Qualche giorno fa avevamo dato notizia del ritrovamento dei corpi di tre soldati americani in un campo di addestramento militare in Lituania. I tre erano apparentemente morti nel blindato sprofondato in una palude del campo. L’equipaggio, però, era formato da quattro uomini, per cui erano proseguite le ricerche del quarto soldato, a quel punto dato per morto anche lui. Col passare del tempo, però, la vicenda aveva assunto contorni più misteriosi, che da semplice (anche se tragico) incidente l’avevano trasformata in un vero giallo che tira in ballo l’esercito americano, le strutture della Nato e persino la Bielorussia.

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"Lettera da Mosca" vuole essere uno spazio aperto a tutti coloro, giornalisti, esperti, studiosi o conoscitori della Russia, che sono stanchi della russofobia imperante come della russofilia ingenua e grossolana che si trova in Rete. Graditissimi i pareri diversi purché argomentati e fondati. Coordina il sito Fulvio Scaglione.
Il quotidiano Kommersant ha chiesto ad alcuni esperti russi quali sono state le loro prime impressioni sullo scontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca.
di Giuseppe Gagliano – La proposta del viceministro degli Esteri di Israele Sharren Haskel di trasferire all’Ucraina armi di fabbricazione russa sequestrate a Hezbollah rappresenta un cambio di paradigma nella politica estera e di difesa di Tel Aviv. Israele, tradizionalmente neutrale rispetto al conflitto russo-ucraino, potrebbe ora allinearsi più apertamente al fronte occidentale, rompendo un equilibrio delicato che ha caratterizzato le sue relazioni con Mosca.
di Giuseppe Gagliano – Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha accolto il suo omologo kirghiso Jeenbek Kulubayev a Mosca per discutere l’agenda della presidenza del Kirghizistan dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO). Questo incontro non è soltanto un’occasione formale, ma rappresenta un momento cruciale per rafforzare la cooperazione bilaterale e definire il ruolo geopolitico dell’organizzazione in un contesto regionale e internazionale sempre più complesso.
Il Kyiv Post ha dato la notizia che l’ex comandante della 155a Brigata, nota per essere stata addestrata ed equipaggiata interamente dalla Francia, è stato arrestato dall’Ufficio investigativo statale ucraino (DBR) con l’accusa di incompetenza e negligenza, soprattutto a causa del fatto che centinaia di uomini della sua Brigata sono riusciti a disertare. L’arrestato è il colonnello Dmytro Ryumshyn, fermato appena arrivato nel suo ufficio.
di Giuseppe Gagliano – La narrativa ufficiale costruita da NATO e Unione Europea attorno al conflitto in Ucraina si scontra, oggi, con una realtà che nemmeno i suoi stessi protagonisti sembrano più poter ignorare. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante una videoconferenza con i lettori di Le Parisien, ha affermato che, “de facto, i territori del Donbass e della Crimea sono oggi controllati dai russi. Non abbiamo la forza di riconquistarli. Possiamo contare solo sulla pressione diplomatica”. Questa dichiarazione, lontana dalla retorica bellicista del passato, segna un importante cambiamento: una presa d’atto che mina anni di propaganda occidentale.
di Giuseppe Gagliano – Con l’intensificarsi del conflitto siriano, segnato dalla recente offensiva jihadista ad Aleppo del 27 novembre 2024, la Russia ha scelto di…