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SOLEDAR, IL GALEOTTO CONDOTTIERO

Evgenyj Prigozhin, il padre-padrone del Gruppo Wagner, il temibile esercito mercenario tanto impiegato dal Cremlino, l’ha consacrato in un video, definendolo come “l’uomo che ha conquistato Soledar”. È ovvio, Prigozhin pubblicizza i suoi uomini per pubblicizzare se stesso ed enfatizzare il ruolo della Wagner. Sulla questione di Soledar, poi, non ha esitato a polemizzare (e non era la prima volta) con il ministero della Difesa, che si sforzava invano di sottolineare anche i meriti delle truppe russe regolari. I giornalisti russi non hanno speso troppo tempo per identificare il soldato in questione: si tratta di Anton Olegovich Elizarov, classe 1981, diplomato (nel 2003) all’Accademia per ufficiali paracadutisti di Ryazan e a lungo in servizio nella guarnigione di Novorossisk .

 Un ex militare, quindi. Ma qui sta il bello: perché ex? Perché Elizarov è pure un ex galeotto, uno tra i tanti detenuti che Prigozhin è andato arruolando per tutto il sistema penale russo. Nel 2014, infatti, l’ufficiale è stato accusato di truffa e appropriazione indebita per aver cercato di privatizzare un appartamento dell’esercito, concessogli in uso per ragioni di servizio. Processato, si è beccato tre anni di prigione. Non contento, Elizarov ha fatto causa al ministero della Difesa, l’ha persa e nel 2016 non solo è stato sfrattato ma è anche stato buttato fuori dalle forze armate e ficcato per un breve periodo in prigione. Soledar era ancora lontana dai suoi orizzonti, allora.

Dopo un periodo oscuro Elizarov si è arruolato nel Gruppo Wagner. Nel 2017 ha combattuto in siria, dove è stato ferito a una gamba dalle schegge di una bomba. Nel 2018-2019 ha fatto l’istruttore militare nella Repubblica Centrafricana, nel 2019-2020 ha combattuto in Libia. Insomma, il perfetto ritratto di un moderno mercenario. E adesso Soledar, con le pacche sulle spalle di Prigozhin. È prevedibile che vedremo molti casi simili. E quelli che non vedremo riguarderanno mercenari caduti in battaglia. D’altra parte, è notizia dei giorni scorsi che la Scuola n.11 di Saratov ha dedicato una targa a un concittadino caduto in Ucraina. Un altro wagneriano, trattato da eroe. Anche se in Ucraina era arrivato partendo dal carcere, dove era stato rinchiuso per omicidio e possesso illegale di armi.

Lettera da Mosca

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