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Cicvarkin, il vino e l’affitto di Navalny

15.580 euro. Tanto è costato l’affitto dell’appartamento di Friburgo (Germania) in cui Aleksej Navalny ha vissuto per diversi mesi dopo essere uscito dall’Ospedale Charitè di Berlino dove era stato curato per l’avvelenamento dell’estate scorsa a Omsk. E chi ha pagato, questo e altro? Evgeny Cicvarkin, che ha peraltro di buon grado confermato la notizia ai giornalisti di RBK.

Cicvarkin (nato a San Pietroburgo nel 1974) è una figura interessante del secondo decennio putiniano. E’ un oligarca, anche se nessuno lo chiamerebbe così, visto che vive all’estero (a Londra), critica il Cremlino e appoggia gli oppositori. Ma come dovremmo chiamare un giovane signore che, con un patrimonio di 1,6 miliardi di dollari, è stato il più ricco “under 35” di Russia? I primi soldi Cicvarkin li ha fatti, insieme con l’amico Timur Artemev, con i telefonini. In particolare, fondando nel 1997 Yevroset, una società per la vendita dei cellulari.

Cinque anni e Cicvarkin e Artemev hanno 92 punti vendita a Mosca. Nel 2007, a dieci anni dalla partenza, ne hanno 5.156 in dodici Paesi: Russia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Estonia, Lettonia, Lituania, Kazakhstan, Kirgyzistan, Armenia e Azerbaigian. Nel 2008 Cicvarkin vende tutto, per 400 milioni di dollari, al finanziere Aleksander Mamut. Nel 2012 apre a Londra “Hedonism Wines”, un superstore di vini di pregio.

Una cavalcata impetuosa, che passa per grandi onorificenze (solo in Russia, nel 2006 l’Ordine di Aleksander Nevskij per “il lavoro e la patria”, ancora nel 2006 l’Ordine della Gloria di Russia per lo spirito imprenditoriale, nel 2007 l’Ordine della Gloria della Patria) e grandi grane. Nel 2005, 2007 e 2008 Cicvarkin è stato in vario modo coinvolto in indagini su importazioni illegali di telefoni, evasioni fiscali, truffe e così via.

Se la cava sempre. Però, da persona prudente, nel 2009 si trasferisce a Londra e subito dopo comincia a essere inseguito da un mandato di cattura internazionale per uno dei casi precedenti. Anche questa volta le accuse della procura di Mosca finiscono in archivio e il mandato è infine ritirato.

Cicvarkin, però, si è intanto dato alla politica. Alla fine del 2008 è stato tra i fondatori del Partito della Crescita, che nasce ufficialmente all’inizio del 2009 dalla fusione dell’Unione delle forze di destra, del Partito democratico di Russia e di Forza Civile. Operazione di architettura politica fortemente criticata da Boris Nemtsov e appoggiata invece da Anatolyj Ciubais. La nuova formazione era considerata, allora, pro-Cremlino. Ma Cicvarkin è diventato, nel tempo, un grande oppositore (termine ormai applicato, forse impropriamente, a molti) di Vladimir Putin e dei suoi sistemi di Governo. Fino, appunto, a schierarsi apertamente e concretamente con Navalny.

Lettera da Mosca 

 

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