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Posts published in “Economia”

SOCAR, LA CASSAFORTE SVIZZERA DEGLI ALIEV

È una delle compagnie petrolifere più visibili e affermate in Svizzera. In 200 distributori decorati con il logo che esibisce i colori della bandiera azera, Socar vende benzina, cioccolatini e croissant. Dalla sua filiale di Ginevra, la compagnia di Stato dell’Azerbaigian commercia la maggior parte del greggio azero sui mercati mondiali. Attività pacifiche, se non fosse che per mesi Socar è rimasta in stato di guerra.

AGRICOLTURA RUSSA, DALL’IZBA ALLA HOLDING

di Fulvio Scaglione – Una cosa russa che più russa non si può, ovvero piena di contraddizioni e sorprese, è l’agricoltura. Il 30% della popolazione rurale non dispone di strade asfaltate; il 45% non dispone di acqua sicuramente sana e potabile; solo il 5% dei contadini ha accesso a vere fognature, un dato oggi uguale a quello del 1990. Ma l’esportazione di prodotti agricoli e generi alimentari nel 2019 ha portato alla Federazione 25 miliardi di dollari, più dell’industria degli armamenti; i contadini russi producono il 13% di tutto il grano commerciato nel mondo e il 23% di tutti i cereali commerciati nel mondo. Un condizione che a volte attrae ironie ma pone a chi governa il Paese questioni di non poco conto.

POLO NORD, IN CORSA RUSSIA, CINA E NORVEGIA

di Riccardo Allegri – A causa del cambiamento climatico determinato dal riscaldamento globale, il Polo Nord si è ridotto di oltre due terzi nel corso degli ultimi trentacinque anni. I ghiacci si stanno sciogliendo e le conseguenze ambientali di questo fenomeno potrebbero essere catastrofiche. Nell’immediato però, il ritiro dei ghiacci ha generato numerose opportunità per un ristretto numero di Paesi. La regione polare è molto importante dal punto di vista strategico. Durante la Guerra Fredda, i mari artici sono stati teatro di numerose operazioni di pattugliamento e spionaggio da parte delle due superpotenze mondiali, Usa e Urss. Il motivo è abbastanza logico: proprio in questa regione i due paesi arrivano quasi a toccarsi, basti pensare che gli Stati Uniti acquistarono l’Alaska proprio dalla Russia, per 7,2 milioni di dollari nel 1867.

NORD STREAM 2: LA POLONIA ATTACCA LA RUSSIA MA MIRA ALLA UE

di Fulvio Scaglione

“Il lancio di Nord Stream 2 minaccia la continuità delle forniture di gas naturale alla Polonia. È anche molto probabile che inneschi un aumento dei prezzi, a danno dei consumatori polacchi. Il completamento del progetto aumenta la dipendenza dal gas russo: non solo per la Polonia, ma anche per altri Paesi europei. È inverosimile che delle corporation occidentali non lo capiscano e partecipino a un’impresa che non soltanto disturba la competizione nel mercato, ma costituisce pure una minaccia per la sicurezza energetica europea“. Con queste motivazioni, e a dispetto del fatto che Finlandia, Svezia, Danimarca e Germania (ovvero i Paesi per le cui acque territoriali il gasdotto dovrebbe passare) abbiano dato l’assenso, Tomasz Chrostny, presidente dell’Ufficio per la Concorrenza e la Protezione dei consumatori della Polonia, ha inflitto una multa record a Gazprom.

VISTO DA MOSCA: LA TURCHIA ALLA GUERRA DEL GAS

L’esplorazione dei giacimenti di gas nel Mediterraneo Orientale ha accresciuto l’importanza di quell’area agli occhi delle potenze locali. La maggior parte degli Stati europei per le risorse energetiche dipende dalle importazioni. Ciò significa che controllare nuove fonti di gas è importante per rafforzare la sicurezza energetica e diversificare le fonti di approvvigionamento di idrocarburi.

RUSSIA E USA ALLA GUERRA DEL GRANO

La prossima “guerra” tra Russia e Usa? Quella del grano. Sembra uno scherzo, ma la battaglia commerciale che gli americani si trovano, sorpresi, a combattere contro i russi ha implicazioni non solo economiche ma anche politiche e persino militari. Ecco come e perché.

RUSSIA, CINA E IL SUICIDIO DELL’EUROPA

A osservare la politica dell’Occidente, Europa e America, nei confronti della Russia, viene da chiedersi se non stiamo assistendo a un lento, doloroso e inspiegabile tentativo di suicidio politico. Pare infatti che le nostre cancellerie facciano tutto ciò che possono per spingere sempre più la Russia verso le braccia della Cina. Si sforzino, cioè, di consegnare il più vasto deposito di risorse naturali (gas e petrolio, certo, ma anche una gamma vastissima di minerali indispensabili all’industria, oltre a oro e diamanti), la Russia appunto, all’influenza della potenza manifatturiera della Cina. Favorendo così i piani di Xi Jingpi e della dirigenza cinese, che punta ormai a sfidare gli Usa sul piano della competizione globale.

Drag & Drop Feature

She packed her seven versalia, put her initial into the belt and made herself on the way. When she reached the first hills of the…