di Fulvio Scaglione Lettera da Mosca negli ultimi tempi ha più volte ospitato analisi sul momento della Russia e sul possibile contrasto tra la stabilità macroeconomica perseguita dal Cremlino e la possibilità di ridare slancio all’economia russa e avviarla a un più rapido e deciso sviluppo. Potete leggere un paio di esempi qui e qui. Sono ragionamenti legittimi, soprattutto se applicati a un Paese in cui il reddito reale dei cittadini è calato di oltre il 10% negli ultimi sette anni. Un Paese ricchissimo di materie prime che ormai è ufficialmente in stagnazione.
Posts tagged as “sondaggio”
Sette datori di lavoro su dieci non assumerebbero giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni perché pensano che questi mostrino scarso senso di responsabilità nei confronti del lavoro. È uno dei risultati dell’inchiesta che Rabota.ru, il più importante portale russo per la ricerca e l’offerta di lavoro, ha svolto in mille aziende del Paese. Il 56% (scelta multipla) dei rappresentanti d’azienda cita anche l’indisciplina come uno dei motivi per non considerare candidati di quella fascia d’età, e un altro 45% degli intervistati cita le aspettative troppo alte in relazione al salario.
E così, un buon 42% dei russi, almeno secondo il sondaggio del Levada Center di Mosca, ha una buona opinione degli Usa, non li vede come un nemico, prova per loro una certa simpatia, tiene alto il gradimento Usa in terra di Russia. Per contro, una quota qui identica (46%) ha degli Usa un’opinione negativa.
Un sondaggio di Romir, società russa d’indagine dell’opinione pubblica, ha censito i personaggi pubblici ai quali i russi sono più disposti a dare fiducia. Al primo posto Vladimir Putin, ovvio. Al secondo Sergej Lavrov, il ministro degli Esteri che scavalca il leader nazionalista Vladimir Zhirinovskij, scivolato così al terzo posto. Al quarto, sorpresa sorpresa, il blogger e oppositore Aleksej Navalnyj, fresco reduce di un tentativo di avvelenamento di cui accusa direttamente Putin.