I droni ucraini hanno attaccato una stazione radar strategica russa di allarme rapido per attacchi, compreso l’uso di missili balistici, scrive The War Zone. Le immagini satellitari confermano i danni alla stazione Voronezh-DM nel territorio di Krasnodar. Questi radar ad altissima frequenza fanno parte di un sistema di allarme rapido per i missili balistici nucleari. Foto dai social network e immagini satellitari mostrano danni ad entrambi gli edifici che ospitano le apparecchiature della stazione. I sistemi radar sono sistemi molto sensibili e fragili e anche un colpo relativamente piccolo può renderli inutilizzabili per un lungo periodo di tempo.
Sul lato russo non vi sono state reazioni ufficiali. L’unico personaggio di un certo rilievo a pronunciarsi è stato Dmitriij Rogozin, senatore della regione di Zaporozhye ed ex direttore generale di Roskosmos. Rogozin, nel dare notizia dell’attacco ucraino, ha definito l’impianto “un elemento chiave del sistema di comando e controllo del combattimento per le forze nucleari strategiche”.
Da parte ucraina, al momento, non vi è stata alcuna rivendicazione dell’attacco. Secondo The War Zone, l’attacco al radar è motivato dal fatto che questo impianto è in grado di rilevare i lanci di missili ATACMS a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti all’Ucraina. Secondo gli esperti intervistati dalla pubblicazione, la stazione Voronezh-DM viene utilizzata per monitorare la direzione Sud-Ovest. Nel 2013, con l’aiuto di questa stazione, è stato registrato il lancio di un missile balistico nel Mar Mediterraneo dalla Libia. Nonostante il raggi dei radar copra la Crimea, la stazione è progettata per rilevare il lancio di missili balistici da una distanza molto maggiore.
Un attacco a questi radar della rete russa di allarme rispetto ai missili atomici potrebbe soddisfare le condizioni per una ritorsione nucleare da parte del Cremlino.
Lettera da Mosca
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