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Fulvio Scaglione

Posts published by “Fulvio Scaglione”

"Lettera da Mosca" vuole essere uno spazio aperto a tutti coloro, giornalisti, esperti, studiosi o conoscitori della Russia, che sono stanchi della russofobia imperante come della russofilia ingenua e grossolana che si trova in Rete. Graditissimi i pareri diversi purché argomentati e fondati. Coordina il sito Fulvio Scaglione.

L’URSS? LA DISTRUSSE IL SESSO

di Paul Goble  La recente scomparsa dell’importante sessuologo russo sovietico Lev Shcheglov ha spinto un commentatore di Mosca ad affermare che furono i commenti dello studioso sulla sessualità a dare ai russi la sensazione di poter controllare i propri corpi e quindi controllare le anche le proprie vite . Di conseguenza, dice Dmitry Gubin, i russi non pensavano più che lo Stato potesse o dovesse controllare tutto. E così, incoraggiati da Shcheglov e altri ad adottare un approccio più indipendente alla loro sessualità, hanno pensato di avere il diritto di avere un approccio più libero anche ad altre cose. Quel nuovo atteggiamento, espresso nel famoso motto dell’era sovietica “in URSS non c’è sesso perché il Governo non vuole parlarne”, ha spinto le persone a credere che avrebbero dovuto avere il controllo di molte più cose relative alla loro vita. Proprio il genere di atteggiamento che il regime non poteva tollerare.

BYE BYE CHUBAIS, RESIDUO DELL’ERA LIBERALE

di Marco Bordoni  Il 2 giugno del 1996, quando Vladimir Yakovlev batté a sorpresa il sindaco in carica Anatoly Sobchak nelle elezioni municipali di San Pietroburgo, il quarantaquattrenne Vladimir Putin, vicecapo dell’amministrazione comunale, si trovò in un momento difficile della sua carriera. Per la seconda volta, dopo l’uscita dal KGB nel 1990, il futuro Presidente si trovava su un binario morto: “Cosa fare?”, avrebbe ricordato più tardi: “In realtà, non c’era un posto dove lavorare. Ad essere sincero, ho anche pensato: magari vado lavorare con un taxi”. La salvezza venne da Anatoliy Chubais.