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LA VITA SEGRETA DEGLI ESORCISTI RUSSI (2)

di Anastasia Lotareva  (2 fine)   Tra i segni specifici della possessione demoniaca, viene menzionato solo il “timore delle cose sante”, cioè una reazione dolorosa al contatto fisico con la croce, l’acqua santa, le reliquie e così via. Gli autori del documento parlano anche di “inammissibilità della partecipazione al rito di esorcismo di persone con idee distorte sulla vita spirituale, che raffigurano una falsa possessione demoniaca”. Tuttavia non chiariscono in base a quali segni gli esorcisti possano distinguere la falsa possessione demoniaca da quella reale . Il teologo Andrei Shishkov, che ha lavorato dal 2015 al 2020 come segretario della Commissione per la Teologia e l’Educazione teologica, afferma che la ragione della comparsa di questo documento è “una tendenza a regolare tutto” tipica dello stile del patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia. “L’episcopato vuole controllare tutte queste pratiche”, spiega Shishkov. “Da molti anni operano in Russia molti confessori carismatici che diventano spesso incontrollabili come, per esempio, lo scomunicato Sergyj (Romanov), che continuò a fare esorcismi, alla luce del sole, anche dopo la diocesi gli aveva vietato la pratica del sacerdozio.  Intorno a questi confessori si sta formando una potente comunità fortemente ideologizzata”.

Shishkov osserva che negli ultimi tempi la qualità dei documenti teologici è diventata “molto mediocre” e che certi documenti vengono pubblicati non per aiutare i sacerdoti in situazioni difficili ma per rafforzare il potere dell’episcopato. Non a caso nei nuovi documenti vengono indicati motivi sempre nuovi per punire un sacerdote. Secondo Shishkov, una delle ultime tendenze nella Chiesa ortodossa russa è “il confronto tra preti e psicologi, soprattutto psichiatri”. Gli psicologi e gli psichiatri sono considerati concorrenti, mentre i cosiddetti “psicologi ortodossi sono tenuti a decidere se sono più ortodossi o più psicologi”. Come esempio Shishkov cita il conflitto intorno al Dipartimento di consulenza pastorale del seminario Sretenskaya, che avrebbe dovuto avere una grande sezione di psicologia. Era un’iniziativa del teologo e arciprete Pavel Velikanov, che fu investito da una tale tempesta di critiche degli ambienti ecclesiastici più conservatori da perdere la carica di vicerettore del seminario stesso.

È stato all’arciprete Pavel Velikanov che siamo stati inviati inviato al Dipartimento per le relazioni estere della Chiesa ortodossa russa, in risposta alla nostra richiesta di commentare le disposizioni del documento. Velikanov dice che ignorare i risultati delle scienze della salute mentale “di per sé sarebbe una follia”. Ma non attribuisce molta importanza al documento preparato dalla Commissione, ritenendo che “nessun regolamento aiuterà il sacerdote” a distinguere “l’area delle malattie mentali che richiedono supporto medico, l’area psicologica che richiede una terapia speciale e l’area spirituale, che richiede invece l’intervento di un sacerdote”. Secondo Velikanov, tutto ciò dovrebbe diventare oggetto di discussioni costanti a diversi livelli della vita ecclesiale, dai seminari alle università, per finire con grandi conferenze a livello di Chiesa.

Il teologo sottolinea che la grande attenzione verso l’esorcismo è un indicatore molto importante del disordine sociale. “È molto facile decidere che gli spiriti maligni sono da incolpare per tutto”, dice. “Quando una persona è su tutte le furie, possiamo dire che dentro di lui esplode una specie di Cernobyl. Ma ciò non succede perché qualcuno o qualcosa è entrato dentro di lui, perché qualcun’altra è colpevole. Una persona che agisce per passione non è particolarmente diversa da un demone. La domanda sorge spontanea: chi scacceremo da chi? Un’eccessiva attenzione per questo argomento rischia di trasformare il cristianesimo in una forma di sciamanesimo ridotto. Sono argomenti appassionanti ma possono distruggere la fede cristiana, quando la mettono al livello di una qualunque magia”. Shishkov aggiunge che per le persone che “vogliono che il cristianesimo rimanga cristianesimo” il morboso interesse per il demoniaco è solo irritante.

“L’esorcismo non è mai stato un tema centrale per l’Ortodossia”, osserva a sua volta lo studioso delle religioni Boris Knorre. “Per le persone che non sono inclini al misticismo, tutto ciò è qualcosa di inimmaginabile, un tema degno di derisione”. Knorre cita come esempio i molti video che i pellegrini girano durante i loro viaggi. In un video, l’arciprete e rettore della chiesa della Santissima Trinità a Shakhovo nella regione di Oryol, Igor Sukhanov, colpisce una giovane donna che urla freneticamente avvolta in un velo. Il profilo dell’arciprete su VKontakte dice che è “l’esorcista ufficiale della diocesi di Oryol e il figlio spirituale dell’archimandrita Ilya (Nozdrin)”. La diocesi di Oryol, che abbiamo sentito in proposito, risponde che Sukhanov è effettivamente “impegnato in questa attività”, ma che non esiste alcuna posizione o titolo ufficiale di esorcista. Tuttavia, la diocesi conferma che Sukhanov ha avuto la benedizione del vescovo tenere gli esorcismi.

Knorre è sorpreso che un documento del genere non sia stato preparato prima, perché la pratica degli esorcismi sta diventando sempre più popolare. Secondo lo studioso, ci sono esorcisti in metà delle diocesi della Chiesa ortodossa russa. La gerarchia della Chiesa ortodossa russa per lungo tempo, parlando di esorcisti, hanno citato solo l’archimandrita German (Chesnokov), residente nella lavra di Sergeev Posad. Era l’unico sacerdote in Russia a cui era stato ufficialmente concesso dalla Chiesa ortodossa russa di praticare la “guarigione di coloro che erano posseduti da spiriti impuri”. L’8 agosto dello scorso anno, l’archimandrita è morto per le conseguenze del Coronavirus.

“L’archimandrita German era un uomo della vecchia guardia”, dice Knorre: “Obbediva al superiore della lavra, ascoltava i monaci più anziani. Un’eccezione, perché la maggior parte degli esorcisti, ricevendo un’enorme venerazione da parte dei fedeli, tende a formare dei gruppi indipendenti, con il forte rischio che possano prendere posizioni contrarie alla politica della Chiesa ortodossa russa, come accaduto appunto nel caso di Sergiy Romanov”. Allo stesso tempo Knorre sottolinea che la pratica degli esorcismi è molto lucrosa per una diocesi, quindi i vescovi cercando di mantenere un certo equilibrio: tollerare il sacerdote popolare, che è visitato da infiniti autobus di pellegrini che fanno donazioni, ma a allo stesso tempo per non dare troppa indipendenza agli esorcisti”.

di Anastasia Lotareva

 

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