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Posts published in “Società”

L’ORSO RUSSO SCEGLIE BIDEN

A pochi giorni dal voto che, negli Usa, deciderà le sorti della Casa Bianca, in Russia è stato condotto il test elettorale decisivo. A dirimere le prospettive di vittoria tra il democratico Joe Biden e il repubblicano, e presidente uscente, Donald Trump è stato chiamato Buyan, un orso bruno che vive nello zoo della città siberiana di Krasnoyarsk.

MIGRANTI IN FUGA DA MOSCA

Yandex.Lavka e Samokat (società che appartiene a Mail.ru e Sberbank), i maggiori operatori nel settore del food delivery, se ne sono accorte per prime. Una quantità crescente di reclami e disdette per consegne mancate o in ritardo. Un guaio per aziende che aveva messo a profitto pandemia e lockdown in un mercato, quello della consegna del cibo a domicilio, che prima del virus valeva circa 8 milioni di euro e che per la fine del 2020, secondo gli studi di Infoline Analytics, dovrebbe invece fatturarne più di 330. Una macchina da soldi che rischia di incepparsi per colpa dei… migranti.

TOMSK, SFIDA TRA BECCHINI

Si è svolto a Tomsk, la città siberiana resa famosa dall’avvelenamento vero o presunto di Aleksej Navalnyj (città, tra l’altro, dove il candidato di Navalnyj è stato eletto nel governo cittadino, come a Novosibirsk), il primo campionato per becchini. L’iniziativa era stata programmata alcuni mesi fa ma aveva dovuto essere rinviata per l’irrompere del Coronavirus.

CALO DEMOGRAFICO, L’INCUBO DELLA RUSSIA

In pochissimo tempo, non più di una ventina di giorni, il Parlamento russo (prima la Duma, all’unanimità, poi il Consiglio della Federazione) ha approvato un progetto di legge del Governo e l’ha inviato al Cremlino per la firma del presidente Putin. Misure contro il Coronavirus? Crisi del petrolio? Nulla di tutto questo. La legge affronta un problema con cui la Russia fa i conti da molto tempo e che, finora, non è riuscita a risolvere: il calo demografico.

SI VOTA IN RUSSIA: POTERE O CREDIBILITA’

Tra lo scambio di prigionieri con l’Ucraina e le elezioni amministrative, la Russia di Vladimir Putin ha vissuto momenti importanti, anche in proiezione futura. In comune le due vicende hanno questo: la “fatica” che rappresenta una Russia messa al bando dal mondo occidentale. Fatica per entrambe le parti. L’Occidente sente con sempre maggiore consapevolezza quanto possa costare, in termini di impegno geopolitico, il lusso di spingere la Russia fuori dal concerto internazionale: la crisi ucraina, il Medio Oriente e l’intesa economica e militare di Mosca con Pechino sono solo alcuni degli esempi possibili. Non a caso sia il presidente francese Macron sia quello americano Trump, prima dell’ultimo G7, hanno fatto trapelare l’idea di riammettere la Russia (uscita dopo i fatti di Ucraina) e tornare al G8.