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Posts tagged as “petrolio”

STATI UNITI CONTRO CINA. LA RUSSIA, INTANTO…

La pandemia di Coronavirus ha offerto alla Russia terreno propizio per riavvicinare gli Stati Uniti. Mosca e Washington si sono cambiati assistenza medica, hanno raggiunto un accordo sul petrolio e hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per commemorare la loro partnership durante la Seconda Guerra Mondiale. Mentre una nuova guerra fredda sembra emergere tra gli Stati Uniti e la Cina, è forse in atto una resurrezione della diplomazia triangolare cara a Henry Kissinger?

COSI’ LA BIELORUSSIA HA ARMATO L’AZERBAIGIAN

Il ministero degli Affari Esteri della Bielorussia ha diffuso un comunicato per invitare Azerbaigian e Armenia a risolvere in modo pacifico e nel più breve tempo possibile il conflitto scoppiato nel Nagorno Karabakh. Ma l’Armenia ha rispedito al mittente l’invito, ricordando che è stata proprio la Bielorussia a fornire le armi di cui ora l’Azerbaigian si serve per bombardare gli indipendentisti armeni dell’Artsakh.

DALL’ARMENIA ALLA BIELORUSSIA, LA FINE DELL’URSS NON FINISCE MAI

di Fulvio Scaglione

La guerra tra Azerbaigian e Armenia per il controllo del Nagorno Karabakh gode di poca attenzione dalle nostre parti. Ed è un errore, perché dietro questo conflitto si nascondono temi che stiamo rimuovendo e che, al contrario, dovremmo affrontare. Chi volesse andare alle origini del conflitto dovrebbe risalire almeno al 1921, quando per volere del già potente Stalin la provincia, allora popolata al 98% da armeni, venne assegnata alla giurisdizione della Repubblica dell’Azerbaigian. Uno dei tanti assurdi compiuti in nome del “divide et impera” così caro al futuro dittatore.

QUEL CHE LUKASHENKO CI DICE DI PUTIN

di Marco Bordoni

Non sarebbe giusto giudicare Lukashenko per quel che appare oggi: un guitto, un cavallo spompato, un dinosauro, senza riconoscere i suoi meriti di ieri, facilmente reperibili a un clik di distanza, sul sito della Banca Mondiale:  tasso di povertà crollato dal 41% del 2000 al 5% di oggi, aspettativa di vita passata da 68 a 74 anni, reddito pro capite passato da 1.000 a 14.000 dollari l’anno, indice Gini (quello che misura l’ ineguaglianza sociale) fra i più bassi d’ Europa. Il tutto guidando non una superpotenza che galleggia su di un mare di petrolio e di gas (capaci tutti, vero Vova?), ma un’ anfora di coccio che può sostenere una bilancia commerciale da incubo con il poco che ha: trattori e chimica lasciate in eredità dall’ Urss e una montagna di patate.

RUSSIA E UCRAINA, LA CRISI PARALLELE (1)

Gli utenti del World Factbook della Cia, rispettabilissima fonte di dati e statistiche, hanno di certo notato che i servizi segreti americani definiscono la Russia “Asia Centrale” mentre l’Ucraina senza esitazioni viene chiamata “Europa”. Un piccolo assurdo geografico che cancella la Russia europea fino agli Urali, ovvero il 40% del territorio della Federazione dove peraltro vive il 60% dei 142 milioni di cittadini russi. Ma soprattutto un’agnizione e un ripudio, un giudizio politico per ammettere ed escludere. È buffo. E se non fosse il minuscolo ma inconfondibile segno di un dramma politico e culturale farebbe persino tenerezza, questo improvviso rigurgito di guerra fredda.