Oggi Vladimir Putin si è vaccinato contro il Covid. Lo ha fatto lontano dalle telecamere, senza rendere pubblica la scelta del vaccino, se cioè si sia fatto iniettare Sputnik V o uno degli altri due vaccini di cui la Russia, a sentire i suoi politici e i suoi scienziati, già dispone. E ha commesso un grosso errore.
Un errore che non sta, ovviamente, nella decisione di vaccinarsi, ma nel modo. Perché non farsi vedere? Perché non dire con quale vaccino? L’idea di celarsi agli occhi del pubblico è un passo falso. Soprattutto per un leader come lui, che molto si è speso per trasferire alla gente l’idea di un leader non solo forte ma disposto, appunto, a mostra la propria forza. L’ultimo esempio è la gita nella taiga, ma prima ancora abbiamo avuto l’immersione in batiscafo, l’incontro ravvicinato con la tigre, le cavalcate, il volo sui jet militari. E un passato da judoka rivendicato e persino vantato. Tutte cose ottime per l’immagine ma lontane dall’esperienza quotidiana della gente. Non molti vanno a cavallo, pochissimi incontrano le tigri siberiane, nessuno può fare gite in batiscafo o sui caccia. Quella della vaccinazione, invece, è un’esperienza purtroppo diventata comune, e che si vorrebbe lo fosse ancor più. Allontanarsi in questo modo dai sentimenti della gente, soprattutto dopo una gestione della pandemia che non ha certo raccolto unanimi consensi (l’ultimo esempio: in febbraio il Governo prevedeva di vaccinare 80 milioni di russi entro giugno, ora ne prevede 30), sembra uno sfoggio di privilegio e arroganza. In un Paese come la Russia dove la disponibilità a vaccinarsi è peraltro già piuttosto scarsa, visto che un 40% degli interpellati nei più recenti sondaggi rifiutava decisamente l’ipotesi di farlo.
E poi, perché non dichiarare il vaccino scelto? Chi scrive che questo dimostra che Sputnik V non funziona è uno sciocco, ovvio. Ma perché non dirlo? O addirittura: perché non sfruttare l’occasione per mostrare al mondo che non solo Sputnik V funziona (cosa di cui hanno bisogno i russi ma anche noi, visti i chiari di luna) ma che funzionano anche gli altri due vaccini russi?
Un errore così grossolano è un mistero. Non vorremmo pensare che il leader che vola e s’immerge, che doma e cavalca, sviene per la paura degli aghi. Succede a molti, non credevamo anche a Putin.
Lettera da Mosca
Be First to Comment