Di recente, Lettera da Mosca ha parlato del bando che il presidente ucraino Volodimir Zelensky ha imposto a tre canali televisivi in lingua russa del suo Paese, tutti in qualche modo riferibili all’oligarca Viktor Medvedchuk. C’è però chi lo ha superato, e abbondantemente. Le autorità lettoni, infatti, hanno bloccato le trasmissioni di 17 canali russi. NTV e Ren-TV spariranno per sempre, Rossiya RTR sarà chiuso per un anno e Channel One sarà disponibile solo per alcuni clienti di piccoli operatori via cavo. I motivi del bando sono diversi, ma uno di questi è il presunto incitamento all’odio nei notiziari.
Secondo la decisione del Garante lettone, dal 10 febbraio gli spettatori non potranno accedere al canale NTV Mir Baltic, che trasmette i programmi della compagnia televisiva NTV, così come l’intrattenimento NTV Serial, NTV Style, NTV Pravo, Ren TV Baltic, Karusel, Kinokomiks, Our New Cinema, Native Cinema, Indian Cinema, Cinema Comedy, Cinema Series, KVN TV, Kitchen TV, Box TV e HD Life. Questi canali sono disabilitati in via definitiva.
Inoltre, dal 15 febbraio, sulla base di una decisione separata dell’autorità di regolamentazione nazionale lettone, la trasmissione del canale televisivo russo RTR sarà sospesa per un anno. E i clienti del più grande fornitore commerciale di televisione via cavo TET hanno perso anche il First Baltic Channel (PBK), che ritrasmette i programmi del primo canale russo.
Secondo la società Kantar (TNS), la quota totale delle quattro maggiori televisioni russe nel mercato lettone supera il 22%. Ciò significa che Ren-TV, NTV, PBK e RTR rappresentano circa un quinto del tempo che tutti gli spettatori del paese trascorrono davanti alla televisione. Il 40% della popolazione lettone, inoltre, è russofono e ovviamente predilige seguire i programmi Tv in lingua russa.
Lettera da Mosca
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