computer, organizzazione che cercava di mettere in contatto le aziende tecnologiche occidentali con gli esperti e i funzionari statali russi. Mishustin coltivava rapporti con i manager di colossi come Intel, Hewlett-Packard, IBM, Motorola, Apple, e nel 1997 ebbe anche occasione di incontrare Bill Gates durante un forum organizzato a Mosca dal Club di cui era intanto diventato vice-presidente. Poi, come si sa, l’ingresso nell’apparato fiscale e la scalata fino al vertice, posizione consolidata con i risultati: Mishustin ha informatizzato il sistema e l’ha trasformato, da quel baraccone corrotto che era, in una struttura moderna e funzionante. Tra il 2014 e il 2018 la riscossione dell’Iva è cresciuta del 64%.

RUSSIA E UCRAINA, LA CRISI PARALLELE (1)

Gli utenti del World Factbook della Cia, rispettabilissima fonte di dati e statistiche, hanno di certo notato che i servizi segreti americani definiscono la Russia “Asia Centrale” mentre l’Ucraina senza esitazioni viene chiamata “Europa”. Un piccolo assurdo geografico che cancella la Russia europea fino agli Urali, ovvero il 40% del territorio della Federazione dove peraltro vive il 60% dei 142 milioni di cittadini russi. Ma soprattutto un’agnizione e un ripudio, un giudizio politico per ammettere ed escludere. È buffo. E se non fosse il minuscolo ma inconfondibile segno di un dramma politico e culturale farebbe persino tenerezza, questo improvviso rigurgito di guerra fredda.

MISHUSTIN. E PUTIN CAMBIA PIU’ DI QUEL CHE SEMBRA

Un paio di mesi fa, un amico moscovita mi disse: “C’è movimento ai piani alti, si prepara qualcosa. Non so cosa ma avremo delle sorprese”. Onore al naso dell’esperto navigatore, dunque, perché tra il discorso di Vladimir Putin, l’annuncio delle riforme costituzionali, le dimissioni del Governo e la nomina del nuovo premier Mikhail Mishustin le sorprese davvero non sono mancate.