di Giuseppe Gagliano – Alla vigilia del vertice tra Vladimir Putin e Kim Jong-un a Pyongyang, l’analisi delle motivazioni strategiche che guidano l’avvicinamento tra Russia e Corea del Nord assume una rilevanza cruciale per comprendere le dinamiche geopolitiche emergenti. La cooperazione militare tra i due Paesi è senza dubbio significativa, ma l’interesse di Pyongyang sembra andare oltre la semplice acquisizione di tecnologia militare avanzata in cambio delle proprie armi. La Corea del Nord potrebbe infatti perseguire obiettivi strategici a lungo termine che includono la creazione di un sistema economico alternativo, indipendente dall’influenza occidentale e centrato sulla partnership con Mosca.
L’articolo pre-vertice scritto da Putin, pubblicato sulla prima pagina del quotidiano del partito nordcoreano, fornisce indicazioni preziose su questa possibile direzione. Putin propone lo sviluppo di un sistema commerciale e di risoluzione reciproca che non sia controllato dall’Occidente, opponendosi congiuntamente alle misure restrittive unilaterali imposte dall’Occidente stesso. Questa dichiarazione sembra indicare un tentativo di eludere il sistema finanziario globale dominato dal dollaro statunitense. La fattibilità e la sostenibilità di un tale sistema rimangono incerte, ma l’aspetto più importante riguarda quanto strettamente allineati possano essere gli interessi di Pyongyang e Mosca anche in ambito economico, e cosa ciò possa indicare sui calcoli a lungo termine della Corea del Nord nei confronti della propria economia e delle sue relazioni con gli Stati Uniti.
Storicamente, uno dei principali motivi per cui la Corea del Nord ha cercato di migliorare le relazioni con Washington è stato quello di mediare la riduzione delle sanzioni e riottenere l’accesso al sistema finanziario internazionale. Tuttavia, se Pyongyang vede la Russia come un partner valido per migliorare la propria economia, potrebbe avere meno incentivi a cercare di migliorare le relazioni con gli Stati Uniti. Questa prospettiva sembra essere supportata dall’analisi secondo cui il cambiamento della politica nordcoreana nei confronti degli Stati Uniti, osservato negli ultimi tre anni, è di natura fondamentale piuttosto che tattica. L’allineamento crescente della Corea del Nord con la Russia, evidenziato dall’aumento significativo nella copertura mediatica statale delle mosse dei Paesi BRICS e della Russia per esplorare accordi economici alternativi che non richiedano il dollaro americano, suggerisce un possibile spostamento strategico.
Le relazioni tra Corea del Nord e Russia sono state descritte da Pyongyang come “relazioni invincibili di compagni d’armi e relazioni strategiche eterne”, mentre Putin ha definito queste relazioni come un “partenariato multilaterale”. Indipendentemente dalla terminologia utilizzata, gli accordi o i trattati che i due Paesi hanno firmato durante la visita di Putin forniranno un’indicazione chiara del loro pensiero attuale e futuro non solo l’uno verso l’altro ma anche verso altri attori regionali chiave come gli Stati Uniti e la Cina. In conclusione, l’avvicinamento tra Corea del Nord e Russia potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nelle dinamiche geopolitiche della regione, con implicazioni potenzialmente profonde per la stabilità regionale e le relazioni internazionali. La Corea del Nord sembra prepararsi a navigare un nuovo corso che potrebbe ridisegnare le sue alleanze strategiche e economiche, allontanandosi ulteriormente dall’influenza occidentale e rafforzando il suo legame con Mosca.
di Giuseppe Gagliano
Presidente del Centro Studi Strategici Carlo De Cristoforis (CESTUDEC)
Fondatore dell’Osservatorio di politica internazionale e geopolitica (OPIG)
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