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KURENKOV, UN VOLTO NUOVO AL CREMLINO

di Pietro Pinter       Chi è Aleksandr Vyacheslavovich Kurenkov, e perché dovrebbe interessarci? Nato nel 1972, nella regione di Mosca, emerge oggi come un uomo in cui Vladimir Putin ripone assoluta fiducia, il che potrebbe, insieme alla sua età e al suo pedigree da silovik, metterlo nella condizione di essere un potenziale successore. Kurenkov ha iniziato la sua carriera nell’FSB, il servizio di sicurezza interna della Federazione Russa, per poi diventare un ufficiale del Servizio di Protezione Federale (SPF), corpo il cui compito è la protezione fisica
delle più importanti cariche russe. In questo ambito diventa la guardia del corpo di Viktor Zubkov, ai tempi (2007-2008) primo ministro sotto Putin (ora segretario del Consiglio di Amministrazione di Gazprom) e in seguito vice primo ministro, quando Medvedev assunse la presidenza e Putin assunse la carica di primo ministro. Ai tempi della guerra in Georgia.

Secondo i media russi Kurenkov nel 2015 diventa “assistente personale” di Putin, del quale probabilmente cura anche la sicurezza personale, in veste di ufficiale del SPF. La sua ascesa in seno all’apparato dello Stato russo inizia però nel 2020, curiosamente in
concomitanza con il tramonto di Vladislav Surkov – giovane factotum e “ideologo” di Putin – quando viene nominato assistente direttore della Rosvgardia, la guardia nazionale russa (che ora partecipa attivamente alla guerra in Ucraina), dove si occupa dell’addestramento delle truppe da combattimento. Nello stesso anno termina gli studi all’accademia militare e viene promosso al grado di Maggiore Generale. Nel 2021 diventa vice-direttore della Rosvgardia, e pochi giorni fa è stato infine nominato da Putin ministro per le Situazioni di Emergenza (la carica che segnò l’inizio della carriera del fidatissimo Sergey Shoigu) in sostituzione di Yevgeni Zinichev, deceduto un anno prima cadendo da un burrone a Norilsk, nell’artico russo. È così che Kurenkov entra nel radar degli osservatori della Russia e degli aspiranti cremlinologi.

La carica di ministro per le Situazioni di Emergenza ha due peculiarità che la rendono particolarmente significativa. La prima è che rientra nell’ambito delle nomine dirette del
Presidente, e scaturisce quindi da una scelta personale di Vladimir Putin, senza influenze da parte dei vari boiardi del sistema di potere russo. La seconda è che il ministro per le SE entra di diritto nel Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa,  di fatto il “politburo” della Russia moderna, dove vengono discusse e prese le più importanti decisioni e da cui ragionevolmente deve passare ogni possibile “delfino” di Putin (Medvedev ne è il vicepresidente, Shoigu e Lavrov ne fanno anch’essi parte in qualità di ministri).

Senza volersi sbilanciare in preivisioni – che non sono possibili, anche perché non sappiamo quando e come finirà il “regno” di Putin – bisogna quindi sottolineare che Kurenkov ha veramente tutte le caratteristiche di un ideale successore, con paralleli che si possono tracciare anche rispetto alla tarda Unione Sovietica, il cui sistema di potere era molto simile a quello attuale. Come Gorbachev rispetto alla stragrande maggioranza dei membri del Politburo, Kurenkov è più giovane di quasi tutti gli altri pezzi grossi del Cremlino. Come Chernenko con Brezhnev, Kurenkov ha svolto il ruolo di assistente personale della più alta carica dello Stato. Come Andropov e Putin, ha un passato nei servizi di sicurezza; e come quest’ultimo, ha fatto una carriera estremamente rapida.

Avevamo parlato in un precedente articolo del profilo ideale che avrebbe dovuto avere il successore di Putin in un’ipotetica “transizione gestita”, scrivendo: “A oggi possiamo quindi immaginare che Putin sceglierebbe un successore quantomeno gradito ai siloviki, magari un Signor Nessuno come fu lui al momento dell’ascesa al potere sotto l’ala di Eltsin nel 1999. Magari qualcuno di cui anche i cremlinologi più esperti hanno a malapena sentito parlare”.
Kurenkov sarebbe probabilmente gradito ai siloviki, essendo egli stesso un ufficiale delle forze armate, e non è un eufemismo dire che Putin si fidi di lui a tal punto da affidargli la sua stessa vita. L’ha già fatto, quando Kurenkov era il suo bodyguard del SFP.

Non possiamo sapere chi sarà il successore di Putin, non sapendo neanche se ne abbia scelto uno o se la fine della sua carriera politica avverrà all’interno del sistema politico attuale o con uno stravolgimento – magari anche violento – dello stesso. In ogni caso, Aleksandr Vyacheslavovich Kurenkov è un uomo da tenere d’occhio.

di Pietro Pinter 

fondatore e curatore del canale Telegram Inimicizie

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One Comment

  1. Carlo Geneletti Carlo Geneletti 6 Giugno 2022

    sempre interessante, grazie Lettera da Mosca

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