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Fulvio Scaglione

Posts published by “Fulvio Scaglione”

"Lettera da Mosca" vuole essere uno spazio aperto a tutti coloro, giornalisti, esperti, studiosi o conoscitori della Russia, che sono stanchi della russofobia imperante come della russofilia ingenua e grossolana che si trova in Rete. Graditissimi i pareri diversi purché argomentati e fondati. Coordina il sito Fulvio Scaglione.

LITUANIA, IL MISTERO DEL QUARTO SOLDATO

Qualche giorno fa avevamo dato notizia del ritrovamento dei corpi di tre soldati americani in un campo di addestramento militare in Lituania. I tre erano apparentemente morti nel blindato sprofondato in una palude del campo. L’equipaggio, però, era formato da quattro uomini, per cui erano proseguite le ricerche del quarto soldato, a quel punto dato per morto anche lui. Col passare del tempo, però, la vicenda aveva assunto contorni più misteriosi, che da semplice (anche se tragico) incidente l’avevano trasformata in un vero giallo che tira in ballo l’esercito americano, le strutture della Nato e persino la Bielorussia.

AKHMETOV E GLI OLIGARCHI PER IL POST-ZELENSKY

Sotto la cappa della trattativa Zelensky-Trump-Putin e della legge marziale, molte cose si muovono anche in Ucraina. Tra i personaggi dati come più attivi c’è una vecchia conoscenza, l’oligarca Rinat Akhmetov che, si dice, sta facendo molti tentativi per rientrare in contatto con politici e imprenditori russi. E allo scopo starebbe sfruttando, come canale di interazione, un amico di lunga data: l’oligarca russo Roman Abramovich.

RISSA TRUMP-ZELENSKY, I RUSSI LA VEDONO COSI’

Il quotidiano Kommersant ha chiesto ad alcuni esperti russi quali sono state le loro prime impressioni sullo scontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca.

Fyodor Lukyanov, direttore della rivista “La Russia negli affari globali”:
“Volodymyr Zelensky ha sottovalutato la portata del cambiamento avvenuto nella politica americana dopo l’arrivo di Donald Trump. Lo ha ingannato il fatto che per tre anni nessuno in Occidente abbia ritenuto di opporsi pubblicamente in alcun modo ai rappresentanti ucraini, in particolar modo allo stesso Zelensky. Ai diplomatici, ai politici e alle personalità culturali ucraine era consentito fare e dire praticamente tutto. Sono vittime, hanno dei diritti… La permissività occidentale ha giocato un brutto scherzo al boss di Kiev”.

ISRAELE: LE ARMI DI HEZBOLLAH ALL’UCRAINA

di Giuseppe Gagliano – La proposta del viceministro degli Esteri di Israele Sharren Haskel di trasferire all’Ucraina armi di fabbricazione russa sequestrate a Hezbollah rappresenta un cambio di paradigma nella politica estera e di difesa di Tel Aviv. Israele, tradizionalmente neutrale rispetto al conflitto russo-ucraino, potrebbe ora allinearsi più apertamente al fronte occidentale, rompendo un equilibrio delicato che ha caratterizzato le sue relazioni con Mosca.

KIRGHIZISTAN, L’AMICO DELLA RUSSIA IN ASIA CENTRALE

di Giuseppe Gagliano – Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha accolto il suo omologo kirghiso Jeenbek Kulubayev a Mosca per discutere l’agenda della presidenza del Kirghizistan dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO). Questo incontro non è soltanto un’occasione formale, ma rappresenta un momento cruciale per rafforzare la cooperazione bilaterale e definire il ruolo geopolitico dell’organizzazione in un contesto regionale e internazionale sempre più complesso.

LA BRIGATA UCRAINA DEI DISERTORI COSTATA 950 MILIONI A MACRON

Il Kyiv Post ha dato la notizia che l’ex comandante della 155a Brigata, nota per essere stata addestrata ed equipaggiata interamente dalla Francia, è stato arrestato dall’Ufficio investigativo statale ucraino (DBR) con l’accusa di incompetenza e negligenza, soprattutto a causa del fatto che centinaia di uomini della sua Brigata sono riusciti a disertare. L’arrestato è il colonnello Dmytro Ryumshyn, fermato appena arrivato nel suo ufficio.

DNIPRO, ANCHE LA MALAVITA COMBATTE I RUSSI

di Giuseppe Gagliano – Nelle vie di Dnipro, città industriale dell’Ucraina meridionale, un annuncio insolito è comparso sui muri: si cercano candidati di lingua russa per lavorare in un call center. Nulla di strano, si potrebbe pensare, in un Paese che ha fatto della resilienza il suo mantra. Ma dietro a quelle poche righe si cela una realtà inquietante, una nuova frontiera del crimine organizzato ucraino: i call center della truffa informatica.

ZELENSKY VEDE LA REALTA’, NATO E UE LA NEGANO

di Giuseppe Gagliano – La narrativa ufficiale costruita da NATO e Unione Europea attorno al conflitto in Ucraina si scontra, oggi, con una realtà che nemmeno i suoi stessi protagonisti sembrano più poter ignorare. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante una videoconferenza con i lettori di Le Parisien, ha affermato che, “de facto, i territori del Donbass e della Crimea sono oggi controllati dai russi. Non abbiamo la forza di riconquistarli. Possiamo contare solo sulla pressione diplomatica”. Questa dichiarazione, lontana dalla retorica bellicista del passato, segna un importante cambiamento: una presa d’atto che mina anni di propaganda occidentale.

TOKAYEV, L’UOMO CHE SA DIRE NO A PUTIN

di Giuseppe Gagliano – Durante l’ultima riunione dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), Vladimir Putin ha usato toni minacciosi e ostentato forza. Il presidente russo ha annunciato l’avvio della produzione di massa del missile balistico intercontinentale Oreshnik, un’arma che ha già seminato preoccupazione in Europa. Ma mentre il Cremlino continua a stringere i pugni, il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev si distingue come una voce discordante all’interno dell’alleanza post-sovietica.